Il T – Sabato 21 Giugno 2025
«Aiuti straordinari per far crescere industria e terziario»
I sindacati | Grosselli, Largher e Bezzi si aggiungono al dibattito sulle divario tra province: «Non possiamo permetterci una crescita così bassa»
Economia
«Non ci sono ricette semplici per superare il divario tra le economie di Trento e Bolzano, vista anche l’ampliarsi della distanza negli anni. E’ certo, però, che ci sono politiche industriali che si possono mettere in atto, da subito, per dare linfa ad una crescita economica che diventi stabile e significativa». Ne sono convinti i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino che individuano negli investimenti la strada maestra su cui insistere. «È necessario fare ripartire gli investimenti delle imprese trentine con interventi straordinari che incentivino le attività economiche a muoversi sui terreni dell’innovazione, delle produzioni ad alto valore aggiunto, dell’industria e del terziario avanzato. Solo così si cresce in competitività e produttività e inevitabilmente anche in qualità dell’occupazione, che vuol dire anche migliori condizioni retributive» sottolineano Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher. La strada maestra è quella di rendere selettivi gli incentivi pubblici, a cominciare dall’Irap che non può più essere uno sgravio fiscale uguale per tutti e senza un reale effetto moltiplicatore sul territorio.
Cgil Cisl Uil ribadiscono anche la necessità di politiche pubbliche che sostengano la crescita dimensionale delle aziende, dove peraltro sarebbero sperimentabili anche meccanismi di partecipazione avanzata da parte delle lavoratrici e dei lavoratori. «È innegabile che negli ultimi anni si siano privilegiate politiche pubbliche dirette a piccole e piccolissime imprese, al turismo, ai lavori pubblici. Scelte che non possono, da sole, sostenere la crescita innovativa e la qualità dei posti di lavoro. Anche se il dato del 2023 potrebbe a breve essere rivisto, una dinamica del Pil inferiore all’1% annuo è del tutto insoddisfacente. Il Trentino non può più permettersi tassi di sviluppo così bassi», proseguono i tre segretari. Il Trentino ha davanti grandi occasioni su cui scommettere, a partire dalla transizione ecologica e tecnologica. Ma non solo. «Si potrebbe sfruttare in chiave locale prima di tutto la riconversione produttiva della Germania, che il Governo Merz sta sostenendo con enormi risorse, e in seconda battuta gli incentivi ai privati per riuscire a riposizionare e innovare le produzioni industriali locali», la conclusione.
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