Blog


La povertà risiede anche nei lavori precari e sottopagati. Serve una crescita degli stipendi assieme ad un welfare “attivo”
Cgil Cisl Uil: fondamentale aiutare le famiglie con un nuovo piano casa
“Al netto delle rilevazioni sulla dimensione percepita della povertà è indubbio che esiste un problema anche nella nostra comunità di persone e nuclei famigliari che vivono in difficoltà economica. Gli strumenti per rispondere in maniera non estemporanea al problema passano per il rilancio della politiche per il lavoro, sul welfare attivo e su un nuovo piano per la casa”. Per i segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino, infatti, la strada per far uscire le persone dalla situazione di marginalità economica è il lavoro. “Deve però essere un’occupazione che assicura una retribuzione adeguata – insistono Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -, in quanto sono sempre più diffuse forme di lavoro povero, che non assicurano un reddito sufficiente per vivere in maniera dignitosa, come spesso avviene negli appalti di servizio e tra le nuove forme di lavoro autonomo spontanee. E’ fondamentale che tutti i compenti dei nuclei familiari idonei al lavoro siano attivi sul mercato, con un welfare orientato a questo obiettivo. Riteniamo poi indispensabile investire su una nuova politica dei redditi, rafforzando la contrattazione aziendale che può far crescere il potere d’acquisto dei lavoratori. Allo stesso tempo serve investire sulle politiche industriali per rafforzare il nostro tessuto produttivo: solo aziende sane e competitive possono assicurare buone condizioni di lavoro in termini di qualità e salari”.
Un altro fattore che impoverisce le famiglie trentine è il costo della casa. L’abitazione nella nostra provincia ha costi superiori che nel resto d’Italia. “Per facilitare l’accesso all’abitazione servono investimenti sull’edilizia sociale e a canone moderato. Aumentando l’offerta caleranno anche i prezzi con un effetto calmiere sul mercato immobiliare”, insistono i tre segretari che chiamano in causa dunque la giunta provinciale perché assuma scelte lungimiranti in termini di politiche economiche incentivando la contrattazione integrativa e sostenendo le imprese che innovano. Allo stesso tempo Piazza Dante deve investire su un nuovo piano di edilizia pubblica.
Trento, 20 maggio 2019
Scarica il pdf: povertà COM 200519




Comunicato stampa 18/5/2019
visite specialistiche nella Sanità trentina
La UIL del Trentino rimane in attesa del piano di attuazione da parte della APS del Piano di contenimento dei tempi d’attesa delle visite specialistiche nella Sanità trentina, licenziato dalla Giunta questa settimana. Non risulta chiaramente infatti ancora fra i provvedimenti annunciati nel gennaio scorso e presi nell’ultima seduta della giunta provinciale, l’allargamento della fascia d’apertura degli ambulatori giornaliera e/o fino al sabato sera, per lo meno per i casi più urgenti o per le discipline specialistiche ove maggiore è il ritardo nella fissazione degli appuntamenti in regime pubblico, istituzionale, non in libera professione, per i cittadini trentini.
Rimaniamo convinti che tale impostazione darebbe finalmente la possibilità di ridurre le liste d’attesa in Trentino, anche per chi non avesse assegnato un codice RAO urgente, uno scenario che gli assessori “passati” alla Salute del Trentino, si sono rifiutati per anni di sperimentare, magari solo parzialmente, aprendo appunto i servizi anche al sabato o in orari serali.
Verificheremo quindi fra 60 giorni (dopo l’effettiva apertura sperimentale dell’ambulatorio Crosina Sartori già in essere al sabato mattina, se per l’annuncio dell’assessora Segnana di maggiore apertura dei servizi, sia pure anch’essa sperimentale, si passi dalle parole ai fatti.
Segretario Generale
Uil del Trentino
Walter Alotti
Scarica il pdf: visite specialistiche


