Corriere del Trentino – Mercoledì 15 Ottobre 2025

I sindacati e le Acli al Comune: «Le risorse risparmiate restino sul capitolo della casa»

 

La richiesta: finanziare interventi per sostenere gli inquilini

CASA

«L’importante è che quel tesoretto venga destinato e riservato interamente al capitolo casa». Questa la raccomandazione di Cgil, Cisl, Uil e Acli, in merito alle risorse che il Comune dovrebbe recuperare con la modifica dell’aliquota Imis. «Crediamo — proseguono in una nota congiunta — che possa servire per finanziare interventi per sostenere gli inquilini in un mercato dell’affitto che a Trento è molto complesso per i costi elevati degli immobili e per la pressione degli affitti turistici a studenti».
Dopo settimane di confronto, la giunta comunale ha scelto di mettere fine all’aliquota agevolata sull’Imis per le locazioni. Una decisione maturata alla luce dei risultati deludenti della misura. «Rimuovere lo sconto sull’Imis può essere comprensibile se, a conti fatti, la misura non ha prodotto gli effetti sperati — spiega il segretario generale della Cisl del Trentino, Michele Bezzi —. Lo scorso anno le casse comunali si erano ridotte, ma non si è visto un aumento degli alloggi messi sul mercato né un reale vantaggio per gli affitti. In sostanza, non c’è stato un impatto concreto sulla disponibilità o sull’accessibilità delle case. È quindi legittimo che l’amministrazione faccia un passo indietro e valuti strade nuove, purché — rimarca Bezzi — le risorse che verranno recuperate restino destinate al settore dell’abitare, che oggi rappresenta una delle priorità sociali più urgenti».
Concordi tra loro le quattro sigle, che hanno posto sul tavolo del sindaco la loro proposta, rilanciando anche la richiesta di aprire un tavolo con l’amministrazione comunale per individuare insieme gli strumenti migliori per sostenere le famiglie, le lavoratrici e i lavoratori in cerca di un’abitazione in affitto. «Per quanto ci riguarda il canone concordato può e deve rimanere uno strumento per calmierare il mercato — sottolineano nella nota unitaria —. Sarebbero però necessarie delle modifiche per renderlo più efficace. In ogni caso, comprendiamo la valutazione del comune di Trento, ma riteniamo indispensabile che l’investimento sulla casa non si riduca di un euro».
Sindacati e Acli guardano invece con interesse alla proposta di neutralizzare l’Imis per quanti immettono sul mercato un alloggio sfitto. «L’idea di attuare un modello Firenze, ossia rimborsare la tassa a coloro che scelgono di affittare è sicuramente positiva — commenta il segretario generale della Uil del Trentino, Walter Largher —. Potrebbe infatti stimolare qualche proprietario, anche se al momento non la considero un’ipotesi risolutiva. Senza scelte politiche più forti, che regolino o limitino il numero di alloggi turistici, come avviene per hotel o piste da sci, continueremo a togliere spazi all’abitare residenziale».
A suscitare perplessità è invece la scelta di ridurre, seppur di uno 0,05%, l’aliquota per i proprietari di immobili ad uso abitativo. «È vero che si tratta di una piccola cifra — prosegue la nota unitaria — probabilmente utile per una gestione più efficace e uniforme dell’imposta, dal nostro punto di vista però non ha alcun senso mettere sullo stesso piano quanti affittano e quanti tengono una casa chiusa. Vanno messe in campo tutte le misure possibili per incentivare l’immissione sul mercato di immobili liberi».
E proprio per questa ragione Cgil, Cisl, Uil e Acli guardano anche alla Giunta provinciale: «La leva fiscale è indispensabile per incoraggiare gli affitti e scoraggiare la speculazione — termina la nota —. L’esecutivo ne prenda atto ed elabori una misura coraggiosa». Il problema però è più ampio: «Occorre investire delle risorse per dedicare delle nuove aree all’edilizia popolare — rimarca il segretario generale della Cgil Trentino, Andrea Grosselli —. Nei prossimi anni la necessità di case crescerà ulteriormente e per questo bisogna farsi trovare pronti».

 

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CORRIERE Imis ART 151025