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Caso Artoni-Fercam: lavoratori in sciopero

17 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Ecoopera in «soccorso» a Sea. Salvati 82 posti di lavoro

17 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Sait
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Sait, incontro maratona tra l’azienda e i sindacati

16 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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16 Feb
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Alotti (Uil): «Sulle partecipate la Provincia sta sbagliando»

16 febbraio 2017 –  Trentino (altro…)

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partecipate
16 Feb
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Società partecipate provinciali: prosegue la regia confusa e l’azione convulsa di Giunta e Apran.

Comunicato stampa UIL del Trentino –15 febbraio 2017

 

Società partecipate provinciali: prosegue la regia confusa e l’azione convulsa di Giunta e Apran. Per la UIL non ci sono più le condizioni per addivenire al Contratto Collettivo Unico Prov.le.

 

Certo al Sindacato non dispiace mai che enti o imprese assumano, aumentino i dipendenti. Tanto più in un momento di crisi occupazionale anche locale profonda, con tanti giovani alla ricerca di un posto di lavoro, non precario. Figuriamoci poi se le aziende appartengono al comparto pubblico. E quindi lo sblocco delle assunzioni anche nelle società strumentali della Provincia, addirittura prevedendone per alcune l’incremento del numero dei neo assunti fino al 50% della spesa del personale cessato negli anni precedenti (contro il 10% consentito alla stessa “mamma Provincia” ed al 20% stabilito a suo tempo per le società partecipate), non sembrerebbe dover essere oggetto di critica da parte del Sindacato.

Ma così non è. Questa delibera rappresenta infatti una contraddizione di termini, un’inversione di marcia strabiliante ed inspiegabile, per lo meno riguardo alle possibili assunzioni nelle società strumentali a partecipazione pubblica (Cassa del Trentino, Riscossioni del Trentino, Informatica Trentina, Trentino Sviluppo, Trentino Network, ITEA….). Tutte società provinciali per le quali da più di un anno la Giunta ha proposto un Contratto Collettivo Unico di lavoro di primo livello ed attivato un tavolo di relazioni industriali per addivenire ad un accordo politico, con le Categorie ed anche con le Confederazioni sindacali, per superare i grossi problemi che nascono e nasceranno dalle conseguenti, in ultima istanza disdette, dei CCNL ( Commercio, Bancari, Federcasa, Metalmeccanici, Comunicazioni…)in essere nelle diverse società, e quindi per la loro sostituzione col nuovo contratto unico.

Una proposta per certi versi “indecente”, dal punto di vista sindacale, che discendeva dalla esigenza della Provincia di ottemperare alle norme statali previste dalle Leggi di Stabilità di Monti, di Renzi e dalla Legge Madia in ossequio alla “spending review”, alle previsioni della legge provinciale 3/2006 e, soprattutto – motivo per cui anche le Confederazioni Sindacali hanno accettato una sfida tanto grande – dall’ipotesi di utilizzare l’intero “bacino degli organici delle società” per le possibili, paventate, annunciate operazioni di razionalizzazione e compensazione di carenze ed esuberi di personale non dirigenziale, direttamente in ogni società, compresa l’ipotesi di riduzione di personale per alcune di esse.

L’ultima delibera della Giunta, che autorizza assunzioni di personale, con sistema privatistico, discrezionale quindi, letta assieme a movimenti individuali di personale dalle Società al Centro Servizi Condivisi srl (ulteriore società pubblica partecipata) ed al continuo ritardo, slittamento di scadenze ed incertezza poi del processo di unificazioni delle numerose società almeno in “poli funzionali”, rompe, spezza, almeno per quanto riguarda la UIL, quel filo che ci vedeva coinvolti ed interessati a giocare quella partita, in rappresentanza degli interessi dei lavoratori di quelle società e soprattutto della comunità trentina.

Ci limiteremo a giocare di rimpallo, le nostre rappresentanze di categoria assolveranno al loro legittimo ruolo difensivo e di garanzia dei loro associati e, sul piano generale, piuttosto che ad un’azione concertata e corale, parteciperemo ad una lunga, spezzettata, convulsa, probabilmente anche dannosa e per certi versi dolorosa azione unilaterale della PAT verso l’obiettivo che si è posta, con un agire debole, espressione di una regia politica confusa, della tutela di qualche interesse particolare e della mancata volontà di perseguire, veramente, il bene comune.

 

Walter Alotti

Segretario Generale

UIL del Trentino

Scarica il pdf: COM 150217 partecipate aumento personale 2017

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Rsa trentine, la fusione entro un anno

15 febbraio 2017 –  Trentino (altro…)

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Consiglio regionale, i privilegi da tagliare

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Molestie nei luoghi di lavoro, accordo per contrastarle

15 febbraio 2017 –  Trentino, Corriere del Trentino (altro…)

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Coop, la Federazione cerca una via d’uscita

15 febbraio 2017 –  Trentino (altro…)

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16 Feb
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LA UIL ADERISCE ALLA LETTERA APERTA DELLE ACLI AI CONSIGLIERI REGIONALI DEL TRENTINO ALTO ADIGE

LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI REGIONALI DEL TRENTINO ALTO ADIGE

 

In una fase caratterizzata dalla più grande crisi economica, sociale ed ambientale della storia dell’umanità e del pianeta le Acli hanno raccolto le istanze di tanta parte dell’opinione pubblica regionale rivolte alla richiesta di un’azione di riavvicinamento fra i bisogni, le problematiche e le aspirazioni dei cittadini nei confronti della classe politica.

Sono questi i motivi che hanno spinto le Acli Trentine a chiedere la modifica della legislazione regionale in materia di “Trattamento economico e previdenziale dei consiglieri e dei componenti della Giunta regionale”.

L’iniziativa ha coinvolto 10.000 cittadini che con la loro firma propongono all’assemblea regionale una serie di modifiche che puntano alla sensibile riduzione dell’indennità consigliere mensile lorda, alla riduzione delle indennità di funzione dei componenti la Giunta regionale, all’abolizione definitiva delle spese del Consiglio regionale inerenti la pensione dei consiglieri, l’introduzione di un limite massimo di 3.300 euro mensili lordi ai vitalizi già acquisiti dai consiglieri della passate legislature e l’eliminazione delle indennità di fine mandato.

La proposta delle Acli prevede infine di convogliare le risorse risparmiate dal bilancio pubblico a sostegno del già previsto Fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione con ricadute non secondarie sulla popolazione più sofferente.

Con questa proposta non abbiamo mai inteso favorire uno spirito populista ed ostile alla politica: semmai abbiamo voluto operare per riavvicinare i rappresentanti ai rappresentati, il cittadino all’amministratore e al politico in uno spirito di reciproco riconoscimento e responsabilità.

Sappiamo peraltro che i consiglieri e le consigliere regionali del Trentino Alto Adige hanno già dato prova di sensibilità e responsabilità nel recepire le spinte al cambiamento in materia di vitalizi ed indennità, ma proprio per questo, specie in considerazione della difficilissima congiuntura economica che stiamo vivendo, chiediamo un ulteriore e definitivo impegno di ragionevolezza favorendo un dibattito libero e costruttivo all’interno del Consiglio regionale, accogliendo la nostra proposta di riforma.

 

 

Luca Oliver, Presidente Acli Trentine

SCARICA IL PDF: Comunicato legge privilegi 14-2

 

 

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