Trento, 2 luglio 2025
COMUNICATO STAMPA
“EMERGENZA CALORE E PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO: LE LINEE DIRETTIVE NON BASTANO, SERVONO I DIVIETI”
Le alte temperature rilevate in questi giorni nella nostra provincia, ad ogni quota, da qualche anno fanno parte del “nuovo clima” del Trentino e dimostrano – come se ce ne fosse ancora bisogno- la drammaticità e la rapidità del cambiamento climatico nel nostro territorio. Un “nuovo clima” appunto, che, durante il periodo estivo, rende difficile e soprattutto pericoloso lo svolgimento di tutte quelle attività lavorative che possono essere svolte solo all’aperto. Le cronache riportano purtroppo con sempre maggiore frequenza episodi di colpi di calore che colpiscono in particolare lavoratori edili che, nei cantieri, sono maggiormente esposti al forte irraggiamento e alle temperature elevate con esiti spesso drammatici. Va ricordato che, lo scorso anno, un operaio georgiano da poco operativo in Trentino entrò in coma per un colpo di calore, salvandosi per miracolo con gravi conseguenze fisiche. Davanti a questa emergenza, in particolare nel comparto edile, tutte le parti sociali dovrebbero innanzitutto farsi parte attiva per condividere almeno un vademecum comune di comportamento per lavoratori e imprese nei cantieri, anche grazie alla bilateralità, con particolare riferimento alle attività di consulenza e formazione di Centrofor. Purtroppo, tuttavia, si ha spesso la sensazione che le aziende del settore non vogliano ammettere la necessità – per tutelare i loro stessi lavoratori – di ripensare gli orari di lavoro e fermare le attività – anche con l’attivazione possibile della Cassa integrazione – quando le temperature e l’irraggiamento solare rendono di fatto impossibile il proseguo dei lavori. Nonostante le richieste sindacali risalenti a più di un anno fa di aprire un tavolo di confronto sul cambiamento climatico nel settore edile, si arriva sempre in ritardo ad avviare ogni tipo di discussione con le parti datoriali (Ance e Associazione artigiani) e anche quest’anno, seguendo un copione tristemente noto, si arriva a discutere in merito solamente nel pieno dell’emergenza. La Provincia autonoma di Trento, due giorni fa, ha diramato le proprie “linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione sociale” nel tentativo – maldestro – di copiare quanto fatto da altre regioni italiane, anche a statuto ordinario. Purtroppo le misure emanate si limitano a suggerire il rispetto delle “linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare” decise dalla “Conferenza delle regioni e delle provincie autonome”. Nessun richiamo invece al divieto di svolgimento delle attività lavorative in condizioni di esposizione prolungata al sole dalle ore 12:30 alle ore 16:00 emanato ad esempio dalla vicina Regione Veneto, peraltro governata da una maggioranza politicamente affine a quella che attualmente amministra il Trentino. Si poteva e si doveva fare di più. Conoscendo bene la realtà imprenditoriale del comparto edile trentino, crediamo fermamente che, davanti ad un’emergenza che mette a repentaglio la salute e la vita stessa dei lavoratori – e a volte quella degli stessi imprenditori – una semplice “moral suasion” non possa bastare. Per queste ragioni la Feneal UIL Trentino Alto Adige Südtirol ha richiesto urgentemente un incontro all’Assessore Achille Spinelli per chiedere l’introduzione di un vero e proprio stop delle attività lavorative all’aperto, in presenza di situazioni climatiche rischiose oggi peraltro facilmente verificabili grazie al sito “workimate” dell’INAIL. Dispiace infine constatare come, davanti alla necessità di affrontare rapidamente l’emergenza climatica, le stesse parti sindacali in Trentino non siano finora state in grado di trovare unità nel proporre soluzioni anche attraverso lo strumento della contrattazione collettiva. Un contratto – quello provinciale – scaduto ormai da tempo e che la Feneal Uil vorrebbe aggiornare alla luce delle nuove esigenze derivanti dal “climate change” in atto. Riteniamo infatti che, per garantire la sicurezza dei lavoratori edili in questa nuova era climatica, sia assolutamente necessario un intervento legislativo chiaro e netto, affiancato a nuove disposizioni contrattuali in materia di orario di lavoro.
Il Segretario generale della Feneal UIL Trentino Alto Adige Südtirol Matteo Salvetti
Scarica il pdf: COMUNICATO STAMPA EMERGENZA CALORE GIUGNO 2025
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