l’Adige – Venerdì 26 Settembre 2025
I sindacati ad Air: «Noi alla finestra».
Decisivo lo studio in preparazione
PIANA ROTALIANA – Dopo settimane di attesa, mercoledì si è svolto il primo confronto ufficiale tra organizzazioni sindacali e vertici di Air. L’appuntamento, richiesto da tempo dai rappresentanti dei lavoratori, ha consentito di fare chiarezza su alcuni scenari in discussione, pur senza entrare ancora nei dettagli tecnici ed economici dell’operazione che sarà definita entro fine novembre. Al centro del dibattito resta la scadenza del 2030 fissata dal Piano energetico provinciale che impone a tutte le società del settore nuovi investimenti per garantire servizi efficienti e in linea con gli obiettivi di transizione. Una prospettiva che per Air si traduce nella necessità di valutare diverse opzioni di riorganizzazione.
Le posizioni espresse dal sindaco di Mezzolombardo Michele Dalfovo (il Comune detiene il 47% delle azioni) nelle scorse settimane avevano già anticipato la disponibilità dell’assemblea dei soci a considerare tutte le ipotesi sul tavolo, dalla cessione della rete alla ricerca di nuovi servizi da sviluppare, con l’obiettivo dichiarato di garantire continuità e solidità. Ora, dopo il confronto, i sindacati confermano che la possibilità di una cessione della rete a Dolomiti Energia Holding è tra le ipotesi al vaglio. «Ci è stato spiegato – sottolinea Nicola Moraschini della Flaei-Cisl – che i nuovi investimenti richiesti per rispettare le scadenze andrebbero a pesare in maniera significativa sui bilanci. Una cessione della rete, con un contestuale aumento della partecipazione di Air in Dolomiti Energia Holding, consentirebbe invece di assicurare un servizio ottimale grazie agli investimenti garantiti, oltre a un incremento dell’utile e quindi dei dividendi per i soci, quindi per i Comuni».
Un quadro che viene confermato anche da Giuseppe Di Chiara della Uiltec, che tuttavia non nasconde le proprie perplessità. «Ci è stato detto che l’azienda crescerà e che ci saranno nuove assunzioni. Vorremmo capire per fare cosa e con quale ricaduta sui livelli occupazionali, sia per il personale tecnico sia per quello amministrativo». La cautela dei sindacati nasce anche dal fatto che, al momento, non sono stati forniti ulteriori elementi sull’ampiezza dell’operazione. Si parla di uno studio in corso che entro fine novembre chiarirà ogni aspetto, dalla convenienza finanziaria per i soci alle garanzie sui posti di lavoro, fino alle nuove attività che Air potrebbe intraprendere per rafforzare la propria presenza sul territorio.
Air, nel corso degli anni, non ha svolto soltanto un ruolo di distribuzione energetica ma ha contribuito anche alla produzione, all’illuminazione pubblica e alla gestione del servizio idrico, rappresentando per la comunità un punto di riferimento. A Pergine, la cessione della rete non ha comportato effetti negativi, anzi ha aperto opportunità di sviluppo legate alla transizione energetica. Tuttavia, i sindacati ribadiscono la necessità di avere garanzie concrete, soprattutto sul fronte occupazionale e sulla stabilizzazione dei contratti a termine, tema già posto con forza nelle scorse settimane. «Siamo alla finestra – ammettono i rappresentanti – in attesa che lo studio in preparazione fornisca elementi concreti su cui discutere».
Fine novembre diventa quindi il passaggio decisivo. Solo con il documento in analisi emergeranno le linee guida per il futuro della società e le risposte attese dai lavoratori e dai cittadini della Piana Rotaliana.
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