29 settembre 2018 – Trentino

Caso Aquaspace e Tessil4

Bonazzi non chiuderà
Ieri l’incontro con i sindacati. «Rassicurazioni sui 72 addetti»

Un allungamento di quasi tre mesi per conoscere il verdetto sul depuratore di Rovereto sembrava pesantissimo ai sindacati dei dipendenti Tessil4 e Aquaspace, che ieri sono stati convocati dalla proprietà. Quando hanno visto che la delegazione era guidata dal patron Giulio Bonazzi, poi, hanno concretamente temuto la «bordata» della chiusura stabilimento. E invece no. «Bonazzi ha esordito dicendo che nessun dipendente perderà il posto a causa di vicende giudiziarie o economiche». Sollievo.
Il passaggio di ieri era fondamentale per il futuro del posto di lavoro di 72 persone, 65 in Tessil4 e 7 in Aquaspace. La vicenda è iniziata a metà febbraio con il sequestro del depuratore di Rovereto: l’impianto di Aquaspace viene usato in particolare dalla Tessil4, che senza faticherebbe a rimanere in Trentino. Ai primi di marzo l’allarme dei sindacati: il depuratore Aquaspace sequestrato può portare alla perdita di lavoro un’ottantina di persone (in Aquaspace all’inizio della vicenda erano 15, fra fissi e tempi determinati). Poi una cascata di avvenimenti: prima manifestazione dei dipendenti, poi Giulio Bonazzi si dimette da presidente di Confindustria Trento (Aquaspace ha autonoma governance, con Aquafil spa ha in comune l’azionista, la società Aquafin Holding spa di Bonazzi e famiglia, socio unico di Aquaspace ed azionista di maggioranza di Aquafil spa), successivamente si pubblicano le motivazioni del Riesame («Sistematicità delle violazioni. Rifiuti diluiti per occultare inquinanti»). Mercoledì 21 marzo l’incidente probatorio dice che l’impianto rimane chiuso, ma viene chiesto all’azienda di elaborare una proposta per una riapertura parziale.
Seguono altre manifestazioni, ma l’impianto continua a restare fermo, fatto che causa quattro licenziamenti in Aquaspace (ora sono attivi in 7). Mercoledì scorso 26 settembre, i tecnici non hanno presentato i risultati delle perizie, ma hanno chiesto un allungamento dei tempi, spostando l’udienza dell’incidente probatorio al 19 dicembre.
Ieri il timore era forte: dismissione degli impianti perché i tempi della giustizia non vanno d’accordo con quelli dell’economia. «E invece Bonazzi ci ha detto che va avanti — riporta Ivana Dal Forno della Femca Cisl — non chiuderà, anche se continuerà a perdere, proprio perché vuol dimostrare di avere ragione: non troveranno niente di irregolare. Va riconosciuta all’imprenditore la determinazione nel dimostrare le proprie ragioni, unita alla responsabilità sociale». Osvaldo Angiolini della Uiltec aggiunge: «Ci ha detto che ha speso 5 milioni per il depuratore e se necessario ne spenderà altri due per dimostrare la sua onestà. Io sono soddisfatto, l’azienda mostra correttezza e volontà di tutelare la forza lavoro. Ora la magistratura agisca in tempi celeri».

Scarica il pdf: Aquaspace ART 290918