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LA PACE È LA VITTORIA DI CUI ABBIAMO BISOGNO!
LA PACE E’ LA VITTORIA DI CUI ABBIAMO BISOGNO!
24 Febbraio 2022 – 24 Febbraio 2023 FERMIAMO LA GUERRA IN UCRAINA
Un anno di guerra è troppo!
L’invasione russa in Ucraina iniziò il 24 Febbraio 2022. Una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale che chiede giustizia immediata.
Anche in Trentino varie realtà si sono attivate e hanno aderito all’appello della coalizione “Europe for Peace” che invita a promuovere mobilitazioni nelle città italiane ed europee a un anno dall’invasione dell’Ucraina per chiedere il cessate il fuoco, il dialogo e i negoziati di pace per costruire un’Europa sicura e pacifica per tutti. Mostrare solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre, le violenze, le repressioni e le discriminazioni nel mondo.
La pace è la vittoria di cui abbiamo bisogno!
Trento, sabato 25 febbraio fiaccolata per le vie del centro a partire dalle 17.30 da Piazza Duomo.
Promuovono l’iniziativa: Cantiere di Pace, Forum trentino per la pace e i diritti umani, Acli, Arci, Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Movimento Nonviolento, Centro Pace Ecologia e Diritti umani di Rovereto
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Nel corso dell’iniziativa verrà rilanciata la piattaforma di convocazione della grande Manifestazione Nazionale del 5 novembre scorso
CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE
METTIAMO AL BANDO TUTTE LE ARMI NUCLEARI
SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO UCRAINO E CON LE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo
La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.
Questa guerra va fermata subito
Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.
L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.
Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.
L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.
Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.
Occorre garantire la sicurezza condivisa.
Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.
L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.
CESSATE IL FUOCO SUBITO, NEGOZIATO PER LA PACE! ONU convochi una Conferenza internazionale di pace Mettiamo al bando tutte le armi nucleari
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per adesioni alla manifestazione: cantieredipace.trentino@gmail.com
(Si invitano le/i partecipanti a non esporre bandiere e loghi di partito durante la manifestazione)
Scarica il pdf: 20230217_manifestazione24_pace

Bonus edilizi. “Serve una strategia trentina all’efficientamento energetico”.
Per Cgil Cisl Uil lo Stato è da sempre ondivago e irresponsabile. “L’Autonomia serve anche per dare strutturalità ad incentivi sostenibili alla transizione ecologica. Fugatti usi finalmente le leve dell’autogoverno”. La proposta di eliminare gli sgravi Irap per finanziare la svolta green.
Dichiarazioni dei segretari generali di CGIL CISL UIL del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti
“La fine dello sconto in fattura o il suo restringimento dimostrano che lo Stato è ondivago e irresponsabile perché, per recuperare risorse pubbliche che magari serviranno a finanziare pazzie come la flat tax, affossa un’idea di sviluppo fondata sul risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile del Paese. Nessuno dice che nel bonus 110% non ci fossero storture e iniquità. Ma quello strumento andava corretto, non affossato come hanno fatto Fratelli d’Italia e Lega nel giro di quattro mesi.
Di fronte alle scelte inopinate del Governo, la risposta in Trentino dovrebbe essere l’Autonomia grazie alla quale è possibile realizzare una strategia trentina alla transizione ecologica e in particolare all’efficientamento energetico degli edifici che provocano ad oggi un terzo delle emissioni climalteranti e che nell’incertezza dei costi di gas ed elettricità impongono a proprietari ed inquilini costi per bollette che restano ancora oggi doppi rispetto all’inizio del 2021.
Ma la Giunta Fugatti ha letteralmente abdicato ad avere strumenti agevolativi strutturali e sostenibili a sostegno della transizione energetica delle abitazioni. L’Alto Adige ha una sua strategia e specifiche forme di incentivo da quasi dieci anni. Noi nulla se non il finanziamento delle consulenze energetiche per i condomini.
Per sostenere le imprese del settore edile, per dare un futuro certo agli addetti del comparto che grazie al bonus 110 sono passati da 10 a quasi 14mila lavoratori e per aiutare le famiglie che tra poco dovranno anche fare i conti con i vincoli europei riguardo efficientamento energetico delle abitazioni, è indispensabile che la Giunta provinciale utilizzi appieno le potestà dell’Autonomia per definire una politica locale per la transizione energetica.
Le possibilità per finanziarla ci sono. In primo luogo bisognerebbe puntare con più decisione sulle risorse del Pnrr destinate alla missione 2 e 3 (transizione ecologica e mobilità sostenibile). Poi come abbiamo già proposto si potrebbe eliminare l’aliquota agevolata Irap al 2,68% per sostenere la svolta green delle imprese locali grazie ad un fondo che potrebbe essere alimentato con circa 50-60 milioni di euro l’anno. Infine, considerato che le detrazioni fiscali, anche quelle al 110%, rappresentano per il Trentino un immediato mancato gettito per le casse di piazza Dante, si potrebbe rispolverare il vecchio meccanismo di anticipare il valore delle agevolazioni fiscali alle famiglie che decidono di investire sull’efficientamento energetico della propria casa rinunciando alle detrazioni statali, magari innovando le modalità e coinvolgendo anche il sistema finanziario privato.
Insomma le possibilità che l’Autonomia offre sono molte, ma l’immobilismo della Giunta, che per l’ennesima volta è in grave ritardo, rischia ancora una volta di far perdere al Trentino una grande opportunità di crescita”.
18 febbraio 2023

Indennità consiglieri regionali. “Si abolisca immediatamente l’automatismo degli aumenti”

Valli e spopolamento. “Ha ragione il CAL, i bonus non servono, bisogna puntare sui servizi”

Transizione energetica. Si agevolino gli investimenti sull’elettrico di imprese e cittadini. Cgil Cisl Uil: le risorse ci sono. Basta puntare sul Pnrr ed eliminare gli sgravi Irap a pioggia a favore di incentivi sulla transizione green

L’Autonomia è più forte solo nell’Euregio. Cgil Cisl Uil preoccupati per l’ipotesi di centro studi sul regionalismo: non sia lo strumento per spingere sulla macroregione del nordest. A Borghetto speriamo di incontrare il capitano del Tirolo Mattle
L’idea di un centro studi su autonomia e regionalismo che il presidente Fugatti sarebbe pronto a rispolverare in occasione della cerimonia conclusiva del cinquantesimo del secondo statuto lascia più che perplessi Cgil Cisl Uil. I sindacati interpretano questa ipotesi come il tentativo della giunta leghista di accelerare sul percorso per la costituzione della macroregione del Nordest, obiettivo di cui lo stesso presidente Fugatti non ha fatto mistero anche recentemente.
“Confidiamo che il nuovo centro studi non abbia questo fine – spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Per noi la strada della macroregione del Nordest è la direzione sbagliata se davvero si vuole valorizzare l’Autonomia trentina, che invece va sviluppata e rafforzata nell’asse con Bolzano e il Tirolo all’interno della cornice dell’Euregio. Per questo ci auguriamo che a Borghetto sia presente anche il Capitano del Tirolo, Anton Mattle, a suggellare il fatto che le Autonomie speciali di Trento e Bolzano guardano a nord per diventare a tutti gli effetti la porta verso la Mitteleuropa. Così si rafforza il ruolo del Trentino e si creano veri legami paritari con la pianura Padana e l’Adriatico”.
Più volte in questi anni i sindacati trentini, che insieme a quelli altoatesini e sudtirolesi fanno parte del Consiglio Sindacale Interregionale Alpi Centrali, hanno ricordato come i tre Land sull’asse del Brennero insieme possono lavorare per rafforzare il protagonismo della loro specificità alpina in una vera Europa delle regioni, stringendo sinergie per affrontare sfide importanti come la transizione ecologica e il cambiamento climatico che impatterà in modo simile nelle tre aree e hanno denunciato il fatto che l’ipotesi della macroregione del Nordest vedrebbe, invece, dissolvere la specificità trentina in un quadro di omologazione nelle regioni padane.
17 febbraio 2023