L’Adige – Venerdì 18 Luglio 2025
Nuovo Icef, famiglie con due redditi penalizzate
C’è preoccupazione tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil, per l’impatto che potrà avere la nuova disciplina dell’Icef
C’è preoccupazione tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil, per l’impatto che potrà avere la nuova disciplina dell’Icef, elaborata dagli uffici provinciali, e che se non oggi in una delle prossime sedute sarà approvata in via preliminare dalla giunta provinciale con l’obiettivo di arrivare ad una prima applicazione a settembre. Tra le varie criticità evidenziate in sede di discussione nel Comitato Icef e che ha portato alla decisione del rappresentante delle sigle sindacali di esprimersi contro il nuovo indicatore Icef, c’è il fatto che risultano penalizzate, rispetto all’attuale sistema, le famiglie con due redditi rispetto a quelle monoreddito. Insomma, la nuova formulazione rischia di avere l’effetto di scoraggiare il lavoro femminile.
Eppure, secondo i dati forniti dalla stessa Provincia al Comitato Icef rispetto ai nuclei provinciali che nel 2021 hanno percepito l’assegno unico provinciale su base Icef emerge che su 30.922 nuclei, 23.883 (77,2%) era composto da due genitori con due redditi, quindi si tratta di una larga maggioranza di chi accede alle misure per le quali è richiesta la dichiarazione Icef. Un approfondimento sulla questione realizzato dall’Istituto di ricerca per la valutazione delle politiche pubbliche di Fbk per conto della Provincia e presentato al Comitato Icef, ha messo a confronto come cambia il valore Icef per tipo di famiglia e numero di genitori occupati con la nuova disciplina. Emerge che le coppie con un figlio, due o tre figli che lavorano rispetto a quelle con pari figli in cui c’è un solo lavoratore escono penalizzate, perché è più alto tra le prime il numero di nuclei che con il nuovo sistema rischia di ritrovarsi escluso dai benefici perché con un valore Icef troppo alto.
I Caf dei sindacati hanno già fatto delle simulazioni su casi concreti per vedere cosa potrebbe cambiare tra prima e dopo. Si vede, ad esempio, che una famiglia di 4 componenti con un solo reddito lordo reale di 26.667 euro, prima casa e patrimonio mobiliare sotto la prima franchigia oggi ha un Icef di 0,1676 e con la nuova disciplina sarà di 0,1636 pari a un -2,4%. Mentre un nucleo a pari condizioni ma con due redditi perché al primo se ne aggiunge un altro di 17.231 euro, accade che oggi l’Icef è di 0,2099 e diventerà di 0,2604, con un incremento del 24,1%. E il divario cresce ancora di più se la famiglia monoreddito è in affitto. A determinare questo risultato contribuisce il fatto che vengono eliminate tutte le deduzioni forfettarie annue, tra cui le deduzione per lavoro femminile di durata pari ad almeno 12 mesi: 4.000 euro per l’Icef standard che sale a 6.000 euro per l’Assegno unico provinciale.
Per la prima volta dovranno essere dichiarati anche i redditi da locazione percepiti dai componenti del nucleo richiedenti l’attestazione Icef. Fino ad oggi non era così perché si presumeva che fosse sufficiente rilevare il valore degli immobili. L’obiettivo dichiarato della nuova Icef è quello di elaborare un unico indicatore per tutti i singoli interventi a sostegno dei nuclei familiari con figli (assegno unico provinciale, tariffe asilo nido, mense scolastiche, mensa scuola infanzia, prolungamento orario scuola infanzia, buoni di servizio Fse, soggiorni estero, quarto anno estero, assegno di studio).
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