Corriere del Trentino – Sabato 8 Novembre 2025

Terzo mandato, spaccatura di FdI. Bosin rilancia il proporzionale

 

Sindacati: situazione economica difficile, serve un’alleanza fra tutti

POLITICA

Trento Il giorno dopo il blocco del terzo mandato per il governatore Maurizio Fugatti le opposizioni non vogliono far cadere il tema e chiedono che la maggioranza adesso inizi a trattare i temi davvero importanti per la popolazione, ovvero sanità, casa ed economia in affanno. Ma si è anche ribadita una netta opposizione all’introduzione di un sistema elettorale proporzionale. Questi i punti principali dell’incontro convocato da tutti i segretari dei partiti aderenti all’Alleanza democratica autonomista (Ada). «Il decreto d’urgenza non si è usato per le questioni importanti, ma per prorogare Fugatti — ha detto il segretario del Pd Alessandro Dal Rì —. Si è perso tempo e credibilità rispetto a questioni da affrontare. Penso alla sanità, ai salari e al costo della vita elevato, mentre l’economia è in difficoltà». La richiesta alla giunta è quella di governare e risolvere i problemi reali del Trentino, senza che si provi a «trovare altre forzature o scappatoie» per modificare la legge elettorale.

La segretaria di Campobase, Chiara Maule, ha ripercorso l’iter travagliato della modifica alla legge elettorale proposta dal leghista Mirko Bisesti, ricordando la spaccatura tra la maggioranza e Fratelli d’Italia. Il tutto per una norma ad personam, ha sottolineato Maule: «Abbiamo visto un utilizzo dell’Autonomia a fini personalistici per un presidente che cerca una terza candidatura, ma questa in realtà è uno strumento che ci permette di autogovernarci e non di usarla per fini personali».

Bisogna ricordare che la Consulta ieri ha vietato alla Provincia di Trento e a tutte le regioni autonome con l’elezione diretta del presidente la possibilità di tre mandati consecutivi. Per questo lo sguardo si è subito rivolto all’idea del Patt di introdurre il proporzionale, scelta che permetterebbe la rielezione di Fugatti in caso di vittoria alle elezioni. Su questa ipotesi però il no del centrosinistra è forte: «Dobbiamo pensare che è arrivato il momento di dire basta a queste perdite di tempo per mantenere il potere», ha detto il segretario dei Verdi Andreas Fernandez. Ada ha spiegato che non si presterà alla discussione della maggioranza sul proporzionale, ma se passerà quella linea si opporrà all’idea.

Durante l’incontro ha preso la parola anche Marco Boato, storico parlamentare dei Verdi, che ha spiegato le difficoltà del sistema proporzionale che non garantisce una maggior stabilità ai governi, ma ha anche criticato il blitz leghista per cercare di far approvare il terzo mandato: «Non aver capito la follia di quella legge d’emergenza è un segno di enorme ignoranza storica, politica e costituzionale».

Nel centrodestra la situazione è ancora calma e, dopo aver accettato la sentenza della Consulta, adesso si attendono le motivazioni. Gli occhi sono puntati verso il Patt e la sua idea di proporre un proporzionale. Per adesso è ancora in fase embrionale e, adesso, bisognerà parlare con le altre forze di maggioranza per capire su quale linea muoversi. L’ipotesi all’interno delle Stelle Alpine non è quella di un proporzionale puro, ma con alcuni correttivi per garantire una maggiore stabilità ai governi. «In questo periodo ci siamo confrontati anche con gli altri sistemi. Credo che un modello simil Valle d’Aosta (proporzionale con un premio di maggioranza a chi raggiunge il 42% dei voti, ndr) sia positivo anche in termini di governabilità. Poi bisogna ragionare su quanto premio di maggioranza si deve dare, non uguale a quello attuale», ha detto la consigliera delle Stelle Alpine Maria Bosin. Il Patt ragiona anche sull’introduzione della sfiducia costruttiva, nel senso che il presidente decade se ne viene eletto un altro in modo da non lasciare vuoti. «Dobbiamo cercare dei correttivi per garantire anche una forma di governabilità».

La fine della discussione per i tre mandati dovrebbe essere, per i sindacati, l’occasione per affrontare con più consapevolezza i problemi dell’attualità per la società civile e per l’economia. Il segretario della Cgil, Andrea Grosselli, ha visto con soddisfazione la reazione composta di Fugatti («Le sentenze si rispettano») e spera che questo sia un segnale di «consapevolezza»: «Il tema adesso deve essere quello di gestire al meglio i tre anni di legislatura perché i nodi vengono al pettine e non è un caso che, mentre la Consulta faceva il comunicato stampa, in Trentino Bankitalia diceva che la nostra crescita è debole. Questa deve essere la priorità, non possiamo più crogiolarci sull’eccezionalità del Trentino». Per i segretari della Uil, Walter Largher, e della Cisl, Michele Bezzi, la discussione sul terzo mandato non ha distolto la politica dagli altri problemi, ma adesso è il momento di agire: «Faccio un appello affinché il Trentino diventi un laboratorio per poter discutere di casa e lavoro, ma con un approccio innovativo perché con i vecchi strumenti non affrontiamo le sfide dell’oggi», ha detto Largher. Mentre Bezzi ha chiesto che tutte le forze politiche rimettano al centro le esigenze che si dovranno affrontare nel prossimo periodo: «Bisogna creare un’alleanza tra tutta la politica e la società civile per aprire tavoli per trovare le possibili soluzioni ai problemi che dovremo affrontare in futuro».

 

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CORRIERE terzo mandato ART 081125