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«Gap produttivo, qui poco inclini ad investire»

20 maggio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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Uil pensionati, vandali in sede«Preoccupati»

20 maggio 2022 – Corriere del Trentino (altro…)

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Lavoratori e autonomia. Incontro per ricordare il contributo dei sindacati

20 maggio 2022 – l’Adige (altro…)

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23 Mag
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Tempi d’attesa visite specialistiche sanità pubblica: La UIL chiede il blocco dell'”intramoenia”.

Tempi d’attesa visite specialistiche sanità pubblica: La UIL chiede il blocco dell'”intramoenia”.

Comunicato stampa 19/5/2022

Tempi d’attesa visite specialistiche sanità pubblica: La UIL chiede il blocco dell’”intramoenia”. Fino al ripristino di tempi d’attesa congrui almeno coi codici RAO blocco dell’esercizio della professione privata negli ambulatori pubblici. 

La  UIL del Trentino, alla luce dell’allungamento dei tempi d’attesa  delle visite specialistiche nella Sanità trentina chiede il blocco della cosiddetta “intramoenia” (la possibilità per i medici di esercitare la professione nell’ambito degli ambulatori pubblici), almeno fino al ripristino dei tempi d’attesa come previsti dal sistema RAO e dalla Carta dei Servizi  dell’ASPP.

  1. Non è possibile dover attendere per visite relative a tante, troppe discipline mediche specialistiche, magari con codice RAO urgente, fino a 5 o 6 mesi per le prestazioni in convenzione ed ottenerle invece, a pagamento, nel giro di una settimana.

 

  1. L’ endemica emergenza Covid, la cronica mancanza di medici e specialisti, la fragilità della rete della medicina territoriale (ex medici di famiglia o condotti), l’affollamento conseguente dei Pronto Soccorso sul territorio sono “cose note” e si comprende una naturale difficoltà nell’espletare il servizio sanitario pubblico in Trentino.

Ma  in emergenza si deve  operare con pragmatismo e realismo. Non ci sembra che la nuova dirigenza sanitaria, oltretutto anche  meglio retribuita della precedente, lo faccia!

 

La UIL chiede, compatibilmente con la situazione Covid:

 

– l’allargamento della fascia d’apertura degli ambulatori giornaliera  e/o fino al sabato sera, per lo meno per i casi RAO più urgenti o per le discipline specialistiche ove maggiore è il ritardo nella fissazione degli appuntamenti in regime pubblico, istituzionale, non in libera professione, per i cittadini trentini;

-l’interruzione temporanea delle visite specialistiche “intramoenia” almeno   fino al ripristino dei tempi d’attesa previsti per i codici RAO più urgenti.

 

Rimaniamo convinti che tale azione sarebbe anche un segnale d’attenzione all’utenza locale, provata dalla pandemia Covid e dall’aumento del costo della vita, che vede oggi privilegiato, come nelle vecchie società classiste, chi può permettersi l’accesso e i costi della medicina privata, e negato il diritto alla salute, garantito dall’art.32 della Costituzione repubblicana.

 

Il Segretario Generale

UIL del Trentino

Walter Alotti

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23 Mag
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Vandali nella sede della UIL Pensionati a Trento, in via Matteotti.

COMUNICATO STAMPA 17/5/2022

Vandali nella sede della UIL Pensionati a Trento, in via Matteotti.

Malintenzionati nella sede della Uil Pensionati di Trento: nella notte tra mercoledì e giovedì, ignoti hanno forzato la portafinestra dei locali siti in via Matteotti, causando danni per centinaia di euro. Non è chiaro a che scopo si siano introdotti, se per provare a rubare qualcosa o se per dispetto. Al momento, si tende a escludere l’intimidazione, dato che non sono stati trovati messaggi né scritte e nessuno ha rivendicato l’atto.

“Hanno forzato e rotto la serratura della portafinestra di accesso in modo brutale – spiega Walter Alotti, segretario regionale Uil –, e rovinato le serrature e delle ante dei mobiletti della sede, non si capisce se per fare un dispetto o se per commettere un furto. Magari sono stati disturbati e se ne sono andati senza prendere nulla di importante. Del resto, in questi uffici c’è ben poco da rubare. Non possiamo sapere però con certezza se sia stato asportato o meno qualche documento dai cassetti”. La Uil Pensionati ha due locali a disposizione a piano terra in un condominio, sito appunto in via Matteotti, vicino alla sede Provinciale del Sindacato e a pochi passi da altri uffici della UILTUCS .

Il Segretario UIL  Alotti e quello della UIL Pensionati Claudio Luchini  sono piuttosto allarmati dall’accaduto, nell’imminenza del Congresso Provinciale del 25 maggio prossimo,  anche perché in questi uffici non ci sono beni  di valore, se non attrezzature e mobili d’ufficio. L’incursione ha creato un po’ di confusione, quindi impossibile ora dire con certezza se abbiano preso qualche documento dai cassetti”. L’intrusione è stata scoperta verso le 8.30, segnalata da alcune persone che si erano recate al recapito sindacale per avere informazioni sui bonus energia di cui dovrebbero beneficiare anche i pensionati. La Questura di Trento è stata ovviamente allertata per le indagini del caso.

Walter Alotti   Claudio Luchini

Segretari UIL e UILP del Trentino

 

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22 Mag
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19 Mag
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1972-2022. Più giusta, più equa, più solidale Il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori all’Autonomia trentina

1972-2022. Più giusta, più equa, più solidale Il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori all’Autonomia trentina

Lunedì 23 maggio primo appuntamento promosso da Cgil Cisl Uil nell’ambito del cinquantenario del secondo Statuto

Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario del secondo Statuto. Un punto d’arrivo importante per il Trentino e l’Alto Adige, ma anche un punto di partenza per costruire un’Autonomia concreta, che ha inciso nella crescita economica, sociale e culturale della nostra comunità. Un percorso lungo mezzo secolo a cui hanno contribuito anche sindacati e lavoratori. Senza il loro contributo il Trentino non si sarebbe dotato di strumenti innovativi di politica industriale e di welfare territoriale come Agenzia del Lavoro, il Progettone, la mobilità e gli assegni familiari regionali, il reddito di garanzia, la sanità integrativa. Strumenti frutto di un percorso rivendicativo fatto di lotte e di concertazione che ha conosciuto pochi eguali a livello nazionale e che ha permesso di rafforzare la coesione e lo sviluppo socioeconomico della comunità trentina.
Lavoratrici e lavoratori hanno contribuito, dunque, al processo di democratizzazione del Trentino e all’affermazione dei diritti delle persone.

Parte da qui la decisione di realizzare un percorso storico-formativo sul dibattito e sull’apporto che le organizzazioni sindacali hanno fornito, negli ultimi cinquant’anni, allo sviluppo dell’Autonomia. Partner scientifico del progetto è la Fondazione Museo storico del Trentino.
Prima iniziativa di questo percorso è il convegno “Più giusta, più equa, più solidale. Il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori all’Autonomia trentina” in programma lunedì 23 maggio alle 9,30 presso la sala Vetrata della Cisl del Trentino in via Degasperi 61.

L’appuntamento sarà aperto da alcune video interviste a sindacalisti “storici” di Cgil, Cisl e Uil che in quegli anni hanno vissuto direttamente profondi cambiamenti nella società e nel mondo del lavoro provinciale e con l’intervento di Davide Leveghi che per la Fondazione Museo storico ha realizzato le interviste. Dunque l’intervento degli attuali segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, alcune testimonianze di sindacalisti dell’epoca. Coordina gli interventi il direttore della Fondazione Museo Storico, Giuseppe Ferrandi.

Per Cgil Cisl Uil questo anniversario non è solo un’occasione per ricordare, ma deve essere anche un’opportunità per costruire una maggiore consapevolezza dell’importanza, delle ricadute, dello sviluppo sociale ed economico, ma anche della responsabilità che l’Autonomia conferisce agli attori sociali locali. E ritengono che questa occasione debba servire soprattutto a costruire una maggiore consapevolezza del fatto che le scelte politiche ricadono pesantemente sul modello di sviluppo sociale ed economico del nostro territorio.
Per questo il Governo e la politica non possono limitarsi all’autosufficienza, ma la capacità di governo dell’Autonomia deve necessariamente, e sempre più, confrontarsi con gli attori e le rappresentanze sociali locali.

Trento, 18 maggio 2022

Scarica il pdf: A3-locandina 50esimo-3

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19 Mag
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Autobrennero, sacrosanto ridurre i compensi in cda Cgil Cisl Uil: ridicola marcia indietro del presidente Fugatti. Non è così che si tutelano gli interessi dei trentini

Autobrennero, sacrosanto ridurre i compensi in cda Cgil Cisl Uil: ridicola marcia indietro del presidente Fugatti. Non è così che si tutelano gli interessi dei trentini

Dichiarazioni dei segretari provinciali di Cgil Cisl Uil
Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti

“Mentre le famiglie trentine devono fare i conti con un aumento dei prezzi tra i più marcati d’Italia il presidente Fugatti guarda oltre e si rimangia l’altisonante impegno elettorale di mettere i trentini prima di tutto, bocciando l’emendamento per ridurre i compensi dei membri del consiglio di amministrazione dell’Autostrada del Brennero. Emendamento che peraltro portava anche la sua firma. Se la situazione non fosse drammatica per molte lavoratrici, lavoratori e pensionati verrebbe da pensare che si tratta di uno scherzo. Purtroppo è tutto vero.
Così questa maggioranza studia criteri restrittivi al massimo per tagliare fuori dal bonus bollette tantissime famiglie, ma non ha la stessa visione “oculata e parsimoniosa” quando si tratta di distribuire emolumenti a politici e consiglieri di amministrazione. E’ successo poco meno di un anno fa con l’adeguamento delle indennità dei consiglieri regionali, che ad ogni aumento dell’inflazione hanno molto da gioire, e accade adesso con il presidente che vota contro un testo, che non avrebbe fatto altro che adeguare i compensi del cda di A22 a quanto avviene a livello nazionale per una legge delle Stato. Triste che la nostra Autonomia sia usata per distinguersi su queste partite”.

Trento, 17 maggio 2022

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19 Mag
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Sanità. Pericoloso depotenziare il pubblico a vantaggio del privato Cgil Cisl Uil: il nuovo regolamento Apss rischia di essere un’illusione. La priorità è potenziare il personale sanitario e sociale e stanziare risorse economiche adeguate. Manca l’attuazione della medicina territoriale del Pnrr

Sanità. Pericoloso depotenziare il pubblico a vantaggio del privato
Cgil Cisl Uil: il nuovo regolamento Apss rischia di essere un’illusione. La priorità è potenziare il personale sanitario e sociale e stanziare risorse economiche adeguate. Manca l’attuazione della medicina territoriale del Pnrr

“Affidare servizi sanitari pubblici a soggetti privati è una scelta pericolosa, che rischia di compromettere la tenuta della nostra sanità, depotenziandola. Crediamo che la direzione da percorrere sia, invece, quella opposta: rafforzare il sistema sanitario provinciale investendo concretamente nel reperimento di personale, medici in primis, e stanziando risorse sufficienti per far funzionare il sistema”. Cgil Cisl Uil guardano con molta preoccupazione alla progressiva privatizzazione della sanità trentina, partendo dai settori in cui più difficile è trovare personale. “Questo purtroppo è la conseguenza di un progressivo depotenziamento del servizio pubblico. E’ dall’inizio della legislatura che questa giunta tenta di spostare l’asse sul privato – dicono i segretari provinciali Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti -. Servono investimenti strutturali, ma è difficile che chi voleva tagliare di 120 milioni di euro il budget dell’Azienda sanitaria prenda atto di questa verità. Il tutto mentre Bolzano elimina gli sgravi Irap non selettivi alle imprese e recupera risorse per la sanità”. In Trentino invece si è deciso di investire irrazionalmente nel tenere aperte i reparti di maternità in ospedali periferici con un numero esiguo di parti l’anno.
Il tema è l’accessibilità ai servizi per tutti, la loro qualità. “Il diritto alla salute e l’accesso alle cure per tutti sono principi costituzionali fondanti che per quanto ci riguarda possono essere garantiti solo rafforzando davvero la rete della prevenzione e innovando il sistema pubblico. Crediamo sia ora di andare oltre gli slogan e avere il coraggio di mettere in atto scelte lungimiranti, a vantaggio di tutto il territorio, centro e periferia”.
Coraggio, però, che secondo i sindacati manca nella riforma della giunta Fugatti. Il nuovo regolamento, infatti, non incide come dovrebbe su elementi fondamentali come la carenza di medici, soprattutto di medicina di base, sulla medicina e l’assistenza territoriale e sulla presa in carico socio-sanitaria. “Distretti sanitari e micro-aggregazioni rischiano di essere niente di più di un pannicello caldo – insistono i tre segretari -. E non è chiaro come questo nuovo regolamento si integrerà nella riforma della medicina territoriale così come prevista dal Pnrr. “Non c’è traccia di telemedicina, tele-assistenza, prossimità, potenziamento della prevenzione e presa in carico delle cronicità. Tutti elementi essenziali in una comunità che invecchia sempre più velocemente e che avrà bisogni di cura sempre più estesi. Non vorremmo che si finisse per puntare ad una valorizzazione solo formale dei presidi periferici depotenziando progressivamente invece il sistema pubblico di assistenza sociale e sanitaria e riducendo la qualità delle cure per tutti i cittadini. In questo condividiamo i timori dell’Ordine dei Medici”.
Anche per questa ragione Cgil Cisl Uil chiedono di incontrare l’assessora Segnana per conoscere nel dettaglio i contenuti della riforma e aprire un confronto sul merito dell’attuazione in Trentino del decreto ministeriale 71 che definisce i nuovi standard dell’assistenza territoriale introdotti con il Pnrr.

Trento, 17 maggio 2022

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19 Mag
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Non c’è tempo da perdere per la Sanità pubblica Trentina

Non c’è tempo da perdere per la Sanità pubblica Trentina

Il sistema sanitario del Trentino attraversa una crisi dalle caratteristiche peculiari e per certi versi inedite, che la UIL FPL Sanità vive con grande preoccupazione, ma con spirito costruttivo di analisi, di critica e di denuncia.

Non si tratta solo di un problema strutturale o finanziario, ma anche della qualità del lavoro e delle condizioni sempre meno tollerabili in cui deve operare il personale sanitario.  Il nostro sindacato raccoglie settimanalmente richieste di aiuto provenienti soprattutto dal Personale Medico, Sanitario e di Supporto, che chiedono spostamenti in altri contesti lavorativi, riformulazione di contratti part time e, più in generale, un miglioramento delle condizioni lavorative. La maggioranza degli Operatori Sanitari soprattutto nelle strutture ospedaliere più importanti, debbono sottostare a un livello di stress e di pressioni che non ha eguali in altri contesti dell’impiego pubblico e nemmeno, probabilmente, di quello privato.

La Sanità pubblica Trentina, seguendo il trend di quella nazionale, è arrivata alla vigilia dell’emergenza covid già depotenziata. In questa situazione il personale nei reparti ha affrontato un aumento improvviso ed esorbitante delle richieste d’intervento per patologie respiratorie e si è sottoposto per mesi a estenuanti procedure igieniche anticontagio, richieste dai protocolli per la vestizione e la disinfezione, di sé stessi e dei pazienti. La pandemia si sta ora attenuando e tuttavia la questione covid non è ancora risolta. Acuto è il problema del depauperamento dell’organico, per cui   permangono in molti operatori sanitari, o si manifestano per la prima volta, seri problemi psicologici legati alla tensione vissuta in questi ultimi anni. Lo stress è come il dolore fisico: più a lungo dura e si accumula e più gravemente danneggia chi ne è vittima.

Medici, Sanitari e personale di Supporto sono costretti a ritmi massacranti, a volte debbono aumentare la frequenza dei turni anche per sostituire colleghi in reparti diversi, spesso debbono rinunciare ai turni di riposo o a un congruo periodo di ferie. La carenza di personale crea malessere e non favorisce una gestione razionale delle risorse umane. È sempre più difficile, nell’ambito della nostra Azienda Sanitaria, crescere dal punto di vista lavorativo, cambiare posizione, avere nuovi stimoli e nuove esperienze professionali. Sta diventando frequente il caso, impensabile fino a pochi anni fa, di operatori che se ne vanno; semplicemente si licenziano oppure optano per strutture sanitarie più accoglienti (Case di Cura o ambulatori privati) in cui la competenza medico-sanitaria è sì necessaria, ma contempla un approccio diverso alla pratica della cura: meno tecnico e meno sofisticato, altrettanto importante, ma da un certo punto di vista meno faticoso. Si rinuncia alla crescita professionale, ma il lavoro diventa più sostenibile e il tempo libero è davvero libero. Figure professionali fondamentali e preziose vengono così sottratte ai reparti degli ospedali principali, dove ci sono malati gravi, spesso giovani, dove si fanno interventi operatori molto complessi e si fa clinica a tutto campo, dove c’è bisogno di assistenza ai pazienti altamente qualificata, tempestiva e continua. Sono le cure prestate, e non solo le terapie o le operazioni riuscite, che fanno la differenza tra la vita e la morte. E per prestare cure adeguate è necessario, oggi più che mai, personale preparato, che non smette di aggiornarsi e di studiare, che fa volentieri il suo lavoro. Noi siamo affezionati all’articolo 32 della nostra Costituzione, che «tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività» e siamo molto preoccupati che il nostro sistema sanitario pubblico, che fino a non molto tempo fa era considerato tra i migliori al mondo, sia messo ora in discussione e sia seriamente minacciato.

Noi di UIL FPL Sanità riteniamo che ora sia tempo di invertire la rotta. È tempo di ascoltare le esigenze dei nostri lavoratori, che hanno diritto ai recuperi psicofisici previsti, all’accesso agevolato al contratto part time, a percorsi di crescita professionale garantiti da una adeguata valorizzazione delle competenze e dei curricula, nonché dalla mobilità tra ospedali e dai trasferimenti interni. Il legittimo riconoscimento economico, infine, è un aspetto su cui non possiamo più derogare. Le circostanze, per certi versi, sono favorevoli: il piano di riorganizzazione dell’APSS del Trentino, che sta per essere varato, può contare sui fondi del PNRR e deve attivare una sinergia virtuosa con l’Università di Trento con la nuova Scuola di Medicina. Abbiamo ottime opportunità per riportare la Sanità trentina ai livelli che merita, per reclutare operatori giovani e entusiasti, per valorizzare e trattenere il personale straordinario che già abbiamo. Ma non c‘è più tempo da perdere.

 

Giuseppe Varagone

Segretario UIL FPL Sanità del Trentino

 

Scarica il pdf: 17.05.2022 Comunicato STAMPA_

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