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Contributo per l’Acquisto della Prima Casa – Bando 2024
La Provincia Autonoma di Trento ha aperto il bando per i contributi destinati all’acquisto della prima casa. Ecco una sintesi delle agevolazioni disponibili e dei requisiti per accedere ai fondi.
Importi dei Contributi
- 20.000 euro per giovani under 40.
- 25.000 euro per coppie under 40.
- 30.000 euro per famiglie con almeno 3 figli.
Requisiti per Accedere al Contributo
- Residenza: Il richiedente deve risiedere in provincia di Trento da almeno 2 anni. Se la domanda è presentata da due persone, è sufficiente che uno dei richiedenti soddisfi questo requisito.
- Indicatore ICEF: L’ICEF del nucleo familiare non deve superare 0,49 (riferito all’edilizia abitativa agevolata 2024, con redditi e patrimonio 2023).
Presentazione della Domanda
Le domande devono essere presentate direttamente sul sito della Provincia Autonoma di Trento entro il 31 agosto 2025. I contributi verranno assegnati in ordine di presentazione, fino ad esaurimento dei fondi disponibili.
Maggiori Informazioni
Per ulteriori dettagli, visita il sito della Provincia Autonoma di Trento: Contributo acquisto prima casa – Bando 2024.

INTERVENTO 3.3.D – Progetti occupazionali in lavori socialmente utili
L’intervento 3.3.D mira a favorire l’occupazione e il recupero sociale di persone in situazioni di difficoltà, mediante progetti di lavori socialmente utili finanziati dall’Agenzia del Lavoro. Questo programma, precedentemente noto come intervento 19, è ora ridenominato 3.3.D secondo il nuovo Documento degli interventi di politica del lavoro.
Periodo di Presentazione delle Domande
- Prima finestra: dal 1° dicembre 2024 al 16 gennaio 2025.
- Seconda finestra: dal 17 gennaio al 31 marzo 2025.
Le domande possono essere presentate anche da persone attualmente occupate, se hanno lavorato solo all’interno dell’intervento 33D nel 2024.
Obiettivo del Programma
L’intervento è pensato per sostenere persone disoccupate che hanno difficoltà a trovare occupazione stabile, offrendo opportunità di lavoro a tempo determinato tramite contributi economici destinati a Comuni, Consorzi tra Comuni, Comunità di Valle, A.P.S.P., e Aziende speciali.
A Chi è Rivolto
Possono partecipare:
- Disoccupati da più di 6 mesi e con età superiore ai 50 anni.
- Disoccupati con più di 25 anni iscritti al centro per l’impiego come disabili (L.68/99, con invalidità superiore al 45%).
- Disoccupati con più di 25 anni segnalati dai servizi sociali o sanitari.
Requisiti aggiuntivi:
- Residenza in provincia di Trento da almeno 5 anni.
- Età compresa tra i 25 e i 68 anni.
- Non aver maturato il diritto alla pensione né percepire assegno sociale.
Documenti Necessari per la Domanda
- Carta di identità.
- Permesso di soggiorno (se extracomunitario).
- Eventuale verbale di invalidità.
Contatti e Sedi UIL per Appuntamenti
Per prenotare un appuntamento, contattare lo 0461 1533133 e digitare 2.
Sedi UIL in Trentino:
- Trento: Via G. Matteotti, 71
- Pergine: Loc. Ponte Regio, 44
- Riva del Garda: Via Galas, 15
- Rovereto: Via Tommaseo 1/E
- Altri recapiti: Tesero, Tione, Strigno, Cles, Mezzolombardo
Per maggiori informazioni, visita il sito: www.uiltn.it o www.prenotazioni.uiltn.it.

Bando qualità. “Ad oggi nessun patto sui salari è stato sottoscritto da Cgil Cisl Uil”
Dichiarazioni dei segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti
“A scanso di equivoci e solo per fare definitivamente chiarezza, nessun patto sui salari del settore privato è mai stato sottoscritto dai sindacati trentini con la Giunta perché, dopo aver sollevato meritoriamente il tema dei bassi salari trentini in avvio di legislatura, il presidente Fugatti da maggio in poi non ha più convocato le organizzazioni sindacali, né ha ancora messo nero su bianco una sua proposta su come affrontare l’emergenza retribuzioni nella nostra provincia.
Le dichiarazioni fatte in questo senso oggi in conferenza stampa dalla Giunta in merito ai criteri inseriti nel cosiddetto “bando qualità” sono quindi da rettificare. La Giunta semmai smentisce se stessa visto che non può esibire alcun testo sottoscritto da noi nel quale si condividono impegni su come spingere ad aumenti dei salari del settore privato.
Anzi le proposte da noi avanzate in questi mesi sono state rigettate, in primis quella di adottare una disciplina dell’Irap in linea con quella prevista dalla Provincia Autonoma di Bolzano che, recentemente, sulla base di un accordo tra sindacati e datori di lavoro sudtirolesi, ha limitato gli sgravi fiscali alle sole aziende che rinnovano o introducono contratti aziendali o territoriali con incrementi economici.
Ribadiamo che il recente accordo sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali nelle imprese che ricevono sussidi pubblici ai sensi della legge 6/2023 nasce da una richiesta sindacale del 2022 e stabilisce come soglia minima di regolarità appunto i ccnl stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, ma non determina impegni all’incremento dei salari.
Sugli altri criteri per l’accesso ai sussidi provinciali, già presenti tra l’altro nella vecchia legge 6, avevamo avanzato proposte specifiche che sono state respinte. Così oggi le imprese che saranno vincolate al rispetto di specifici obblighi, potranno decidere senza alcun coinvolgimento delle rappresentanze sindacali se trasformare gli obblighi occupazionali in welfare aziendale o retribuzioni.
Ribadiamo al contempo la nostra disponibilità a riprendere le trattative per giungere quanto prima alla condivisione di misure che sostengano la contrattazione integrativa e spingano così ad un innalzamento reale dei salari che, in Trentino, sono in media più bassi rispetto alle regioni vicine.
Nel merito del bando qualità, licenziato oggi dalla Giunta, ribadiamo le nostre critiche in quanto riproduce quelli già visti nel 2020 e nel 2022 che sono costati alle casse pubbliche circa 100 milioni di euro. Il turismo vive tra l’altro da anni una fase di grande crescita e gli introiti del settore permettono alle imprese di sostenere i propri investimenti senza aiuti specifici. Bisognerebbe avere invece un piano per anticipare il rischio crisi nel settore manifatturiero, rilanciare gli investimenti più innovativi dell’industria trentina e attrarre nuove aziende tecnologicamente avanzate sul nostro territorio”.
8 novembre 2024

Indennità provinciale aggiuntiva per i cassaintegrati – Domande 2024
Sono aperti i termini per richiedere l’indennità provinciale aggiuntiva per le lavoratrici e i lavoratori che, tra gennaio e dicembre 2023, sono stati in cassa integrazione. La domanda può essere presentata per l’intero anno, a condizione che si siano accumulate almeno 300 ore di cassa integrazione nei dodici mesi.
Possono presentare domanda anche i lavoratori part-time, per i quali il numero delle ore sarà riparametrato.
Scadenza: Le richieste devono essere presentate entro le ore 12:00 del 28 novembre 2024.
Importo dell’indennità:
- 1,5 euro lordi per ogni ora di cassa integrazione.
Sono ammessi a fare domanda i lavoratori dipendenti di aziende con sede operativa e/o legale in Trentino, oppure i residenti trentini occupati presso aziende nelle province limitrofe. Anche i lavoratori in somministrazione hanno diritto all’indennità.
In caso di cessione del ramo d’azienda o cambio appalto, le ore di sospensione maturate presso diversi datori di lavoro possono essere sommate.
Le lavoratrici e i lavoratori possono presentare la domanda online tramite SPID. È richiesta una marca da bollo di 16 euro.
Pagamento e tassazione:
L’importo netto sarà accreditato sul conto corrente del lavoratore. L’indennità sarà considerata reddito imponibile ai fini IRPEF, e l’Agenzia delle Entrate rilascerà la CU per la dichiarazione dei redditi.
Dove presentare la domanda:
La domanda può essere inviata attraverso il sito dell’Agenzia del Lavoro: Agenzia del Lavoro – Sostegno al reddito per lavoratori sospesi nel 2023
È inoltre possibile richiedere assistenza presso i Patronati:
- INCA CGIL: accoglienza@cgil.tn.it
- INAS CISL: trento@inas.it
- ITAL UIL: italtrento@uiltn.it
Scarica il pdf: Cassaintegrati_2024-3

Voci Negate – Spettacolo per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Data: Giovedì 21 novembre, ore 20:30
Luogo: Teatro Auditorium S. Chiara, Trento
Con il patrocinio del Senato della Repubblica
La violenza sulle donne rappresenta uno degli aspetti più drammatici della società in cui viviamo. Partendo da questa consapevolezza nasce Voci Negate, una messa in scena costruita con un originale intreccio di recitazione, immagini, coreografie e musiche.
Lo spettacolo, attraverso narrazione poetica, musiche, coreografie e immagini particolarmente suggestive, intende rappresentare la condanna di qualsiasi forma di prevaricazione e violenza nei confronti delle donne da parte dell’uomo.
Ideazione e Regia
- Paolo Fanini
Testi
- Maura Pettorruso / Paolo Fanini
Con
- Maria Giulia Scarcella (in scena e in video)
- Stefano Pietro Detassis (in video)
E la partecipazione di
- Maria Diletta e Giovanni Biondani (in video)
Con i musicisti
- Elisa Amistadi – Voce
- Renza Tavernini – Pianoforte e voce
- Michele Fanini – Chitarre, tastiere e programmazioni
- Massimo Cristofolini – Basso elettrico
Coreografie
- Laura Zago / Brunella Lupo, realizzate dalla classe V coreutica del Liceo Bonporti di Trento
Drammaturgia teatrale
- Maura Pettorruso
Progettazione video
- Paolo Fanini
Riprese video, montaggi e post-produzione
- Luigi Zoner / Alessandro Boni
Fonico
- Giacomo Plotegher
Luci
- Guido Girardi
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: Prenota il tuo posto sul sito: ticket.centrosantachiara.it
Con il sostegno di: Senato della Repubblica, Gruppo per le Autonomie del Senato, Pari Opportunità – Comune di Trento, CGIL, CISL, UIL
Scarica il pdf: Voci_Negate_web
TRAILER:

Il servizio urbano di Trento sprofonda nel caos
Trento, 8 novembre 2024
Il servizio urbano di Trento è sempre più in crisi, e il resto del trasporto pubblico in Trentino soffre e fatica a stare al passo. Il sindacato esprime grande preoccupazione per la situazione attuale, poiché non passa giorno senza che salti un turno sul servizio urbano della città. Nonostante le trattative con i vertici di Trentino Trasporti, manca ancora quasi un milione di euro per arrivare a un contratto dignitoso per i lavoratori.
La situazione è complessa. La gestione del servizio urbano di Trento è incapace di garantire le ferie, nemmeno a coloro che le hanno prenotate sei mesi fa. Questa condizione è insostenibile e frustrante per i lavoratori, che spesso preferiscono licenziarsi piuttosto che combattere un sistema organizzativo ormai obsoleto. La gestione di ferie, riposi e turni necessita di un profondo rinnovamento.
A complicare ulteriormente le cose, il Comune continua a fare promesse elettorali irrealistiche, mentre la Provincia sembra ignorare il fatto che, senza un aumento degli stipendi, sarà impossibile trovare nuovi autisti, anche regalando le patenti. È necessario trovare risorse rapidamente, riorganizzare i turni, e adattare i tempi di percorrenza a orari differenziati. I lavoratori sono stanchi delle parole; è tempo di azioni concrete.
L’emorragia di autisti e meccanici non è solo una questione di salario, ma anche di condizioni di lavoro dignitose. Attualmente, i lavoratori affrontano turni di guida di quattro o cinque ore senza pause, a causa di percorsi e orari mal progettati che portano a ritardi costanti e alla cancellazione delle soste al capolinea.
È urgente che qualcuno prenda in mano la gestione delle linee e dei percorsi della città, confrontandosi con i rappresentanti degli autisti che conoscono e vivono Trento ogni giorno. In attesa di un incontro con l’azienda, ci auguriamo che finalmente qualcuno si prenda a cuore la mobilità sostenibile del nostro territorio, con interventi concreti e non le solite chiacchiere da bar tipiche della politica.
Nicola Petrolli, Segretario Uiltrasporti
Scarica il pdf: Comunicato stampa l’urbano sprofonda nel caos

UIL FPL SANITA’: Ennesima debacle della sanità trentina
Cosa deve ancora accadere prima che la direzione generale dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (APSS) di Trento si svegli e prenda atto del crollo della qualità del servizio sanitario trentino? L’ultimo scandalo riguarda l’Unità Operativa di Ostetricia/Ginecologia di Cles e Cavalese, dove è stata assunta una cooperativa bolognese per reclutare medici pagati 2000 euro al giorno, una decisione discriminatoria rispetto ai medici strutturati con contratto scaduto dal 2019 e remunerazione inferiore.
Negli ultimi cinque anni, la gestione delle risorse mediche da parte dell’APSS è stata carente, senza progettualità e strategia, portando a una precarietà diffusa nei reparti. I pronto soccorso soffrono di tempi di attesa superiori alla media nazionale, aggravando la pressione sulle strutture. Inoltre, manca un piano per supportare gli ospedali periferici, indispensabili per almeno un altro decennio. Se l’ospedale Santa Chiara continuerà a gestire da solo la crescente domanda di assistenza, il collasso sarà inevitabile. Sindacati e professionisti sanitari esprimono ormai preoccupazione per la sicurezza e il benessere.
La situazione è allarmante anche in chirurgia e ortopedia nelle strutture periferiche, dove le prestazioni sono ben al di sotto degli standard, causando frustrazione tra pazienti e personale. Nonostante la carenza di ortopedici, l’unico provvedimento promesso è l’assegnazione di un medico nei prossimi mesi, insufficiente considerando la stagione sciistica imminente. La situazione nel pronto soccorso è critica, con medici a contratto e mancanza di infermieri, mettendo a rischio la sicurezza del personale.
L’assessorato e la presidenza della Provincia Autonoma di Trento devono riconoscere l’insostenibilità di questa situazione, distanti dai problemi reali e concentrati su questioni accademiche e personali. Questa disattenzione ha deteriorato i servizi, lasciando i cittadini a chiedersi se le priorità siano allineate ai loro bisogni.
È tempo di un cambiamento coraggioso per restituire dignità e qualità alla sanità trentina, garantendo ai cittadini un’assistenza all’altezza delle loro esigenze. Ogni giorno che passa senza intervento mina il diritto alla salute dei cittadini.
Giuseppe Varagone, Segretario Generale della UIL FPL Sanità del Trentino
Scarica il pdf: Ennesima debacle della sanità trentina

Pensioni basse: Il Trentino segua Bolzano sull’integrazione per le “minime”
Cgil, Cisl, Uil: Inflazione e carovita hanno messo in difficoltà molti anziani. Piazza Dante ha risorse sufficienti per misure coraggiose.
Dopo la misura a sostegno dei salari, che vincola gli sgravi Irap alla contrattazione di secondo livello vigente, Bolzano supera Trento anche sulle pensioni. La manovra di bilancio della giunta Kompatscher prevede lo stanziamento di 50 milioni di euro annui per integrare le pensioni più basse, le cosiddette “minime”, con un’aggiunta che può arrivare fino a 200 euro mensili.
“Se calibrata nel giusto modo questa è una misura che realmente dà respiro alle pensionate e ai pensionati che hanno subito come i lavoratori la mannaia dell’inflazione”, osservano i tre segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti.
La giunta Fugatti, invece, ha annunciato solo un non precisato milione di euro aggiuntivo sull’assegno unico per sostenere i redditi dei pensionati. “Non sono risorse sufficienti, ma prendendo spunto da quanto viene proposto in Alto Adige possiamo sperimentare qualcosa in più anche in Trentino”, aggiungono i sindacalisti.
Le tre confederazioni sindacali sottolineano la disponibilità di risorse nelle casse di Piazza Dante, che potrebbero permettere interventi più incisivi per sostenere il potere d’acquisto dei pensionati e delle famiglie. La Provincia ha infatti registrato un aumento delle entrate proprie da 4,2 a 4,5 miliardi di euro, con la probabilità di ulteriori incrementi nell’assestamento di bilancio.
“Alla luce di queste entrate auspichiamo che la Giunta sia disponibile ad aprire un confronto finalizzato a un reale sostegno delle famiglie, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati. Ne avrebbero un vantaggio i cittadini che versano in situazioni di difficoltà e la nostra stessa economia, visto che si stimolerebbe la domanda interna. Confidiamo dunque in una disponibilità della Giunta Fugatti”, concludono i tre segretari.
Trento, 6 novembre 2024