Il T – Sabato 12 Aprile 2025
Cantine sociali, stipendi su del 7,5%
Contratto | Rinnovo firmato per 200 addetti, aumentano permessi e premio di risultato
Un contratto collettivo che riguarda più di 200 addetti delle cantine sociali trentine e porta un aumento del 7,5% sugli stipendi. Firmata l’intesa tra la Cooperazione Trentina e i sindacati Flai Cgil, Fisascat Cisl, Fai Cisl, Confederdia e Uila Uil. Con il nuovo contratto viene istituito un osservatorio provinciale di settore, con 5 componenti di parte sindacale e 5 di parte datoriale. Affronterà temi come i piani sanitari integrativi; il monitoraggio sul lavoro a chiamata, somministrato e stagionale; oltre alla gestione dei riposi con particolare attenzione al periodo della vendemmia.
È stato introdotto un limite al numero di domeniche lavorative per gli impiegati dei punti vendita, che sono state ridotte a un massimo di 16. Aumentano al contempo i permessi per riduzione orario di lavoro da 56 a 62 ore. Un nuovo articolo interviene sul “tempo tuta”: il tempo di vestizione e svestizione sarà da oggi ricompreso nel normale orario di lavoro. In caso di lutto, i giorni di permesso retribuito, in aggiunta a quelli di legge, passeranno da 3 a 4. Migliora anche con Cassa Ci sarà poi una nuova convenzione con Mutua Provinciale, fondo sanitario territoriale delle cantine sociali, che prevede un aumento a carico datore di lavoro di 60 euro a lavoratore (si è passati da 120 a 180 euro per tutti).
Estesa di 6 mesi la malattia pagata al 100% (i primi 6 erano già garantiti) per patologie certificate acute, croniche o che determinano la riduzione dell’autonomia. Raddoppiano, da 8 a 16, le ore di formazione obbligatoria e viene incrementata l’indennità per il maneggio di sostanze pericolose: si passa da 20 a 30 euro al mese per 14 mensilità.
Per quanto riguarda i punti vendita, chi fa i versamenti di contanti lo farà in giornata e mai di notte, mentre le ditte dovranno sottoscrivere assicurazioni anche per coprire il tragitto verso l’istituto di credito. Ci sono novità anche per i pasti durante la vendemmia: pranzo e cena saranno garantiti dalla cantina in loco o attraverso convenzioni con 12 euro coperti dal datore di lavoro. La giornata lavorativa di 8 ore dà diritto a entrambi i pasti e un pasto completo è garantito anche a chi fa il turno di notte.
Cresce anche il premio di risultato che passa dall’1,5% al 2% e la novità è che a partire dal 2026 questa parte variabile e aggiuntiva della retribuzione riguarderà anche i tempi determinati con almeno 102 giornate di contributi versati o con 6 mesi di contratto. Sugli aumenti salariali si avrà un 7,5% di aumento complessivo sul quadriennio di riferimento, ove più del 50% sarà erogato nel primo biennio di validità e vigenza.
Resta inoltre in essere l’importante meccanismo di recupero del differenziale tra l’aumento retributivo sottoscritto per il quadriennio e l’IPCA certificata alla fine del periodo, in modo da recuperare i punti percentuali che dovessero essere cresciuti oltre le stime iniziali. Il contratto sarà valido fino alla fine del 2028.
Così commenta Italo Monfredini, vicepresidente vicario della Cooperazione: «È un segnale forte di responsabilità da parte delle cantine sociali in un periodo difficile caratterizzato da incertezza e dazi».
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