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LETTERA APERTA ALL'ASSESSORA ALLE PARI OPPORTUNITÀ' SARA FERRARI
09 Ago
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LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA ALLE PARI OPPORTUNITÀ’ SARA FERRARI

LETTERA APERTA ALL’ASSESSORA ALLE PARI OPPORTUNITÀ’ SARA FERRARI

Cara Assessora,
sa bene che abbiano a cuore le Pari Opportunità almeno quanto Lei. Per questo siamo preoccupati/e all’idea che l’Ufficio che se ne occupa venga spostato da un’Agenzia ad un’altra, entrambe con competenze settoriali. Non vogliamo ora addentrarci in questioni di metodo sulla possibilità di attribuire o meno competenze sulle Pari Opportunità ad un’Agenzia che per legge si occupa di lavoro. Ciò che ci interessa, è il merito della questione. Le politiche di Pari Opportunità sono un tema nodale nella nostra società e sono poste a fondamento della nostra Repubblica con il secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione. Pari Opportunità significa ridurre la disuguaglianza che di fatto esiste tra donne e uomini, neri e bianchi, omosessuali e eterosessuali, poveri e ricchi, disabili e normodotati. Una riflessione su un allargamento delle azioni delle Pari Opportunità, delle politiche di inclusione e antidiscriminatorie andrebbe fatta, anche in vista della definizione del futuro programma elettorale. Perché non immaginarsi un futuro dipartimento delle Pari Opportunità che gestisca direttamente alcune azioni, soprattutto culturali, e che si interfacci con gli altri dipartimenti per dare impulso, coordinare, supervisionare e verificare gli interventi volti a ridurre le disuguaglianze e rendere la società più inclusiva? Come farlo, se non incardinando l’Ufficio al di fuori di specifici settori d’interesse? Già oggi ci troviamo con una legge che limita le politiche di Pari Opportunità alle sole questioni di genere, perché limitare ulteriormente il campo d’azione al solo tema del lavoro? I percorsi di educazione di genere, il contrasto all’omotransfobia che fine faranno? Perché inserirli forzatamente all’interno di un organismo che per legge si occupa di altro? Non avrebbe più senso incardinare le Pari Opportunità sotto la Direzione Generale, come avviene a livello nazionale, dove sono collocate presso la Presidenza del Consiglio? La questione non è di poco conto. Se davvero riteniamo il tema della Pari Opportunità cruciale  e non una competenza residuale, come spesso accade, allora la collocazione dell’Ufficio che se ne occupa ha una forte valenza politica. Metterlo al centro, sotto la Direzione generale, significa rilanciarne l’azione e svincolarlo da politiche settoriali che ne ridurrebbero la portata. Una Provincia che ha bocciato il ddl sulla doppia preferenza di genere e quello contro l’omotransfobia si meriterebbe di veder rimesso al centro il tema delle Pari Opportunità da tutta la Giunta. E se il centro – leggasi Direzione Generale -fosse precluso per motivi che non ci è dato sapere, almeno si pensi al Dipartimento Cultura. In fondo il tema delle Pari Opportunità è innanzitutto culturale e un incardinamento di questo tipo è già stato attuato nel Comune di Trento. Non approfittare dello spostamento dell’Ufficio per le Pari Opportunità per renderne centrale  l’azione, crediamo sarebbe un’occasione persa. Per questo Le chiediamo la sospensione della delibera e un incontro per ragionare assieme sulla soluzione migliore da percorrere per dare dignità e rilanciare l’azione delle Pari Opportunità.

Zanella, Loro, Alotti

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09 Ago
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Rurali e Bcc Contratto credito coop Fabi: nessuno abbandoni Federcasse

09 agosto 2017 –  Corriere del Trentino (altro…)

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07 Ago
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07 Ago
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05 agosto 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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04 Ago
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«Posto fisso a scuola? Per noi precari Pas resta un miraggio»

04 agosto 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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04 Ago
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Folgarida: «Bene l’esito» Ma le critiche non mancano

04 agosto 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Folgarida
04 Ago
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BENE L’ESITO “TRENTINO” DELL’ASTA FOLGARIDA MARILLEVA, MA RIMANE LA BOCCA AMARA PER IL COSTO “PUBBLICO” DELL’OPERAZIONE

COMUNICATO STAMPA UIL TRENTINO – 3 AGOSTO 2017

BENE L’ESITO “TRENTINO” DELL’ASTA FOLGARIDA MARILLEVA, MA RIMANE LA BOCCA AMARA PER IL COSTO “PUBBLICO” DELL’OPERAZIONE E LA CONCLAMATA INDOLENZA E DEBOLEZZA DEGLI INVESTITORI LOCALI PRIVATI.

Certo le Funivie di Folgarida restano in mani trentine, ma la UIL stigmatizza il forte costo “pubblico” dell’operazione.

Ricordiamoci che se gli investitori privati locali e la stessa PAT si fossero mossi prima il prezzo sarebbe stato di 28 milioni, quindi di ben 2,8 milioni in meno dei 30,8 milioni che la cordata trentina ha doluto sborsare in seconda battuta, per rimediare al ritardo. La “pigrizia finanziaria”, abbinata all’indolenza degli imprenditori locali, è costata quindi anche qualche milione in più. E se i privati non si sono mossi spontaneamente prima, ma lo hanno fatto in modo “spintaneo” dopo, la domanda che ora tutti si dovrebbero porre è : in cambio di cosa? Quali saranno le condizioni poste dai privati alla PAT per mettere mano al portafoglio? Come farà la PAT a “restituire” il favore? Si accollerà anche le ingenti spese di ripristino ambientale dei villaggi-vacanza in disfacimento o che destino avranno i 70.000 metri cubi che tanto solleticano l’appettito degli immobiliaristi? Ed il gruppo di investitori solandri sono gli stessi che hanno venduto, come soci di minoranza, le loro quote alla società finanziaria milanese?

Il Presidente parla di riappropriazione dell’ente pubblico del ruolo di “acceleratore” di processi a vantaggio della competitività territoriale, ma avendolo fatto con ritardo ciò è costato appunto più denaro, (quando hai perso il treno devi recuperare con il taxi, che costa di più…), ma si son spesi oltretutto 21 milioni di denaro pubblico sui quali bisogna fare altre osservazioni:

1) il denaro che Trentino Sviluppo mette a disposizione per acquistare i prestiti obbligazionari non piove dal cielo. A Trentino Sviluppo lo dà direttamente la PAT oppure Trentino Sviluppo si indebita a sua volta per averlo. In questo caso si tratterebbe di fare debito per comperare altro debito. E sarebbe conveniente solo se il tasso del primo fosse inferiore al tasso del secondo, altrimenti ci si perde anche in termini di interessi.

2) Gli 11 milioni di prestito obbligazionario convertibile in azioni: una volta che la PAT avrà in mano le azioni dovrà effettuare una procedura di evidenza pubblica per venderle al miglior offerente, non a chi vuole ed al prezzo che vuole l’offerente (altrimenti si rischia un secondo caso Mediocredito dove è il credito cooperativo a dettare tempi e condizioni di acquisto). 

Infine, la UIL non è d’accordo rispetto all’affermazione che “grazie a questo fondamentale lavoro di squadra si è data dimostrazione di come un piccolo territorio come il nostro possa davvero essere competitivo in scenari finanziari e di sviluppo così importanti”. Sarebbe stata condivisibile se un gruppo di privati del territorio di Folgarida avesse vinto la prima asta, magari anche con la “regia pubblica”, ma senza il bisogno del denaro pubblico. Per come invece si sono svolte le cose ci sembra di poter dire che finora il “metodo trentino” non ha saputo ancora evolversi da quello dei decenni passati. Speriamo fortemente che in una prossima simile situazione la PAT o le sue società controllate sappiano muoversi per tempo, con conseguente risparmio di denaro pubblico, ricordiamolo sempre.

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

Scarica il pdf: esito asta Folgarida COM 030817

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inps
04 Ago
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Contestazione malattie, le precisazioni della UIL del Trentino.

COMUNICATO STAMPA

3 agosto 2017

 

Contestazione malattie, le precisazioni della UIL del Trentino.

 

 

La UIL del Trentino, in riferimento alle lettere della Sede Regionale dell’INPS che contestano ai lavoratori ed alle lavoratrici alcuni periodi di malattia che non risulterebbero essere coperti da certificazioni mediche od ospedaliere all’Istituto previdenziale, osserva e precisa quanto segue.

 

L’INPS ha inviato, pur legittimamente, in ossequio alla propria circolare 147 del 1996, delle comunicazioni di contestazione in un periodo non felice dell’anno, quello spesso concomitante con le ferie degli interessati e della breve chiusura per ferie anche degli uffici dei Patronati (il Patronato ITAL UIL chiuderà i propri uffici dal 10 al 18 agosto p.v. a cui possono rivolgersi gratuitamente tutti gli interessati.

Proprio per queste ragioni, e per evitare fenomeni di intasamento degli uffici per richiesta di assistenza o informazione, si precisa che il termine di 15 giorni per rispondere alla contestazione, è riferito solo al caso in cui la persona intenda giustificare subito le assenze contestate. Magari inviando la documentazione in suo possesso di facile reperimento (ad es. certificato di degenza ospedaliera locale) a comprova di quanto affermato.

E’ comunque ammesso l’eventuale ricorso al provvedimento entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera raccomandata, tempo utile alla ricerca di documenti e certificazioni mediche non immediatamente fornibili all’Istituto, ma reperibili presso altri enti, istituti di cura o medici curanti.

Per quanto riguarda il merito della vicenda, l’ITAL UIL conferma che l’INPS ha agito secondo quanto previsto dalla normativa e precisamente come specificato al punto 3   dalla circolare INPS  147 del 1996. Non di rado, purtroppo, anche i medici che certificano le malattie dei lavoratori e delle lavoratrici sbagliano nel rilascio dei certificati, soprattutto in quelli di “continuazione di stato di malattia”, non coprendo i festivi fra un certificato e il successivo.

 

Questo tipo di contestazioni, oggi, probabilmente è più rilevante che in passato. Non è più scontato che la prestazione lavorativa sia circoscritta ai canonici cinque giorni feriali e nell’attuale quadro di flessibilità del lavoro e del contrasto al fenomeno dell’assenteismo, l’assenza per malattia che i medici devono certificare deve essere effettivamente concessa e calibrata sull’effettivo stato di salute del lavoratore e non sul calendario dei suoi riposi settimanali o di turno.

 

Il Segretario Generale

UIL del Trentino

Walter Alotti

Scarica il pdf: contenstazione malattie INPS, le precisazioni della UIL del Trentino

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violenza
03 Ago
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Violenza sulle donne. Alotti: Fermare la nuova norma

03 agosto 2017 –  Corriere del Trentino (altro…)

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