Il T – Sabato 1 Marzo 2025
Caro energia: i sindacati Cgil, Cisl e Uil commentano la misura approvata dal governo
«Sostegno tardivo e non strutturale, ora intervenga la Provincia»
ECONOMIA
Sono 46.340 le famiglie che nel 2024 hanno registrato un Isee fino a 25mila euro e che quindi potenzialmente potrebbero accedere al Bonus bollette varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. Non è detto che sia questo il numero finale di coloro che faranno richiesta e beneficeranno del bonus, anche perché nel conteggio mancano single e pensionati, ma anche molti nuclei che magari non avevano richiesto il conteggio Isee.
Le cifre del bonus
Un bonus che dovrebbe ammontare a 200 euro per i redditi più alti e crescere fino anche al doppio man mano che si scala verso stipendi più bassi. In pratica, le famiglie con Isee fino a 9.500 arriveranno a 400 euro. Oltre a ciò sono previste risorse anche per le aziende: 700 milioni alle piccole e medie imprese e 600 alle imprese energivore. In totale la manovra muoverà 3 miliardi di euro tra aiuti alle imprese e sostegno ai nuclei familiari.
Le reazioni
Una misura che sicuramente può dare un po’ di ossigeno alle famiglie, ma che per molti non può rappresentare la panacea contro tutti i mali. Questo almeno è il pensiero dei sindacati: «Purtroppo questa misura non è tempestiva — commenta Andrea Grosselli, segretario della Cgil del Trentino — Non entrerà in vigore subito e gli aumenti si sono già verificati: oggi una famiglia trentina spende già il 45% in più di costi legati alla casa e all’energia rispetto al biennio 2019-2020. Gli aumenti dei costi degli ultimi tempi si aggiungono a questo 45%». Per questo motivo Grosselli chiede un sostegno anche da parte di Piazza Dante: «Lo strumento dovrebbe arrivare prima e non essere posticipato, come Cgil chiediamo che ci sia un intervento provinciale che integri e anticipi il sostegno».
Una posizione cui si allinea, anche se con toni più morbidi, anche il segretario trentino della Cisl Michele Bezzi: «Credo che tutto quello che arriva per aiutare le famiglie sia positivo — osserva — Non credo risolva tutti i problemi, ma è un sostegno necessario. Aiuta soprattutto la fascia medio-bassa di reddito. Auspichiamo qualche intervento in più da parte della Provincia. Se si facesse un intervento in forma fiscale aiuterebbe di più, ma non possiamo sputare su quello che arriva».
Più critico Walter Largher, che contesta la misura da un punto di vista strutturale: «Il metodo non funziona. Stiamo vivendo di bonus in base a quello che succede. Si alza il costo dell’energia e allora sull’orlo delle critiche si mette a posto tutto con un bonus». Quello che preoccupa Largher è che «la politica vive sul breve periodo, alla ricerca di un risultato elettorale, invece di cercare risposte strutturali. Anche perché se siamo a corto di fondi questi 3 miliardi di risorse vengono tolti da qualche altra parte». Per quanto riguarda gli aiuti alle imprese, «bisogna essere selettivi: può andare bene se è un sostegno indiretto all’occupazione, ma occorre capire anche se le aziende sono in difficoltà. Il sostegno va dato sui redditi delle persone altrimenti il fornitore non si preoccupa di abbassare i costi dell’energia».
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IL T ART bollette 010325
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