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14 Giu
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In Trentino il problema del lavoro giovanile è la precarietà. Cgil Cisl Uil: va superato il modello di stage e tirocini e va favorita la costruzione di un sistema duale

In Trentino il problema del lavoro giovanile è la precarietà. Cgil Cisl Uil: va superato il modello di stage e tirocini e va favorita la costruzione di un sistema duale

“Sui dati regionali relativi al lavoro minorile incide in modo importante il sistema duale dell’Alto Adige, che alterna scuola a lavoro, e il maggior numero di ore di alternanza scuola lavoro previste in Trentino fino al 2023. Il tema vero è la qualità del lavoro che viene offerta ai giovani all’inizio dei loro percorsi professionali”. Lo dicono i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil commentando il rapporto Unicef sul lavoro minorile in Italia che vede la nostra regione al primo posto nazionale con 7.407 ragazzini, su una popolazione di 34.150, che lavorano, pari al 21,7%, a fronte di una media nazionale del 4,5%. Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti spostano la questione sul piano della qualità, puntando il dito contro stage e tirocini. Un sistema – come il sindacato confederale ha ribadito più volte – che va superato. “Chi ha già una qualifica, cioè diplomati e laureati, va inserito sul mercato del lavoro attraverso forme contrattuali adeguate che riconoscono anche giuste retribuzioni e giusti diritti”.
Cgil Cisl Uil, invece, ribadiscono l’urgenza di guardare al modello altoatesino e tedesco, migliorando il sistema di alternanza scuola lavoro investendo sia sulla strutturazione di un vero sistema duale per le ragazze e i ragazzi degli istituti tecnici e della formazione professionale sia strutturando un sistema di tipo duale anche per l’università. “Le criticità dell’attuale modello non si risolvono semplicemente tagliando le ore di alternanza. Serve una vera e propria riforma”.
Occupazione precarie e di bassa qualità è anche spesso un’occupazione meno sicura. Cgil Cisl Uil ribadiscono l’importanza di rafforzare la prevenzione e la formazione, a partire dalle scuole, sulla sicurezza sul lavoro, ma allo stesso tempo sollecitano interventi che riducano la precarietà.

Trento, 12 giugno 2024

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12 Giu
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Famiglie cooperative. Venerdì sciopero generale. Dalle 9 lavoratrici e lavoratori in presidio in Piazza Dante

Famiglie cooperative. Venerdì sciopero generale. Dalle 9 lavoratrici e lavoratori in presidio in Piazza Dante

Dopodomani, venerdì 14 giugno, le lavoratrici e i lavoratori delle Famiglie cooperative trentine incrociano le braccia per l’intera giornata. Lo sciopero è stato indetto unitariamente da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, contro la disdetta unilaterale del contratto integrativo provinciale. Proprio nel giorno della protesta arriveranno ai dipendenti le buste paga decurtate di 170 euro lordi. E’ il secondo sciopero nella storia delle famiglie cooperative. Entrambe le proteste sono state legate alla disdetta del contratto integrativo e sono state organizzate tra l’anno scorso e quest’anno.
Il tavolo contrattuale era aperto da tempo, ma la rigidità di Famiglie cooperative e Federazione non ha permesso fino a questo momento di arrivare ad un punto di accordo che non si traduca nella penalizzazione delle condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori. Per sindacati e lavoratori resta, infatti, irricevibile la richiesta di trasformare in variabile, cioè legata al risultato delle singole Famiglie, il contratto integrativo. Una soluzione che metterebbe deboli contro forti, poveri contro ricchi.
Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono un contratto integrativo, basato su una soluzione di sistema in grado di tenere insieme sia le eccellenze sia le criticità.
Lavoratori e sindacati venerdì si ritroveranno in Piazza Dante dalle 9,00 per un presidio di protesta. Dalle 11 partirà un corteo fino alla Federazione delle Cooperative.

Trento, 12 giugno 2024

 

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12 Giu
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Ristorazione. Accordo raggiunto sul contratto nazionale

Ristorazione. Accordo raggiunto sul contratto nazionale

 

L’intesa porterà 200 euro in più nelle buste paga dei dipendenti di bar, ristoranti, mense e aree di servizio e catene. Passi avanti importanti su pari opportunità e violenza di genere
Al termine di una lunga e faticosa trattativa proseguita ad oltranza nelle giornate di martedì e mercoledì è stato raggiunto l’accordo sul rinnovo del contratto nazionale della ristorazione. Per dipendenti di bar e ristoranti, di mense scolastiche e ospedaliere, di aree di servizio e grandi catene arriverà un aumento medio lordo in busta paga di 200 euro.
I dipendenti trentini interessati sono 15mila, un milione a livello nazionale.
L’intesa è stata sottoscritta da Filcams, Fisascat e Uiltucs con Fipe Confcommercio, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi. Non hanno sottoscritto l’accordo, invece, Anir Confidustria e Angem.
Il nuovo contratto, in vigore fino al 31 dicembre 2027, prevede come detto un aumento contrattuale a regime di 200 euro al 4° livello, da riparametrare per gli altri. La prima tranche di aumento salariale di 50€ sarà corrisposta con la retribuzione del mese di giugno 2024; seguiranno altre 4 tranche di 40, 40, 30 e 40 euro.
Previsto l’aumento di 3 euro del contributo per l’assistenza sanitaria integrativa Fondo EST a carico delle aziende a partire dal 1° gennaio 2027.
Il contratto segna passi avanti anche sul fronte normativo, ed in particolare sulle politiche di genere e sulla tutela delle lavoratrici vittime di violenza. Vengono inseriti per la prima volta misure di contrasto alle molestie e violenze nei luoghi di lavoro, con percorsi di formazione e informazione, tra i quali un’ora di assemblea retribuita dedicata e aggiuntiva. Previsti, poi, ulteriori 90 giorni di Congedo retribuito al 100% per le donne vittime di violenza di genere, in aggiunta ai novanta previsti dalla legge, e viene definita anche la possibilità di essere trasferiti in altre sedi di lavoro e di essere escluse da turni disagiati.
Passi avanti anche sulla genitorialità dove sono stati migliorati i congedi di maternità e paternità.
E’ stata anche aggiornata la classificazione del personale con la previsione di nuove figure professionali e le modalità di passaggio dal 6° livello al 6° super per le addette delle mense.
Soddisfatte le tre sigle sindacali. «Un risultato rilevante ottenuto dopo un negoziato articolato e complesso, sostenuto anche con la mobilitazione» dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, sottolineando «l’importanza di aver rinnovato il Contratto nazionale, definendo significativi aumenti salariali e positive modifiche normative, respingendo richieste di scambio diritti/salario. Una conquista importante per le lavoratrici e i lavoratori che riafferma la centralità e unicità del Contratto nazionale». Infine, le organizzazioni sindacali rimarcano che “questo rinnovo manda un chiaro segnale anche alle aziende aderenti ad Anir e Angem, perché riconosce la specificità del comparto e le chiama ad una assunzione di responsabilità, in mancanza della quale il sindacato continuerà a mettere in campo le iniziative di lotta necessarie a tutelare il giusto riconoscimento del contratto rinnovato a tutte le lavoratrici e ai lavoratori».

Trento, 7 giugno 2024

 

 

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12 Giu
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Famiglie cooperative. Sciopero il 14 giugno

Famiglie cooperative. Sciopero il 14 giugno

Oggi la protesta dei delegati in Via Segantini. Sindacati: “Vogliono scaricare le inefficienze del sistema sulle teste dei loro dipendenti”
Venerdì prossimo, 14 giugno, le lavoratrici e i lavoratori delle Famiglie cooperative trentine faranno sciopero. Nello stesso giorno riceveranno la prima busta paga con gli effetti della disdetta del contratto integrativo; vale a dire tagliata di 170 euro.
La mobilitazione, indetta da Filcams, Fisascat e uiltucs e stata decisa oggi dalle delegati e delegati in protesta davanti alla sede della Cooperazione trentina.
Sindacati e lavoratori continuano a non ritenere percorribile la via della retribuzione variabile legata ai risultati delle singole famiglie cooperative. “Non è accettabile che si scarichino sulle lavoratrici e i lavoratori le inefficienze del sistema e che la Cooperazione non sia disposta a trovare una soluzione che garantisca efficienza ed equità anche nei confronti dei propri dipendenti”, fanno notare Carla Tatti, Fabio Bertolissi e Stefano Pichetti per Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Resta il fatto che per le organizzazioni sindacali è inammissibile che la Cooperazione avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore ponendo la variabilizzazione del valore economico del contratto integrativo come argomento non negoziabile.

 

Foto: https://photos.app.goo.gl/LkKwEF1SfzTFsP6C7

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12 Giu
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ITAS. AL LAVORO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE

ITAS. AL LAVORO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE

Le Lavoratrici e i Lavoratori del Gruppo ITAS hanno approvato con entusiasmo la piattaforma unitaria proposta per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, che risale a dieci anni fa. Questo mandato forte conferito al Sindacato segna l’inizio di una trattativa determinante volta a ottenere in tempi rapidi un contratto che non solo permetta il recupero del potere d’acquisto degli stipendi, ma anche un adeguamento degli istituti contrattuali alle medie di mercato nel settore assicurativo.

In un contesto economico caratterizzato dagli effetti del caro vita e dell’aumento dei prezzi al consumo, che incidono pesantemente sulle famiglie, le aspettative di tutti i Dipendenti e delle Organizzazioni Sindacali sono elevate.

La UILCA, il sindacato del Credito, Assicurazione e Esattoria della UIL, sottolinea che il Gruppo ITAS Mutua ha riportato ottimi risultati economici comunicati al mercato. Questi risultati sono il frutto del duro lavoro di tutti i dipendenti, i quali meritano un riconoscimento concreto attraverso il rinnovo di un contratto dai contenuti altrettanto positivi.

Un’attenzione particolare è stata rivolta anche al significativo potenziamento dell’istituto del lavoro agile. Questo strumento rappresenta il principale mezzo per una corretta gestione del bilanciamento tra lavoro e vita familiare, un elemento imprescindibile per l’indirizzo della Mutua, che pone il benessere lavorativo dei propri Dipendenti al centro della propria missione.

Con la piattaforma approvata, si apre un percorso che mira a migliorare significativamente le condizioni lavorative e contrattuali dei dipendenti del Gruppo ITAS, rispondendo in modo adeguato alle sfide del contesto economico attuale e futuro.

Per UILCA del Trentino Marco Piasente

Scarica il pdf: COM UILCA 300524 (1)

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12 Giu
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Tassa per i rifiuti: Trento fra le 10 città più virtuose, con i costi più bassi in assoluto

Tassa per i rifiuti: Trento fra le 10 città più virtuose, con i costi più bassi in assoluto

 

Comunicato stampa del 31.5.2024

 

 

Tassa per i rifiuti: Trento fra le 10 città più virtuose, con i costi più bassi in assoluto

 

E’ Pisa la città italiana con la tassa sui rifiuti più salata, Belluno la più conveniente

per le famiglie lì residenti. Nella prima città la bolletta annuale è di 545 euro per un nucleo di 4 persone in un alloggio di 80 mq e reddito ISEE di 25 mila, nella seconda la tariffa non supera i 178 euro.

Lo rileva lo studio del Dipartimento Fisco e Previdenza della UIL che ha analizzato i costi della Tari in 109 capoluoghi provinciali d’Italia, in base alle delibere pubblicate nel 2023.

Dal 2018 al 2023 l’aumento percentuale medio in Italia è del 9,69%. Ma come si comportano Trento e Bolzano? Il Comune di Trento è fra le 10 città italiane con i costi più bassi in assoluto 189,21 euro, più 11,21 euro rispetto a Belluno ed un aumento dell’1,97% dal 2018. Bolzano è più cara, a 265,45 euro annui (sotto la media nazionale di 330,93 euro) e con un incremento però dal 2018 del 36%.

I dati dimostrano che nei comuni virtuosi e dotati delle risorse necessarie per investire nella gestione dei rifiuti si raggiungono migliori risultati in termini di raccolta differenziata, come a Trento, con ricadute positive sull’emissione della TARI per gli utenti e quindi per i loro portafogli.

 

Segretario generale UIL                              Presidente ADOC

del   Trentino

Walter Alotti                                             Massimo Cestari

 

Scarica il pdf:

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12 Giu
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Contratto integrativo famiglie cooperative. Mobilitazione

Contratto integrativo famiglie cooperative. Mobilitazione

 

Comunicato sindacale

 

A fine giugno 2024 saranno trascorsi ben 6 anni e mezzo dalla scadenza del Contratto Integrativo Provinciale della Distribuzione Cooperativa.

Le Organizzazioni Sindacali ritengono inaccettabile che la Federazione Trentina della Cooperazione in rappresentanza delle Famiglie Cooperative del Trentino avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore ponendo la variabilizzazione del valore economico del C.I.P. come argomento non negoziabile.

Non è bastato, nel Contratto Nazionale, l’inserimento dei dipendenti della Cooperazione di Consumo Trentina all’interno dell’articolato delle Imprese Minori che ha comportato, dal 2011, una riduzione del costo del personale attraverso l’aumento delle ore di lavoro settimanale passate da 38 a 40 a parità di retribuzione, la riduzione dei permessi retribuiti, l’aumento del divisore orario e la riduzione del valore di ogni lavorata.

Non è bastato nel Contratto Integrativo Provinciale, dal 2014, il blocco degli scatti di anzianità e la riduzione ulteriore dei permessi retribuiti fino al 2017.

Dal 2018 la delegazione datoriale ha imposto deliberatamente alle Famiglie Cooperative la non applicazione integrale della contrattazione territoriale che prevedeva il “rientro” dalle deroghe sottoscritte nel 2014.

Si è rientrati dalle sopracitate deroghe grazie al primo sciopero generale delle lavoratrici e lavoratori di    Famiglia Cooperativa, l’8 giugno 2023 che a portato alla sottoscrizione di un accordo, il 10 ottobre 2023, che sanciva il pagamento (parziale) degli arretrati maturati dalle Famiglie Cooperative nei confronti dei propri dipendenti.

Ad aggravare le relazioni sindacali e stata la disdetta del Contratto Integrativo Provinciale, scaduto il 31 dicembre 2017, comunicata alle OO.SS. alla vigilia della Festa dei Lavoratori, il 30 aprile 2024.

Le Famiglie Cooperative del Trentino, presenti sull’intero territorio trentino, negando il giusto compenso per il lavoro svolto si dimostrano così del tutto indifferenti rispetto alle condizioni economiche di lavoratrici e di lavoratori loro dipendenti.

Famiglie Cooperative Trentine:

+30.000.000€ di fatturato

+ 7.000.000€ di patrimonio

+5.000.000€ di investimenti

5.700.000€ di utile

 

Scarica il pdf: 20240531_comunicato sindacale

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11 Giu
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10/06/2024. In occasione del centenario dell’assassinio, il Comune di Trento ricorda Giacomo Matteotti, deputato che ha lottato per la liberta

In occasione del centenario dell’assassinio, il Comune di Trento ricorda Giacomo Matteotti, deputato che ha lottato per la liberta

ore 11,00 – via G. Matteotti |

intersezione via Buccella

Scopertura della nuova dedica apposta sulla targa d’intitolazione viaria

Interventi delle autorità e del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino

ore 20,30 – cortile interno di palazzo Geremia

“‘Delitto di Stato” recital teatrale realizzato dal Club Armonia, in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino e la Corale ‘Bella Ciao”.

In occasione del centesimo anniversario delluccisione dell’ On. Giacomo Matteotti il lavoro teatrale prova a raccontare i profili ‘paralleli’ di Matteotti e del suo assassino, Amerigo Dumini, evidenziando i legami con i massimi vertici del regime in quello che fu un “delitto di Stato

 

La Cgil, Cisl, Uil del Trentino hanno condiviso gli intenti della mozione approvata dal Consiglio Comunale di Trento il 23/04/2024 di partecipare, assieme alla Circoscrizione S. Giuseppe – S. Chiara, all’Istituto Comprensivo Trento 3, all’Anpi del Trentino e alle associazioni combattentistiche, a un momento commemorativo dedicato a Giacomo Matteotti, politico, uomo di legge e sindacalista assassinato da una squadra fascista il 10 giugno 1924 a Roma. Un’iniziativa che intende essere un esercizio di memoria pubblica tra pratica civile e atto divulgativo per stimolare nella cittadinanza, e in particolare nelle giovani generazioni, una riflessione sui valori di democrazia, libertà, giustizia di cui Matteotti è ancora simbolo a 100 anni dalla sua barbara morte.

Dopo la cerimonia ufficiale di scopertura della nuova dedica apposta sulla targa di intitolazione in via Matteotti che si terrà il 10 giugno alle ore 11, un momento di partecipazione collettiva avrà luogo nel vicino parco Duca D’Aosta e vedrà alternarsi generazioni e linguaggi diversi: i sindacati, la neonata associazione Quartiere San Pio X, alcuni ragazzi e ragazze dell’Istituto Comprensivo Trento 3 e la classe 3A della Scuola Secondaria di Primo Grado di Fucine che ha vinto il concorso “Matteotti per le scuole”.

In caso di maltempo l’iniziativa si terrà presso l’Auditorium della Circoscrizione in via Giusti

A QUESTO LINK ALCUNE FOTO: https://flic.kr/s/aHBqjBuAFv

Scarica il pdf: discorso x Matteotti

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30 Mag
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Gruppo ITAS. AL LAVORO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE

Gruppo ITAS. AL LAVORO PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO INTEGRATIVO AZIENDALE

 

Le Lavoratrici e i Lavoratori del Gruppo ITAS hanno approvato con entusiasmo la piattaforma unitaria proposta per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, che risale a dieci anni fa. Questo mandato forte conferito al Sindacato segna l’inizio di una trattativa determinante volta a ottenere in tempi rapidi un contratto che non solo permetta il recupero del potere d’acquisto degli stipendi, ma anche un adeguamento degli istituti contrattuali alle medie di mercato nel settore assicurativo.

In un contesto economico caratterizzato dagli effetti del caro vita e dell’aumento dei prezzi al consumo, che incidono pesantemente sulle famiglie, le aspettative di tutti i Dipendenti e delle Organizzazioni Sindacali sono elevate.

La UILCA, il sindacato del Credito, Assicurazione e Esattoria della UIL, sottolinea che il Gruppo ITAS Mutua ha riportato ottimi risultati economici comunicati al mercato. Questi risultati sono il frutto del duro lavoro di tutti i dipendenti, i quali meritano un riconoscimento concreto attraverso il rinnovo di un contratto dai contenuti altrettanto positivi.

Un’attenzione particolare è stata rivolta anche al significativo potenziamento dell’istituto del lavoro agile. Questo strumento rappresenta il principale mezzo per una corretta gestione del bilanciamento tra lavoro e vita familiare, un elemento imprescindibile per l’indirizzo della Mutua, che pone il benessere lavorativo dei propri Dipendenti al centro della propria missione.

Con la piattaforma approvata, si apre un percorso che mira a migliorare significativamente le condizioni lavorative e contrattuali dei dipendenti del Gruppo ITAS, rispondendo in modo adeguato alle sfide del contesto economico attuale e futuro.

 

Per UILCA del Trentino

Marco Piasente

 

Scarica il pdf: COM UILCA 300524

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30 Mag
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Cresce l’utile di Sait, ma le Famiglie cooperative tagliano gli stipendi ai dipendenti

Cresce l’utile di Sait, ma le Famiglie cooperative tagliano gli stipendi ai dipendenti

Sindacati: i margini per una soluzione di sistema ci sono. Manca la volontà di valorizzare il lavoro

Chissà cosa penseranno i 1900 dipendenti delle famiglie cooperative leggendo di un utile in crescita del 13.6% sapendo che nel giro di due settimane, con la busta paga di maggio, nelle loro tasche arriveranno invece 170 euro in meno. Questo è infatti l’effetto, ormai prossimo, della disdetta unilaterale del contratto integrativo. “Sicuramente le lavoratrici e i lavoratori non potranno unirsi al coro di soddisfazione del consorzio e delle famiglie cooperative socie visto che a fronte di un aumento di ricavi e di utile, a cui hanno contribuito con il loro impegno quotidiano, corrisponde un taglio delle loro retribuzioni”, commentano amari i segretari provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Paola Bassetti, Fabio Bertolissi e Stefano Picchetti che con una provocazione invitano famiglie cooperative e Sait a reinvestire gli utili nella tutela dei salari dei loro dipendenti. “Questi dati sono la conferma di quanto sosteniamo da tempo e cioè che nelle sistema delle famiglie cooperative ci sarebbero i margini per arrivare ad una soluzione di sistema, a sostegno delle realtà finanziariamente più deboli e a tutela dei redditi delle lavoratrici e dei lavoratori. Manca purtroppo, almeno fino a questo momento, la volontà di andare in questa direzione preferendo la facile scorciatoia di tagliare il costo del lavoro disdettando il contratto integrativo. In barba anche alla responsabilità sociale”, insistono i sindacalisti che intanto si preparano al confronto del prossimo 4 giugno quando le tre sigle sederanno nuovamente di fronte a direttori e presidenti per capire se ci sono o meno le condizioni per trovare un’intesa.

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