Il T, Corriere del Trentino – Giovedì 22 Maggio 2025
Contratto provinciale del turismo, si apre la vertenza
Lavoro | Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs a Confcommercio, Confesercenti e Asat: abbiamo disdetto l’integrativo attuale, vecchio e non applicato
30mila addetti
«Salari bassi, precarietà, mancanza di alloggi e di tutele sanitarie. A Bolzano l’accordo è stato raggiunto»
«Oggi (ieri ndr) abbiamo formalmente disdetto il contratto integrativo provinciale del turismo in Trentino».
Lo affermano i segretari della Filcams Cgil Luigi Bozzato, Fisascat Cisl Fabio Bertolissi, Uiltucs Stefano Picchetti.
«Lo facciamo non per formalità, ma per necessità. Il contratto, da anni in vigore sulla carta, non è mai stato realmente applicato in modo pieno, né rispettato, né aggiornato. È diventato un guscio vuoto, una maschera tecnica per nascondere l’assenza di volontà politica di affrontare i nodi strutturali del settore: salari bassi, precarietà cronica, orari impossibili, nessuna programmazione sull’alloggio, mancato rispetto degli impegni sottoscritti».
I lavoratori e le lavoratrici del comparto sono 30mila, un terzo fissi, due terzi stagionali e precari.
«Il paradosso è evidente – proseguono i sindacalisti – mentre il presidente di Asat Gianni Battaiola, nella sua relazione annuale (vedi sopra) parla di imprese solide, patrimonializzate, con ricavi in crescita del 7%, i lavoratori e le lavoratrici vivono sulla loro pelle l’opposto. Non sono pochi i casi di turni spezzati, rapporti stagionali non rinnovati, mancanza di alloggi decenti, compensi che non coprono il costo della vita. Si tratta di migliaia di persone che, spesso provenienti da fuori regione o da altri Paesi, reggono un’intera economia, ma non riescono a costruirsi una vita. Le imprese chiedono personale, ma non offrono condizioni dignitose».
Secondo Cgil Cisl e Uil «a Bolzano la situazione è molto diversa. Lì, a parità di cornice istituzionale e territoriale, le parti sociali hanno dimostrato di saper fare contrattazione. È stato firmato un nuovo contratto territoriale, è stato attivato un fondo sanitario bilaterale costruito da zero, si è aperta una trattativa seria sulla destagionalizzazione. A Trento invece, nonostante quel fondo fosse già previsto dal vecchio contratto integrativo, con tanto di versamenti fissati, non è mai stato attivato».
I sindacati si rivolgono alle controparti datoriali Asat, Confcommercio, Confesercenti.
«Chi lavora nel turismo trentino ha bisogno di un contratto serio, efficace, rispettato. Di un salario proporzionato alla produttività, di un alloggio dignitoso garantito, di tutele sanitarie effettive, di continuità tra una stagione e l’altra, di formazione.
Questa disdetta è il primo atto. E se non ci sarà ascolto, ci sarà lotta».
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