Il T, Corriere del Trentino – Venerdì 16 Maggio 2025

Sindacati critici: «La montagna partorisce un topolino»

 

Le reazioni | Di Fiore (Uil): «Ci sono già buone prassi, ora si contratti». Meo (Cgil): «Si pensi a sburocratizzare il lavoro»

Sindacati critici sul nuovo regolamento della Provincia teso a favorire il «benessere digitale» a scuola. «La montagna partorisce un topolino. Un topolino che può essere pericoloso», dice Pietro Di Fiore, segretario generale della Uil Scuola. «È arrivato in questi giorni nelle scuole uno schema di regolamento che dovrebbe affrontare il tema del benessere digitale e del diritto alla disconnessione: un diritto sacrosanto, che però non è mai stato rispettato, non solo nei confronti degli studenti ma soprattutto nei confronti degli insegnanti — attacca Di Fiore — Almeno per quanto riguarda il personale docente, fino ad oggi sono pochi gli istituti che, a fronte di quanto inserito nel contratto collettivo del 2018, si sono dotati di contrattazioni decentrate che regolano la disconnessione del personale insegnante. Perché, è bene ricordare, il diritto alla disconnessione del personale docente non si esplicita nei regolamenti, ma si contratta».

Nonostante il metodo, per così dire non condiviso, «diamo il benvenuto a questa ennesima iniziativa unilaterale dell’assessora, quantomeno per gli obiettivi che vuol raggiungere. Certo che — aggiunge Di Fiore — se la vicepresidente si fosse confrontata prima con chi rappresenta le lavoratrici e i lavoratori della scuola, avrebbe saputo che tutti i collegi docenti si sono dotati da tempo di regolamenti sulla valutazione degli apprendimenti, così come da tempo hanno deliberato le modalità organizzative attraverso le quali porre in essere le comunicazioni scuola-famiglia». I sindacati rilanciano dunque: «Il regolamento è una bozza che invita a riaprire un confronto perché, sia a tutti chiaro, non partiamo da zero — conclude il segretario della Uil — All’interno di tutte le istituzioni scolastiche, infatti, vi sono già regolamenti e buone prassi che disciplinano i temi affrontati da questa iniziativa».

Il segretario generale della Flc Cgil, Raffaele Meo, contesta anche i contenuti delle disposizioni: «Il nuovo regolamento sul benessere digitale è sbagliato nel merito e nel metodo — sostiene il sindacalista — Pur partendo da un’esigenza reale, il benessere digitale, tratta solo in minima parte dell’iperconnessione e finisce per invadere ampiamente il campo dell’autonomia di docenti e consigli di classe, tradendo anche un’insufficiente fiducia nella classe insegnante». Si riconosce che «il tema dell’ipercomunicazione esiste per tutti e in ogni direzione e di qui a poco diverrà una dei principali temi per conciliare la vita professionale e la vita personale e familiare — considera — La dematerializzazione della comunicazione e la facilità della trasmissione attraverso la posta elettronica sta diventando un problema sempre più ingombrante nella vita delle persone, che nella scuola e per i docenti, fa il paio con una progressiva e inesorabile burocratizzazione del lavoro».

 

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IL T ART scuola 160525

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