07 settembre 2017 – Corriere del Trentino

Cassa integrazione

Trentino a +11,2%

mentre l’Italia cala Alotti (Uil): «Effetto della vicenda Sait»

Nei primi sette mesi dell’anno a livello nazionale si assiste a un generale decremento delle ore autorizzate di cassa integrazione, pari a -41,8%. In controtendenza la provincia di Trento fa segnare un +11,2%. Secondo Walter Alotti, segretario generale Uil, «non è difficile intuire quanto da noi in Trentino la vicenda Sait abbia avuto il suo considerevole peso, confermato dal fatto che lo sbalzo più significativo è, appunto, nel settore produttivo del commercio: 195.580 ore autorizzate nei primi 7 mesi del 2016 contro le 647.129 del 2017», per un aumento percentuale di oltre il 230%.

Nel dettaglio le ore autorizzate nei primi 7 mesi del 2016 erano 2,016 milioni, quest’anno invece sono salite a 2,24 milioni. Nella classifica delle regioni e delle province autonome, Trento è al secondo posto dopo la Puglia (+39%), mentre Bolzano ha una diminuzione del 13,8%. In generale nel nord Italia il decremento è del 49%. Per il Trentino l’ordinaria cresce del 2,5%, la straordinaria del 27% e la deroga cala del 97%. In termini di posti di lavoro protetti, nel 2017 ce ne sono 190 in più.

Trento rientra in un gruppo di 15 province in cui si evidenza una crescita importante della Cig. «Questi aumenti — dice Alotti —, pari a 35 milioni di ore autorizzate, con un +27,1% su giugno 2017, se confermati nei prossimi mesi, attesterebbero come in tutta Italia, nonostante la crescita (costante, ma lenta) dell’economia, non si possano escludere possibili processi di ristrutturazione aziendale come è deducibile, appunto, dall’utilizzo della cassa straordinaria».

«Sembra chiaro comunque che l’impennata — prosegue — sostanzialmente relativa alle contingenze di un breve lasso di tempo (da giugno a luglio 2017), non possa adombrare un trend generale tutto sommato positivo e caratterizzato da un forte decremento soprattutto al Nord (-49,1%). Sarà comunque importante che anche le istituzioni trentine intervengano opportunamente sulla regolazione degli ammortizzatori sociali, per far si che possano essere gestiti al meglio i delicati processi di ristrutturazione aziendale scongiurando eventuali licenziamenti» chiude Alotti.

Scarica il pdf: CIG ART 070917