Il T – Domenica 27 Luglio 2025
«Un tavolo regionale per governare il fenomeno»
La proposta | Picchetti (UilTucs): «Situazione sempre più al limite. Le due Province facciano squadra per trovare soluzioni sostenibili»
Un tavolo regionale per governare il fenomeno del turismo e dell’overtourism. È quello che chiede il sindacato UilTucs lanciando la proposta alle due Province e chiedendo sinergie e collaborazione a livello regionale. «Il Trentino-Alto Adige/Südtirol è oggi una delle destinazioni turistiche più attrattive d’Europa. Tuttavia, il successo turistico crescente presenta un conto salato, che ricade sempre più spesso sui territori, sui lavoratori e sulle comunità locali – si legge nella nota del sindacato – Negli ultimi mesi, il dibattito sull’overtourism si è intensificato, spinto da dati sempre più preoccupanti e da episodi emblematici come quello del Seceda, dove l’installazione di un tornello per limitare gli accessi rappresenta un segnale d’allarme evidente: è stato superato un limite strutturale e sociale».
Per questo motivo la UilTucs rivolge un appello alle istituzioni provinciali e regionali: è urgente l’apertura di un tavolo interistituzionale permanente per affrontare con serietà e responsabilità il tema dell’overtourism.
L’obiettivo del sindacato è quello di «costruire, in modo condiviso, politiche di regolazione sostenibile che salvaguardino l’ambiente, tutelino i diritti dei lavoratori e garantiscano un futuro equilibrato per le comunità locali e la stessa offerta turistica».
Si tratta di un tema su cui il sindacato aveva già organizzato un convegno, dal titolo «Overtourism e diritto al territorio», organizzato a Bolzano nel marzo scorso, durante il quale studiosi, amministratori pubblici, operatori del settore e lavoratori «hanno esaminato il fenomeno nel dettaglio e avanzato proposte concrete». «I numeri emersi sono inequivocabili: la provincia di Bolzano registra l’indice di intensità turistica più alto d’Italia, con quasi 60 turisti per ogni residente – scrive il sindacato – Un carico che si traduce in pressione abitativa, affaticamento delle infrastrutture, uso intensivo dei servizi pubblici e distorsioni nel mercato del lavoro. Fenomeni come la precarietà diffusa, la difficoltà a reperire manodopera qualificata, la competizione degli affitti brevi e lo spopolamento delle aree interne stanno erodendo la sostenibilità sociale del turismo stesso».
Il tema, però, non riguarda solo i numeri, ma la tenuta dell’equilibrio ambientale e del tessuto sociale. «Non possiamo continuare a vendere il territorio pezzo per pezzo, come se fosse una risorsa infinita – dice Stefano Picchetti, segretario regionale UilTucs Trentino Alto Adige – L’overtourism non è un fenomeno naturale, ma politico: lo si può affrontare solo se si ha il coraggio di governarlo».
Il sindacato ha quindi chiesto che il tema venga «finalmente inserito nell’agenda politica, con risposte sistemiche, coordinate e strutturate. Serve una visione lungimirante: non possiamo permettere che l’eccesso diventi declino».
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IL T turismo 270725
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