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Dichiarazione stampa UIL del Trentino 14 giugno 2017
Relazione Banca Italia sull’economia della Provincia di Trento: per la UIL si conferma la necessità, nell’imminenza della manovra di assestamento, di una discontinuità nelle politiche di bilancio della Provincia Autonoma, troppo sbilanciate a favore delle imprese.
Salta all’occhio dai dati e dalle relazioni del Nucleo per la ricerca economica della Banca d’Italia di Trento il consolidamento della crescita della redditività
(i margini di utile) delle imprese trentine, passata dal 2015 al 2016 dal 77 all’80%. Ma invece di una maggiore propensione all’investimento ed all’innovazione, che dovrebbe portare anche ad un incremento dell’occupazione, sostanzialmente stabile sul territorio, gli imprenditori trentini – ovvero la maggior parte di essi visto che per fortuna qualche esempio virtuoso lo abbiamo anche in Trentino – mettono “sotto il materasso” quei quattrini che hanno ripreso a realizzare nell’ultimo biennio. Se infatti i depositi sui conti correnti delle imprese erano incrementati nel 2015 del 19% sul 2014, nel 2016 si sono incrementati del 25% sul 2015. Ricordiamo inoltre che grazie alle politiche fiscali, agevolazioni ed incentivi della Provincia autonoma – è dato della CNA nazionale di qualche giorno fa – l’impatto fiscale in Trentino per le PMI resta il minore rispetto al resto d’Italia e perfino in confronto a Bolzano.
La UIL del Trentino chiede quindi, nell’imminenza dell’assestamento di bilancio 2016/2019 del luglio prossimo, un’inversione di marcia, segnali di forti discontinuità nelle politiche ed agevolazioni fiscali della Provincia autonoma a favore delle imprese, politiche di cui gli imprenditori hanno beneficiato senza spesso reinvestire nelle loro stesse aziende e continuando piuttosto a far rappresentare alle loro associazioni di categoria uno stucchevole “pianto greco”.
Ancora, visto l’allarme lanciato anche dalla Banca d’Italia riguardo all’invecchiamento delle maestranze ed alla riduzione drammatica anche in Trentino (10 punti percentuali in un anno) del tasso di occupazione dei giovani e delle donne, la UIL chiede e propone misure di assestamento di bilancio che esplorino nuove “piste” di lavoro ed investimento di maggiori risorse pubbliche nelle politiche attive del lavoro, negli investimenti pubblici in innovazione tecnologica, nella formazione e riqualificazione dei lavoratori e delle lavoratrici e nello stanziamento di risorse per infrastrutture ed edilizia pubblica sociale.
Walter Alotti
Segretario Generale
UIL del Trentino
Scarica il pdf: Relazione regionale Banca Italia COM 15 GIUGNO 2017



Garante dei detenuti provinciale
8 giugno 2017
Dichiarazione stampa del Segretario Generale UIL del Trentino Walter Alotti e di Nicola Pullara della Segreteria UILPA Polizia Penitenziaria di Trento
“Bene l’istituzione del Garante dei detenuti anche in Trentino, rimasto buon ultimo territorio in questa materia, come in tanti altri temi e leggi che riguardano i diritti delle persone. Come ad esempio l’omofobia, la doppia preferenza di genere od il diritto al fine vita.” – E’ l’affermazione del Segretario UIL del Trentino Walter Alotti alla notizia del passaggio certo del provvedimento promosso da Mattia Civico in Consiglio Provinciale. “Ben venga questo ulteriore elemento di garanzia per la popolazione del penitenziario di Spini di Gardolo. Siamo certi che anche il nuovo Garante dei detenuti locale avrà modo di verificare il buon lavoro svolto dalla polizia penitenziaria e dal personale tutto impiegato nella struttura trentina.“ – Conclude Nicola Pullara della UILPA Polizia Penitenziaria di Trento.
Scarica il pdf: COM 090617 Garante dei detenuti


RETTIFICA:
Il seguente comunicato contiene un errore: l’emendamento votato ieri in commissione alla Camera che attenua per il Trentino e l’Alto Adige la regola che introduce l’obbligo del rapporto 60 a 40 per le candidature maschili e femminili nelle liste elettorali, non è stato firmato dai senatori Franco Panizza (PATT) e Karl Zeller (SVP), come riportato nel nostro testo. Prendiamo atto dell’errore e ci scusiamo con i due senatori per la sbagliata informazione inserita nella nostra comunicazione. Cgil Cisl Uil del Trentino ribadiscono comunque la loro contrarietà ad un emendamento che, se confermato nella approvazione definitiva della legge, non garantisce sul nostro territorio le pari opportunità in politica e nelle istituzioni.
Democrazia paritaria, il Trentino si vuole distinguere in negativo
Cgil Cisl Uil: la maggioranza sia coerente e solleciti i propri parlamentari a rispettare le quote rosa
“Distinguersi dal resto d’Italia per essere gli unici territori in cui non si applicano i principi della democrazia paritaria è veramente imbarazzante e non rispettoso, ancora una volta, del sentire di buona parte della nostra comunità, delle cittadine e dei cittadini che credono che una democrazia compiuta si basi anche sul riconoscimento delle pari opportunità tra uomini e donne”. I segretari di Cgil Cisl Uil del Trentino non nascondono la loro delusione per l’emendamento alla legge elettorale votato ieri in Commissione alla Camera che di fatto, con le firme dei senatori Franco Panizza (PATT) e Karl Zeller (SVP), attenua solo per i nostri territori la regola che introduce l’obbligo del rapporto 60 a 40 per le candidature maschili e femminili nelle liste elettorali. “A poco meno di un mese dalla bocciatura in consiglio provinciale della proposta di legge sulla democrazia paritaria ci tocca di assistere ad un altro sconfortante passo indietro. Questa volta, però, non per mano delle opposizioni che bloccarono in aula la legge trentina, ma per volere di due senatori delle forze di maggioranza – sottolineano con rammarico Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti -. A questo punto è un fatto di coerenza: i partiti di maggioranza facciano sentire la loro voce con i propri parlamentari e facciano rispettare quell’impegno a proseguire sulla strada del riconoscimento delle pari opportunità. Questo passo indietro è inaccettabile e, se non corretto, sarà la dimostrazione dell’ipocrisia con cui anche i partiti di centrosinistra trentina credono in questo principio di civiltà democratica”.
Scarica il pdf: 20170607_democrazia paritaria
Trento, 7 giugno 2017

