Corriere del Trentino – Sabato 8 Novembre 2025

Stabilizzazione docenti, concorsi rinviati: «Poche candidature»

 

Gerosa: «Saranno banditi in quattro materie»

ISTRUZIONE

Concorsi rinviati per l’accesso ad alcuni posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato per il personale docente della scuola secondaria. Lo ha deciso la giunta provinciale su proposta dell’assessora Francesca Gerosa per l’anno 2026, Piano triennale 2024-2027. Una decisione dettata dalla carenza di candidati con requisiti. «Per alcune classi di concorso è opportuno, per i principi di economicità, efficacia ed efficienza, rinviare la procedura di stabilizzazione rispetto alla pianificazione già effettuata perché — ha spiegato Gerosa — alla luce dei requisiti richiesti per la partecipazione (possesso del titolo abilitante alla professione, iscrizione nelle graduatorie d’istituto 2024-2027 della provincia di Trento, possesso di tre anni di servizio di cui uno specifico per la classe in cui ci si iscrive) non vi sono, quali potenziali partecipanti, sufficienti docenti per coprire il fabbisogno assunzionale». L’assessora assicura «che saranno comunque quattro le classi di concorso per le quali, rispondendo ai criteri enunciati, saranno banditi i concorsi nel 2026». Poi ribadisce che l’obiettivo delle procedure concorsuali «rimane la stabilizzazione dei precari». Oltre ai concorsi riservati per la scuola secondaria saranno indetti contestualmente anche il concorso riservato per la scuola primaria e per i posti di sostegno su tutti i gradi di scuola. Ma in caso di necessità Gerosa assicura che «siamo pronti a ricorrere allo strumento del concorso ordinario per specifiche discipline».

Un doppio canale che la Cisl Scuola sollecita da tempo. «Lo chiediamo da tre anni — afferma la segretaria Monica Bolognani — se non abbiamo sufficienti docenti con i requisiti richiesti affianchiamo un concorso ordinario per ampliare la platea». I requisiti, secondo la Cisl, sono troppo stringenti. «Ci sono docenti abilitati, che è il requisito principe per essere stabilizzati, ma magari non hanno i tre anni di cui uno sulla quella classe di concorso. Instauriamo quindi un canale ordinario in modo da avere due graduatorie invece di tante piccole che si esauriscono subito. Sono anche un costo per l’amministrazione». Una proposta messa sul tavolo anche lunedì nell’incontro con Gerosa. Resta la delusione «perché non si riuscirà a rispettare la programmazione dei concorsi del piano triennale. Negli ultimi anni abbiamo assistito al ripetersi delle stesse procedure concorsuali senza raggiungere completamente l’obiettivo», continua Bolognani che ha presentato al tavolo un percorso di valorizzazione «senza passare dai fantomatici e ricorrenti disegni di legge».

Per la Uil Scuola «ben vengano le procedure che contribuiscano a rispondere a un bisogno reale delle nostre scuole e dei ragazzi — afferma, riferendosi ai concorsi per i docenti del sostegno e della scuola primaria — ma rimaniamo basiti rispetto allo slittamento per le discipline previste dal Piano triennale dei concorsi. Se ci è chiara la difficoltà dell’ufficio di reclutamento, ci è chiara anche la volontà a non investire, piuttosto si dilaziona il piano di reclutamento». Il segretario Pietro Di Fiore stigmatizza la decisione della Provincia: «Pochissime classi di concorso, solo due della secondaria di primo grado e due della secondaria di secondo grado e un concorso per la primaria, in più hanno reintrodotto la prova selettiva. Un precario, dopo aver conseguito la laurea, dopo aver raggiunto Cfu e abilitazione, deve subire un’altra prova».

 

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CORRIERE scuola ART 081125