Il T, Corriere del Trentino – Martedì 14 Ottobre 2025

«Sanità, la tutela degli operatori al primo posto»

 

L’assessore Tonina sull’aggressione a due infermieri e un Oss a Borgo: «Organico ok»

SANITÀ

«Quando uno dei nostri professionisti subisce un’aggressione, non è solo un individuo a essere ferito: è l’intero sistema di cura che ne viene compromesso». Così l’assessore provinciale alla salute, Mario Tonina, interviene sull’aggressione nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Borgo Valsugana avvenuta nella serata di sabato scorso. Due infermieri e un Oss del servizio psichiatrico sono finiti al pronto soccorso dopo aver subito morsi e graffi da un paziente. «Voglio confermare il mio impegno a rafforzare ulteriormente gli strumenti di prevenzione e gestione delle situazioni critiche — dichiara Tonina — La tutela dei nostri operatori è la tutela dell’intero sistema sanitario e rappresenta un presupposto fondamentale per un’assistenza efficace».
E sul tema dell’aggressione precisa che il paziente «era seguito in un contesto assistenziale conforme agli standard previsti» e che «l’organizzazione del servizio e la presenza del personale risultavano adeguate alle necessità assistenziali».
A denunciare l’aggressione nel presidio ospedaliero di valle, è stato il sindacato di Nursing up, sottolineando la necessità di un maggior presidio nei reparti esposti al rischio aggressioni come Pronto Soccorso e Spdc. Anche Uil Fpl Sanità ci tiene a evidenziare l’urgenza di interventi. E torna a chiedere all’Azienda sanitaria trentina l’adozione di alcune azioni che garantirebbero una maggiore sicurezza, «a partire dal potenziamento del personale assistenziale nei reparti più esposti al rischio».
«In particolare è indispensabile garantire una presenza stabile di vigilanza privata attiva H24 in questi reparti — spiega in una nota Giuseppe Varagone, segretario generale di Uil Fpl Sanità — insieme a un supporto psicologico continuativo per il personale coinvolto in episodi traumatici».
Oltre a questo, per il sindacato è importante «investire in formazione specifica per la gestione di situazioni critiche e aggressive» e migliorare «le condizioni di lavoro per proteggere il benessere psicofisico degli operatori». «Come avviene già negli ospedali di Trento e Rovereto, dove sono presenti vigilanza armata — continua Varagone — È giusto che anche gli ospedali di valle vengano messi in sicurezza. Attualmente in queste strutture non è prevista alcuna misura di protezione concreta. Questa situazione è inaccettabile e non può essere ignorata».

 

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