Il T – Mercoledì 23 Luglio 2025
«Elementari a luglio, serve ben altro». Secondo la Uil la Provincia potrebbe finanziare in maniera sostanziosa voucher che permettano alle famiglie di pagare attività estive
I sindacati contrari all’ipotesi di Fugatti: «Investire su una vera conciliazione»
ISTRUZIONE
di Adele Oriana Orlando
I sindacati della scuola bocciano l’idea avanzata dal presidente Maurizio Fugatti e dall’assessora all’Istruzione Francesca Gerosa di estendere l’apertura della scuola primaria anche nel mese di luglio dal prossimo anno. Questo tipo di iniziativa è stata già sperimentata e applicata con le scuole dell’infanzia dal periodo post pandemico ad oggi, su impulso dell’allora assessore all’Istruzione Mirko Bisesti. A pochi giorni dalle dichiarazioni di Fugatti in consiglio provinciale, le sigle sindacali Delsa e Uil Scuola Rua del Trentino si oppongono con forte disappunto. L’ipotesi, secondo quanto rilevato dai sindacati, sarebbe stata «Elaborata in pieno stile Provincia “a porte chiuse” e senza alcun confronto preventivo con le associazioni sindacali e di categoria». Nella discussione sarebbero stati coinvolti solo i dirigenti scolastici, lasciando fuori dalla porta i rappresentanti dei lavoratori. L’estensione del calendario delle scuole dell’infanzia di Trento, come dimostrato dalle analisi della Giunta provinciale precedente, era stata apprezzata da molte famiglie.
Dall’infanzia alle primarie
Quello che, però, secondo i sindacati non sarebbe emerso in quella indagine, né successivamente, sono le conseguenze di quella rivoluzione. «Nessuno dice che il tanto decantato “successo” delle aperture delle materne a luglio, attuate dall’allora assessore leghista Bisesti, ha prodotto come primo lungimirante risultato un esodo di massa del personale dalle graduatorie della scuola dell’infanzia verso quelle delle primarie, frutto di uno stress da lavoro correlato che sta attraversando su più livelli tutta la categoria dei docenti trentini e che Delsa ha avuto modo di verificare nel corso delle partecipate e recenti assemblee indette» afferma il segretario del sindacato autonomo Delsa Mauro Pericolo. «Inoltre, un questionario diffuso dal sindacato nei mesi scorsi, a cui hanno risposto più di 300 docenti, ha messo in evidenza un dato allarmante in termini di tenuta psico fisica dei lavoratori della scuola. Lo stress da lavoro correlato è alle stelle e non è un caso che si fatichi a trovare personale nella scuola e che vi sia stata negli ultimi tempi un’esplosione di richieste di part-time segno di come la professione risulti sempre più pesante e meno attrattiva, sia in termini economici sia professionali». Uno degli aspetti fondamentali da tenere in considerazione, secondo la sigla sindacale, riguarda la divisione tra due attività differenti che con questa iniziativa rischiano di fondersi: «La funzione didattica della scuola e le attività di una colonia diurna». Come in molti altri paesi oltre provincia, esiste da tempo e diventa sempre più ampia l’offerta dei centri estivi. Aiutare le famiglie che non hanno appoggi familiari o di altra natura in questo momento convulso dell’anno, secondo i sindacati, si dovrebbe tradurre in maggior sostegno economico per i costi di quei servizi, ritenuti più idonei per tutti, bambini e bambine compresi. E questo perché, virare sui servizi dei centri estivi invece che della scuola aperta anche a luglio «permetterebbe in primis ai bambini di vivere un sano e ben organizzato momento di riposo dalle attività scolastiche e ai loro docenti di riprendersi in vista di settembre, perché di vero e proprio recupero si tratta e lo diciamo senza mezzi termini» osserva Delsa.
«Voucher per le famiglie»
Ancora più amaro risulta il disappunto di Uil, che esprime «Profonda delusione non solo per l’assenza di attenzione ai problemi veri e profondi della scuola ma anche per una strumentalizzazione politica di una delle fondamentali Istituzioni Costituzionali». Proprio da Uil arriva un’altra proposta sulla conciliazione: favorire agevolazione e flessibilità negli orari di lavoro per permettere ad uno dei genitori di stare con i figli, con stanziamenti sostanziosi a favore di voucher per le famiglie al fine di scegliere proposte di attività estive che, valorizzando e interagendo con il nostro meraviglioso territorio, stimolino interessi e inclinazioni dei bambini all’aria aperta, in un ambiente diverso dai precedenti dieci mesi. «Ancora una volta, forti anche del parere di autorevoli pedagogisti, sosteniamo come non sia certo allungando il tempo scuola al periodo estivo che riusciamo a coniugare necessità delle famiglie e benessere dei bambini» conclude Uil. «I nostri studenti hanno necessità e bisogno di fare vacanza, di poter fare altro: giocare insieme agli altri, interagire e costruire assieme relazioni, vivere l’altro da sé come “risorsa e sfida”. Perdere tempo per perdersi nel tempo: ricrearsi».
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