Corriere del Trentino – Giovedì 18 Settembre 2025

Bufera sul concorso per ispettori «Dubbi su trasparenza e terzietà»

 

Uil Scuola: «Mussino una e trina». L’affondo di Degasperi. Malfer e Maestri perplessi

TRENTO Il tema è la «trasparenza, ma anche la terzietà». E c’è già chi parla di «conflitto di interessi», rievocando le annose vicende giudiziarie del Not. «Non è normale che un concorso venga controllato da chi occupa l’intera filiera», sbotta il segretario generale della Uil Scuola, Pietro Di Fiore. Rincara la dose il consigliere provinciale Filippo Degasperi (Onda), che ieri ha depositato un’interrogazione in consiglio provinciale: «FdI mette le mani sugli ispettori scolastici». Ma i nomi dei componenti della commissione esaminatrice lasciano perplessi anche i consiglieri Michele Malfer (Campobase) e Lucia Maestri (Pd).

L’ispezione al liceo classico Prati aveva riportato al centro il tema degli ispettori scolastici, figure previste anche nel resto d’Italia — poi superate con la legge 106 del 2021 — venivano scelte attraverso un concorso pubblico. Non in Trentino. In forza dell’Autonomia la Provincia aveva preferito un’altra via: gli incarichi ispettivi venivano attribuiti dalla giunta. Almeno fino ad agosto del 2020. Da allora l’ispettore scolastico è previsto per legge e viene reclutato attraverso un concorso. Una buona notizia per il mondo della scuola, ma la delibera dell’ultima seduta di giunta sul concorso per il reclutamento di tre ispettori scolastici (spesa prevista 50mila euro) sta scatenando forti polemiche. Nel mirino, in particolare, è finita la dirigente generale del Dipartimento istruzione, Francesca Mussino, che compare tra i nomi, insieme al sovrintendente Giuseppe Rizza e una psicologa del lavoro, dei componenti della commissione esaminatrice. «Siamo basiti, la dirigenza generale del Dipartimento ha stilato il mansionario, trattato per la parte contrattuale, costruito il bando di concorso e definito i requisiti e il loro peso (punteggi per ogni titolo). Ora è anche nella commissione esaminatrice. Ci sia permesso di dire come quest’ultimo incarico attribuito sia quantomeno discutibile», osserva la Uil. Poi aggiunge: «Non è azzardato prefigurare un palese conflitto di interesse». E chiude con una battuta: «La dottoressa Mussino è una e trina? Dirigente generale, componente dell’Apran e commissaria esaminatrice».

È critico anche Degasperi (Onda): «Arretratezza della figura a parte, i nominativi dei componenti indicati non possono che lasciare perplessi. O meglio, non possono che preoccupare quelli che ritengono che i partiti dovrebbero stare lontani dalla scuola e che l’assoggettamento del sistema educativo trentino alla politica è diventato asfissiante», scrive nel documento depositato in Consiglio. «I membri esperti della commissione hanno un denominatore comune: sono stati scelti dalla giunta e sarebbero quindi diretta emanazione, nonché cinghia di trasmissione del partito (FdI) che governa il sistema educativo trentino». Poi l’affondo: «L’assessora sceglie due dirigenti e incarica i dirigenti a lei fedeli di selezionare gli ispettori visto che, membro esterno psicologo a parte, i due rappresentano la maggioranza della commissione d’esame. Come la terzietà possa essere assicurata in una simile condizione appare ai più un mistero».

Sono scettici anche i consiglieri Malfer (Campobase) e Maestri (Pd), entrambi componenti della quinta commissione: «La presenza della dirigente generale del Dipartimento istruzione e cultura, chiamata a selezionare figure che andranno a collaborare direttamente con lei, pone un evidente problema di opportunità istituzionale. Anche se formalmente legittima, tale scelta rischia di compromettere la percezione di imparzialità della procedura. Per rafforzare la fiducia dei cittadini, sarebbe stato auspicabile individuare componenti terzi, esterni al Dipartimento, in grado di garantire maggiore indipendenza e trasparenza».

 

Scarica il pdf:

CORRIERE ART ispettori 180925