Con il nuovo Icef le famiglie pagano di più
L’incremento delle tariffe sul posticipo per la scuola dell’infanzia è solo il primo caso. Necessario rivedere le soglie e adeguare l’indicatore all’inflazione
La Provincia con una mano dà e con l’altra toglie. Questo probabilmente penseranno da qui alle prossime settimane molte famiglie trentine che dopo aver visto schizzare il loro indicatore Icef verso l’alto, a seguito della revisione voluta dalla Giunta, ora si troveranno, con molta probabilità, a dover pagare anche tariffe più care. “E’ quanto sta accadendo con le tariffe per il posticipo della scuola dell’infanzia. Per l’effetto combinato di nuovo indicatore e mancato adeguamento delle soglie Icef all’inflazione i nuclei familiari risultano nominalmente più ricchi e dunque devono sobbarcarsi tariffe del posticipo più onerose. Abbiamo ragionevoli motivi per pensare che sarà simile anche per le altre tariffe. L’adeguamento fatto dello 0,03 delle attuali soglie è del tutto insufficiente”, dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil, che hanno messo nero su bianco le loro perplessità in una lettera inviata all’assessora Gerosa.
Nella comunicazione i tre sindacati lamentano sia il merito che il metodo. L’adeguamento infatti non è stato discusso, come sarebbe ovvio, al Tavolo provinciale per le tariffe.
“Se la Giunta provinciale vuole andare oltre gli spot deve fare qualcosa di concreto e cioè adeguare all’inflazione le soglie di accesso ai diversi benefici. Lo chiediamo da anni inascoltati e questi sono gli effetti”.
Sul caso specifico del posticipo, poi, i sindacati mettono anche in evidenza un paradosso: il costo è aumentato di più per chi ha più bisogno del servizio, dunque famiglie dove lavorano entrambi i genitori. “Così si rischia di penalizzare le madri lavoratrici, invece che ampliare i servizi conciliativi. Restiamo convinti dunque che la Provincia debba essere coerente con gli obiettivi annunciati all’inizio di legislatura e debba garantire un sistema omogeneo di sostegno alle famiglie con figli, adottando soglie per l’accesso a sgravi tariffari di servizi essenziali all’assistenza pubblica dell’infanzia in linea con quelli annunciati, per esempio, per il nuovo intervento di riduzione delle tariffe del servizio di asili nido”, insistono i tre segretari che propongono, per questa ragione, di fissare una soglia minima per mensa e prolungamento d’orario della scuola dell’infanzia pari ad un valore Icef inferiore a 0,40 e una soglia oltre la quale prevedere il pagamento della tariffa massima pari ad un valore Icef superiore a 0,70.
Trento, 11 dicembre 2025
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