19 settembre 2021 –  l’Adige

Provincia in Civibank: «Solo briciole»

«La mossa della Provincia di questi giorni, evidentemente più politica che strategica, di entrare in Civibank attraverso la controllata Trentino Sviluppo, peraltro anch’essa a rischio Legge Madia, ci pare la modesta via d’uscita per accaparrarsi qualche briciola al tavolo imbandito dai cugini altoatesini e la controprova dell’abbandono definitivo dell’iniziativa Mediocredito a controllo trentino». È quanto sostiene Walter Alotti, segretario generale della Uil del Trentino, alla lettura de l’Adige che, nella edizione di ieri, ha descritto i movimenti in corso per partecipare all’aumento di capitale (50 milioni di euro) proposto dalla banca di Cividale del Friuli. Sono interessati a partecipare al rafforzamento della banca friulana diversi attori regionali: Sparkasse e il Gruppo Itas Mutua, che ne sono già soci, Seac Fin spa (Confcommercio Trento), la Provincia autonoma attraverso Trentino Sviluppo, mentre altri operatori finanziari, come Isa spa, stanno in questi giorni studiano il dossier.
«Avevamo plaudito al tentativo di Fugatti di prendere il controllo dell’unico istituto bancario in qualche modo “trentino” (Mediocredito)» osserva Alotti «per dare al territorio un riferimento per il credito veramente locale alle aziende ed alle famiglie trentine. Avevamo anche proposto una quota di azionariato popolare per i trentini che avessero voluto partecipare all’impresa, importante anche sotto l’aspetto politico istituzionale di una Comunità autonoma sempre più avviata verso la standardizzazione politica, sociale ed economica alle logiche nazionali. Ma il mancato coordinamento, anche in questo ambito come per l’A22, con l’Alto Adige e la debolezza e la latitanza da parte anche degli imprenditori trentini, ha portato anche Mediocredito sotto il ferreo controllo dei sudtirolesi, che ora sono ulteriormente passati all’attacco. Stanno mirando infatti al controllo o comunque all’allargamento della loro sfera di influenza economica e finanziaria del NordEst, dopo aver definitivamente rimesso al loro posto (l’ultimo) i trentini, ed assunto il controllo di Civibank, ultima banca non cooperativa del triveneto rimasta in gioco, seppur in via marginale, dopo il disastro degli imprenditori bancari veneti che con Veneto Banca e Popolare di Vicenza hanno fatto “tabula rasa” del risparmio di tanti cittadini ed imprenditori veneti». «Lo stesso ragionamento» aggiunge Alotti «vale per i pochi veri gruppi finanziari (Seac Fin, Fondazione Caritro, Isa, Itas e magari Finanziaria Trentina) degli imprenditori trentini, cui viene chiesto partecipare alla partita del NordEst, dopo che si erano già autoesclusi dall’iniziativa trentina per un Mediocredito a vocazione regionale. Una chiamata ad un ruolo comunque subalterno, come quello della Provincia di Trento e del suo pavido e confuso presidente Fugatti rispetto a Kompatscher ed a Sparkasse».

 

Scarica il pdf: ADIGE Civibank ART 190921