L’Adige – Venerdì 18 Luglio 2025
S. Camillo, taglio ai pagamenti dei medici
Varagone Uil Fpl Sanità: «Situazione che riteniamo inaccettabile e pericolosa»
SANITÀ
Sono mesi difficili per l’ospedale S. Camillo. Dopo la notizia della crisi economica che ha portato al commissariamento dell’ente, di cui fa parte anche la casa di cura trentina, stanno infatti arrivando segnali preoccupanti.
Dal mese di aprile i pagamenti delle prestazioni in libera professione intramoenia dei medici dipendenti sono stati sospesi senza alcun avviso né motivazione ufficiale. Inizialmente, ai dipendenti il nuovo amministratore delegato aveva detto che questo era dettato dal fatto che era necessaria una verifica dei contratti, ma ovviamente i sanitari sono preoccupati e arrabbiati per i tagli subiti unilateralmente e senza informazioni sufficienti. Inoltre a giugno molti medici consulenti hanno ricevuto solo il 50% del loro compenso e anche questo sarebbe stato comunicato il giorno stesso del pagamento con una mail. A maggio al personale era stato assicurato che a giugno sarebbe stato effettuato il pagamento degli arretrati, ma non solo questo non è avvenuto, ma è stato applicato un taglio del 50% dei consulenti.
Ovviamente il clima tra il personale è teso e soprattutto i medici che vengono da fuori provincia stanno pensando di andarsene in quanto non ritengono di avere sufficienti garanzie. Un rischio enorme anche per la comunità trentina considerato l’elevato numero di prestazioni che l’ospedale di via Giovanelli garantisce attraverso il servizio sanitario nazionale.
«Nella sede di Roma – fa presente il personale – il mese scorso sono state pagate le prestazioni in libera professione, mentre in Trentino e in altre regioni no. Dicono che si sia trattato di un errore ma l’impressione è che stiamo pagando le conseguenze di un buco economico creato principalmente dalla sede centrale di Roma e questo è inaccettabile e profondamente ingiusto». Sulla questione sta vigilando anche la Uil Fpl Sanità con segretario Giuseppe Varagone che lo scorso mese ha partecipato ad un incontro a Roma. «Sono emerse queste criticità per il personale medico mentre al momento per il personale del comparto non ci sono problemi in merito ai pagamenti. L’attenzione verso il problema è comunque alta».
Lo stesso sindacato solleva poi la questione dell’aria condizionata. «Da mesi, l’Ospedale San Camillo di Trento si trova ad affrontare una situazione che riteniamo inaccettabile e pericolosa: l’impianto di climatizzazione, fondamentale per garantire condizioni ambientali idonee nei reparti e nei servizi della struttura, risulta fuori uso», scrive in una nota il segretario generale della Uil Fpl Sanità del Trentino che fa presente che i pannelli destinati all’erogazione dell’aria condizionata non sono funzionanti, con conseguenze dirette sull’efficienza del servizio sanitario e sul benessere di chi, ogni giorno, vive e lavora all’interno dell’ospedale. «I disagi si manifestano in particolare nei mesi estivi, quando le alte temperature mettono a dura prova sia i pazienti ricoverati – molti dei quali fragili o con patologie acute – sia gli operatori sanitari, già costretti a operare in condizioni di cronica carenza di personale. In alcuni reparti, come quelli situati al quarto piano della struttura, si registrano temperature insostenibili che compromettono seriamente la qualità dell’assistenza e aumentano il rischio di malori».
Problema nuovo? No. Varagone sostiene che il problema era già stato segnalato nel mese di agosto 2024, senza che sia stato adottato alcun intervento risolutivo da parte dell’amministrazione ospedaliera o delle autorità competenti. «Anche recentemente, numerosi solleciti sono stati inviati da parte di personale sanitario e pazienti, ma le richieste sono rimaste inascoltate. Non si può parlare di imprevisto: siamo di fronte a una mancanza di attenzione e programmazione, che mostra un’inquietante indifferenza nei confronti della salute e della sicurezza di lavoratori e degenti». La richiesta è quella di un intervento immediato e risolutivo. «L’alternativa, altrimenti, è la segnalazione al Servizio per il Lavoro e agli enti preposti alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro».
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