Blog

07 Lug
0

Ripartono le trattative fra i sindacati e la Coop «Va sgomberato il campo dalla questione degli esuberi»

7 luglio 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
05 Lug
0

Trentino Sviluppo, niente accordo

5 luglio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
04 Lug
0

Ripresa debole, la cassa integrazione rialza la testa

4 luglio 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
03 Lug
0

Stressati dal lavoro? Con un’alta resilienza diventa un vantaggio

3 luglio 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
partecipate
03 Lug
0

Contratto delle partecipate verso il flop

2 luglio 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
Sait
03 Lug
0

Mobilità volontaria Sait Fisascat e Uiltucs firmano

1 luglio 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
Mediocredito
30 Giu
0

Mediocredito: sindacati contrari all’ingresso in coop

30 giugno 2017 – Trentino

(altro…)

Leggi Tutto
mediocredito
29 Giu
0

OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI UIL del Trentino in merito al riordino delle partecipazioni nel settore del credito.

29/6/2017 ore 15,30.

OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI UIL del Trentino in merito al riordino delle partecipazioni nel settore del credito.

“Consultazione Prima Commissione permanente del Consiglio Provinciale di Trento con i soggetti istituzionali in ambito finanziario ed economico per approfondire la situazione del credito in provincia di Trento.”

Dichiarazione del Segretario Generale UIL del Trentino Walter Alotti:

E’ anni ormai che la situazione del credito in Trentino è molto critica, soprattutto nel comparto del credito cooperativo, dove numerose da anni sono le Casse Rurali che chiudono i bilanci in perdita. Nel 2016 ben 15 presentano una perdita cumulata di 50 milioni di euro e altre 21 riescono a galleggiare con un utile complessivo di soli 25 milioni di euro. Complessivamente il sistema del credito cooperativo nel 2016 chiude con una perdita di 25 milioni di euro (L’Adige 16 marzo 2017).

Il risparmio vincolato pluriennale dei trentini è sempre più convogliato fuori dal sistema bancario cooperativo ed anche fuori dal sistema bancario in generale (fondi di investimento, polizze assicurative, fondi pensione, ecc…), con quindi scarso ritorno sul territorio trentino. Problema segnalato anche di recente dalla Banca d’italia.

Permane tuttavia una consistente quantità di risparmio a breve sui conti correnti, in quanto mancano valide alternative di investimento. Le obbligazioni bancarie, visti i disastri delle 4 bad bank italiane e delle 2 bad bank venete, non sono viste più come una forma sicura di impiego e le obbligazioni statali rendono ancora troppo poco per allettare come alternativa.

Vi sono quindi, secondo noi, le condizioni per cui i risparmiatori trentini possano acquistare le quote di Mediocredito che la PAT dovrà dismettere in seguito alla uscita massiva obbligata degli enti pubblici dalle società che operano in ambiti di mercato (Madia). La scelta della PAT pare invece quella di favorire la confluenza di Mediocredito nel nascente gruppo cooperativo nazionale di Cassa Centrale Banca, che per nascere ha dovuto accettare una “trentinità molto diluita”, con il rischio, tra qualche anno, di perdere entrambe le banche, nel caso confluisca poi tutto nel gruppo cooperativo nazionale di Iccrea, molto più grande, con baricentro romano.

La regia pubblica provinciale avrebbe dovuto (ed è ancora in tempo per farlo) cercare prudentemente di fare da regista ad un passaggio della maggioranza delle quote di Mediocredito (53%) dagli enti pubblici ai cittadini trentini che così avrebbero avuto nuovamente una banca di proprietà. Nelle casse rurali ormai tutti i soci si sono resi conto quanto poco contino singolarmente. Il nuovo Mediocredito in mano ai risparmiatori trentini potrebbe finanziare finalmente gli investimenti economici delle aziende trentine, completando l’offerta di credito alle famiglie, terreno ormai dove si sono sostanzialmente sfilate le casse rurali, viste le perdite subite dalle avventure creditizie andate male con le imprese.

Scarica il pdf: prima commissione audizione partecipazione credito 29 giugno 2017

Leggi Tutto
dumping
29 Giu
0

Contratti irregolari, anche in Trentino c’è chi fa dumping sul costo del lavoro

Contratti irregolari, anche in Trentino c’è chi fa dumping sul costo del lavoro

La denuncia dell’Unione Provinciale di Trento dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, con Cgil Cisl Uil del Trentino. “Si lucra sui diritti dei lavoratori, facendo correre enormi rischi alle aziende”

 

Si presentano promettendo di far risparmiare fino al 40 per cento del costo del lavoratore. E molte aziende, anche in Trentino, abboccano non sapendo, in realtà di correre un rischio considerevole, oltre che diventare parte di una truffa.

Da alcuni mesi sui tavoli di diversi imprenditori della provincia arriva la proposta commerciale di una società di consulenza che opera sull’intero territorio nazionale. La società propone lavoratori in appalto, in tutti gli ambiti dalla ristorazione al comparto alberghiero, dall’amministrazione ai servizi. I lavoratori vengono forniti in appalto all’impresa che decide di avvalersi della società di consulenza. Questa si occupa del contratto, dell’elaborazione delle buste paga, dei versamenti contributivi, ferie, permessi, malattie e di tutti i costi che compongono il lordo in busta paga. Al lavoratore viene riconosciuta la paga concordata, in linea con le retribuzioni di mercato, il datore di lavoro versa circa il 40 per cento in più. Chiaramente una cifra troppo bassa per essere corretta: è noto a tutti infatti che il costo lordo di un lavoratore è quasi il doppio del netto in busta paga. In buona sostanza la società di consulenza “abbatte” i costi operando in modo non chiaro. “Un fatto gravissimo che danneggia sia le aziende sia i lavoratori – denunciano i consulenti del lavoro trentini che hanno ricevuto diverse segnalazioni dai loro clienti -. Il lavoratore come minimo si trova con buchi previdenziali, mentre il datore di lavoro nel momento in cui l’Inps e il servizio lavoro scoprono l’irregolarità paga un conto molto salato. Operando in questo modo, inoltre, si inquina il mercato con una vera e propria azione di dumping sociale”.

Pare che la società di consulenza operasse, fino a pochi mesi fa, come agenzia di somministrazione di lavoro. Ora invece, non si tratta di regolare somministrazione di manodopera, ma di fornitura di lavoro in appalto. “C’è chi gioca sulla pelle dei lavoratori, ma anche delle imprese, in maniera subdola e scorretta – sottolineano Cgil Cisl Uil del Trentino -. I lavoratori che vengono coinvolti sono spesso discontinui. Trovarsi a distanza di anni con un ammanco di contributi è un grave danno. Con sistemi di questo tipo, quantomeno poco trasparenti, inoltre si fa concorrenza sleale tra i lavoratori e un livellamento al ribasso delle condizioni degli addetti”.

La situazione è monitorata anche a livello nazionale e ci sarebbero già degli accertamenti da parte di Inps e Servizio Lavoro della Provincia.

L’invito a lavoratori e imprese è quello di prestare la massima attenzione, rivolgersi al sindacato o ai consulenti del lavoro per segnalare casi di questo tipo.

Scarica il pdf: dumping sociale COM UNITARIO 28062017

Leggi Tutto
contratti irregolari
29 Giu
0

Contratti irregolari, lavoratori beffati

29 giugno 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

(altro…)

Leggi Tutto