Corriere del Trentino – Martedì 8 Luglio 2025

Confesercenti apre al Coordinamento: «Disponibili al dialogo con le organizzazioni»

 

Sindacati: auspichiamo che gli imprenditori tornino uniti

Alessandro Rigamonti

Trento Il Coordinamento imprenditori si congela e propone. Confesercenti prende atto della proposta e si rende disponibile. Il ramoscello d’ulivo lanciato da Ance, Asat, Confcommercio e dalla Cooperazione non è caduto nel vuoto. E in attesa di una proposta formale, verosimilmente mediata da Roberto Simoni (numero uno della Cooperazione), Confesercenti è pronta a vedere le carte che verranno messe sul tavolo. «Prendiamo atto della proposta di congelamento del Coordinamento Provinciale Imprenditori fino a settembre, avanzata con l’intento di ripartire con la partecipazione di tutte le associazioni — ha detto il presidente Mauro Paissan in una nota stampa —. Come sempre, ribadiamo la nostra sincera disponibilità al dialogo con le altre organizzazioni che fanno riferimento al Coordinamento, per verificare insieme se vi siano le condizioni per tornare a lavorare in modo costruttivo e condiviso all’interno del Coordinamento». E ha aggiunto: «Fin da subito, possiamo confermare la nostra buona volontà e apertura al confronto».

Confindustria e Confesercenti, insieme ad Asat, erano stati gli esclusi eccellenti dalla giunta camerale della nuova Camera di Commercio eletta lo scorso agosto. Sarà difficile che il riappacificamento all’interno del Coordinamento possa modificare l’attuale assetto dell’ente camerale, ma forse il punto di caduta potrebbe essere una modifica, già in atto, delle regole per l’elezione della giunta camerale.

Su come andranno le trattative lo si vedrà a fine agosto, dopo le ferie estive. Alla finestra per vedere se le categorie economiche trentine torneranno unite o no ci sono i sindacati. «Questa situazione di stallo credo sia davvero controproducente per l’assetto generale dell’Autonomia e per il dibattito pubblico che deve essere autorevole — ha detto il segretario della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli —. Tutto questo non può prescindere dalla capacità del sistema delle imprese di ragionare insieme per il bene del Trentino». Il rischio, per le sigle sindacali, è che le singole categorie economiche ragionino esclusivamente per un interesse di parte e non per il bene collettivo. «Credo che sia estremamente positivo se il Coordinamento riesce a lavorare insieme di nuovo in un momento in cui c’è bisogno di politiche importanti — ha affermato il segretario generale della Uil Trentino Walter Largher —. Ormai, in un’economia come la nostra e in un territorio così piccolo dove nessuno è autonomo, un Coordinamento che può farsi voce unica e che riesca a parlare con Cgil, Cisl e Uil in maniera unitaria è assolutamente auspicabile».

Tra imprenditori e sindacati il Coordinamento è stato uno strumento di sintesi molto utile per ambo le parti, come ha ricordato Michele Bezzi, segretario generale della Cisl del Trentino: «Avere un Coordinamento imprenditori che dialoga al proprio interno, e poi parla con noi, facilita anche le discussioni. Alcune conquiste le abbiamo ottenute grazie a questa collaborazione dove abbiamo trovato punti in comune. Ovviamente noi guardavamo più l’aspetto dei lavoratori, loro più l’aspetto delle imprese, ma abbiamo trovato dei punti di mediazione insieme e siamo andati a proporli anche alla politica». Ha poi aggiunto: «In questo modo si ha una forza diversa e per questo motivo sarebbe assolutamente necessario trovare delle soluzioni per ripristinare com’erano in passato». A maggior ragione, ha detto Bezzi, in un momento dove tra cambiamento climatico, rivoluzione digitale, intelligenza artificiale e dazi, le sfide e le difficoltà richiedono decisioni rapide.

 

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CORRIERE confesercenti 080725