Il T, Corriere del Trentino – Giovedì 29 Maggio 2025

Roncone, metalmeccanici in sciopero «Più investimenti sulla sicurezza»

 

I sindacati dopo la morte del 25enne Durbala: «Evitiamo altre tragedie»

TRENTO «Questa mobilitazione è un atto di protesta e un monito severo affinché tragedie come quella di oggi non si ripetano più». Lo avevano scritto le sigle sindacali lo scorso venerdì, giorno della morte di Victor Durbala, operaio 25enne che era rimasto schiacciato da un cavalletto d’acciaio mentre assemblava un macchinario all’azienda meccanica Cmv, Costruzioni meccaniche Valentini, a Roncone in Val Rendena.

Proprio di fronte ai cancelli della Cmv hanno manifestato ieri i lavoratori metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm del Trentino. «Siamo qui per portare la nostra solidarietà alla famiglia di questo giovane, morto di lavoro a 25 anni — spiega Willy Moser segretario generale della Uilm Uil Trentino —. Vogliamo sollecitare l’impegno della Provincia e degli istituti che si occupano di sicurezza per aumentare gli investimenti. Serve riflettere sul genere di attività che mettono la produttività al primo posto e generano morti. Dobbiamo trovare il modo di invertire questa tendenza ed evitare il più possibile altre tragedie». Dopo la morte di Durbala, le organizzazioni sindacali avevano deciso di proclamare uno sciopero per le ultime 4 ore di tutti i turni lavorativi di ieri. Alle 11 si è poi tenuto il presidio sotto la Cmv di Roncone.

«Si è trattato di un caso di una gravità unica — spiega Paolo Cagol, segretario generale della Fim Cisl del Trentino —. Da tantissimi anni nel settore metalmeccanico non si assisteva ad un incidente mortale. Siamo qui anche per denunciare il continuo susseguirsi di morti sul lavoro. L’anno scorso c’è stato un incidente molto grave alla Aluminium Bozen, dove un altro ragazzo di 31 anni è morto per un’esplosione. Da anni segnaliamo problemi di sicurezza nel settore degli appalti, di forte carenza dei servizi ispettivi, che non sono efficaci a verificare le condizioni di sicurezza. Questo porta molte persone a morire sul lavoro. In questa azienda per anni non ci sono stati incidenti e criticità, ma l’attenzione deve essere massima e non può mai calare».

Lo sciopero ha coinvolto anche lavoratori dipendenti delle agenzie di somministrazione e lavoratori part-time. Per le aziende dei servizi essenziali l’astensione del lavoro, spiegano i sindacati, si svolgerà giovedì 5 giugno, sempre nelle ultime 4 ore di lavoro di ciascun turno.

«Ancora una volta un infortunio mortale sul lavoro accade ad un lavoratore non dipendente — spiega Michele Guarda, segretario generale della Fiom Cgil del Trentino —. Quasi sempre si tratta di precari o lavoratori in appalto. Fino a qualche tempo fa se un lavoratore si trovava sotto il tetto di un’azienda doveva esserne dipendente. Negli ultimi 30 anni in tutti i Paesi sviluppati gli infortuni gravi sono diminuiti grazie ai progressi tecnologici. L’Italia è l’unico in cui stanno crescendo. Non si tratta mai di disgrazie, sono omicidi».

 

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