Il T – Sabato 14 Giugno 2025
«Più talenti e sinergia con il privato»
Conclusione del Forum con esperti e politici. È nata la nuova Carta di Rovereto
ROVERETO
Sei anni fa la prima Carta di Rovereto che raccoglieva gli indirizzi di sviluppo principali della ricerca e per l’innovazione. Ieri in Manifattura l’aggiornamento del documento con un percorso che ha coinvolto 15 esperti guidati da Emiliano Audisio, curatore dell’iniziativa voluta dal vicepresidente della Provincia Achille Spinelli. Linee guida che confluiranno nel Programma pluriennale della Ricerca provinciale. C’è tanta tecnologia applicata ai settori più critici della vita quotidiana, dall’assistenza sanitaria, allo sviluppo delle piccole e medie imprese che sono ancora un’asse portante dello sviluppo economico italiano. Nei punti principali individuati dai professionisti: investire nella ricerca sull’intelligenza artificiale a servizio della pubblica amministrazione e delle piccole imprese, tutelare la biodiversità, promuovere l’innovazione in materia di idrogeno e fonti rinnovabili, nonché la personalizzazione, l’efficienza e l’accessibilità dell’assistenza sanitaria, anche attraverso la telemedicina e lo sviluppo di sistemi di supporto decisionale avanzati per la diagnosi precoce. Lavorare sulle scienze sociali, per capire e governare i mutamenti, ottimizzare le forme di investimento pubblico-privato, valorizzare il capitale umano attraverso l’attrazione e il trattenimento dei talenti, puntare al bilanciamento tra ricerca libera e applicata e costruire infrastrutture all’avanguardia, dove anche le aziende più piccole possano innovare e sperimentare.
Il commento dei sindacati
Dai sindacati apprezzamento per i lavori: «Oggi abbiamo un’ottima università e centri di ricerca all’avanguardia – commentano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher – Tutto questo è importante per formare risorse umane competenti, ma non è sufficiente per trattenerle sul nostro territorio né per attrarne di nuovo. Questo perché la qualità dell’occupazione non è ancora in grado di assorbire queste competenze. Investire in un Trentino innovativo vuol dire anche innalzare la qualità della nostra occupazione e, di conseguenza, la ricchezza di tutto il sistema».
Le proposte del Forum
Gli esperti in questa nuova redazione della Carta di Rovereto si sono concentrati su quattro aree di interesse in particolare.
Bilanciamento tra dimensione territoriale ed extraterritoriale
Ovvero attrarre fondi europei e globali. Gli esperti propongono strategie concrete come il revenue sharing sui brevetti e la costituzione di fondi di venture capital promossi da università e associazioni locali per sostenere la crescita di startup e spin off derivate dalla ricerca.
Armonizzazione fra ricerca applicata e di base
Una proposta è quella di destinare una quota obbligatoria dei ricavi generati dalla ricerca applicata al finanziamento della ricerca di base. Per superare i limiti dimensionali delle imprese locali, il Forum propone di incentivare forme di aggregazione tra piccole imprese o la partecipazione a progetti con imprese più grandi. Si propone di istituire anche il profilo dei dottorandi-innovatori, coinvolti nel trasferimento tecnologico tramite percorsi con tutoraggio accademico e industriale, risorse per il proof-of-concept e accesso a investitori.
Investimenti su talenti e capitale umano
Attrarre e mantenere sul territorio le menti più brillanti secondo il Forum passa anche per l’introduzione di una clausola di “restituzione territoriale” e il rientro in Trentino al termine di percorsi all’estero. O premialità nei finanziamenti a progetti con ricercatori disponibili a trasferirsi in Trentino per almeno cinque anni.
Aumento delle infrastrutture strategiche e di innovazione
Rovereto stessa con il Bic, Manifattura Tabacchi, i centri universitari di ricerca, lo dimostra: investire risorse in luoghi e centri nei quali l’innovazione e la ricerca possano concretamente svilupparsi è una delle basi per lo sviluppo. Oltre ai poli nati negli anni Ottanta ieri l’attenzione si è posta sui quattro interventi futuri previsti dalla Provincia – potenziamento Polo Meccatronica, creazione laboratori Tess-Lab e del Polo idrogeno-batterie per la “sostenibilità, la montagna e le risorse energetiche”, lo sviluppo del Polo delle Scienze della Vita con l’infrastruttura di ricerca dedicata (Open Science Park) per la “salute, alimentazione e gli stili di vita”, e la realizzazione del nuovo Polo dell’Ict per l’“Ict e la trasformazione digitale” – con la raccomandazione di rafforzare ulteriormente questo modello moltiplicando l’investimento pubblico con capitali privati.
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