Il T, Corriere del Trentino – Mercoledì 25 Giugno 2025
I sindacati aprono: «Ma non si punti solo su famiglie numerose. Industria, misure ok»
Le reazioni
I sindacati aprono all’assestamento presentato ieri. «La manovra per l’assestamento di bilancio, una delle più ricche della storia dell’Autonomia, mette in circolo circa 850 milioni di euro, grazie a maggiori entrate e all’avanzo del 2024. Nell’allocazione di queste risorse è apprezzabile l’intervento a sostegno della contrattazione, attraverso sgravi Irap per circa 15 milioni e dedicati alle imprese che contrattano con le organizzazioni sindacali aumenti salariali», dichiarano i segretari generali Andrea Grosselli (Cgil), Walter Largher (Uil) e Michele Bezzi (Cisl). Tuttavia «resta il problema di oltre 80 milioni di sgravi Irap a pioggia che non favoriscono produttività e innovazione», fanno notare.
«Attenzione all’industria»
Le organizzazioni confederali sottolineano anche l’importanza dell’ampliamento dell’esenzione Irpef. Ma soprattutto «rileviamo anche la volontà della giunta di investire nuove risorse nel consolidamento del sistema manifatturiero — considerano — Il budget potenziale di 20 milioni per il sostegno alla filiera Dana per scongiurare la perdita di occupazione nelle fabbriche di Rovereto e Arco e in tutto l’indotto è un primo positivo segnale verso il comparto industriale. La giunta — aggiungono — si è detta disponibile ad ulteriori interventi se i dazi voluti dall’amministrazione Trump dovessero avere impatti negativi sul comparto manifatturiero e sull’export».
Criticità sul welfare
Cgil, Cisl e Uil guardano con favore anche alla riforma strutturale dei contributi per la natalità. Anche se «resta il problema che il tasso di fecondità oggi non supera il livello di 1,26 figli per donna — sottolineano — Puntare solo sugli incentivi delle famiglie numerose rischia di non produrre gli effetti sperati. Valuteremo quindi questo nuovo intervento alla luce della più generale riforma dell’Icef che la giunta sta portando avanti in queste settimane e che avrà un impatto diretto sui sostegni ai nuclei con figli». È su questo fronte che arrivano le critiche principali: «Rileviamo la mancanza di una reale indicizzazione delle misure del welfare familiare che in questi anni hanno ridotto il proprio potere di spesa e l’assenza di un potenziamento degli interventi legati all’emergenza abitativa, tra cui l’integrazione al canone d’affitto per i nuclei più deboli».
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