Prodotti israeliani nei supermercati coop. Grave il distinguo di Sait
Sindacati: un silenzio che suona come indifferenza. Ci ripensino e aderiscano al progetto “Coop for Refugees”
“Esprimiamo profonda amarezza per la scelta pavida di SAIT che, mentre tante realtà cooperative italiane decidono di compiere gesti concreti per denunciare il massacro in corso a Gaza – rimuovendo dai punti vendita i prodotti israeliani e promuovendo la Gaza Cola per finanziare aiuti umanitari – sceglie invece di non fare nulla, restando in un silenzio che suona come indifferenza. Anche stavolta, SAIT ha perso l’occasione di mostrare che i valori cooperativi, quelli veri, contano più del quieto vivere. Ci chiediamo come si possa voltare lo sguardo davanti a un conflitto che in quasi due anni ha provocato centinaia di migliaia di morti, gran parte dei quali donne e bambini, e davanti alla disperazione di chi ogni giorno rischia la vita per un sacco di farina.«Restare fermi mentre si consuma un genocidio significa accettare che la nostra coscienza venga anestetizzata – dichiarano congiuntamente Stefano Picchetti (UILTuCS), Luigi Bozzato (Filcams CGIL) e Fabio Bertolissi (Fisascat CISL) –. La neutralità di fronte a questi crimini è una forma di complicità. Ognuno di noi è chiamato a scegliere se continuare a far finta di niente o se schierarsi dalla parte dei diritti umani e della dignità. Chiediamo a SAIT di ripensarci e di fare finalmente la sua parte, attivando iniziative concrete di solidarietà per la popolazione palestinese e aderendo alla campagna nazionale “Coop for Refugees”, per ridare senso e coerenza alla parola cooperazione. «Non serve retorica, serve coraggio – aggiungono i tre segretari –. Perché chi sceglie di restare neutrale di fronte alla sofferenza finisce per essere dalla parte di chi la provoca.»”
No Comments