Il T – Mercoledì 12 Marzo 2025
Dana, si va verso lo sciopero. Rassicurazioni alla Cartiera
Occupazione
Per l’azienda di Villa è in programma un incontro sindacale dopo il tavolo al Ministero. Il silenzio della multinazionale degli assali, invece, preoccupa: chiesti subito un vertice e garanzie per i lavoratori
Il mondo occupazionale è sempre in agitazione in Vallagarina. Dopo il caso della Marangoni Gomme che aveva preoccupato non poco, ma che ora sembra incanalata verso una faticosa ma positiva soluzione, a tenere banco è il percorso della Dana – lungo ed incerto – a cui ora si aggiunge anche la questione della Progest, ovvero della cartiera di Villa Lagarina. Quest’ultima storica azienda fa preoccupare i consiglieri provinciali del Pd Michela Calzà e Alessio Manica che hanno chiesto delucidazioni alla giunta provinciale dopo l’apertura di un tavolo di confronto ministeriale dell’altro ieri. «Il Gruppo Pro-Gest, leader nella produzione integrata di carta, cartone, imballi e packaging – ricordano i due -, conta 28 aziende operative dislocate in sette regioni italiane con più di mille addetti e il suo fatturato è di 823 milioni di euro. Le Cartiere Villa Lagarina S.p.A, che assieme allo stabilimento di Mantova, possono produrre circa 700.000 tonnellate di carta all’anno, quasi il 18% della produzione totale italiana, nel tempo ha effettuato ingenti investimenti nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza sul lavoro nella sede in Destra Adige.
Il Gruppo Pro-Gest si trovava già in luglio in default su 450 milioni di bond, con mancati rimborsi di capitale e cedole su diverse emissioni, con un indebitamento di circa 550 milioni, di cui 119 milioni verso le banche. E con scadenza 2025 ci sono il bond da 75 milioni di Cartitalia, quello da 90 milioni di Cartiere Villa Lagarina e quello da 35 milioni da Tolentino. La situazione del Gruppo andava monitorata per capire anche le possibili ricadute sui lavoratori della cartiera di Villa Lagarina. Ma in otto mesi la Giunta si è finora disinteressata del problema, salvo intervenire ora, dopo mesi di silenzio sul tema, al tavolo di crisi».
«Al tavolo ministeriale – spiega oggi Norma Marighetti della Cgil – la proprietà ha rassicurato sui debiti e sul mantenimento dell’occupazione e della produzione. La settimana prossima avremo un incontro specifico nello stabilimento di Villa, che per la verità è quello messo meglio nel gruppo perché continua a lavorare e gli ordini sono costanti nel tempo. Dopo la cassa integrazione dell’anno scorso non ci sono stati più rallentamenti e i 60 dipendenti sono regolarmente al lavoro».
È invece più complessa la questione della Dana, ma non tanto per l’attività produttiva che prosegue, quanto per il futuro degli stabilimenti italiani del colosso statunitense e a maggior titolo, per quanto ci riguarda, quelli di Rovereto e Arco. A preoccupare, in questo caso, è l’indeterminatezza della situazione e l’assenza di informazioni certe provenienti dal quartier generale. Confermato che il ramo d’azienda è sul mercato – e che probabilmente un compratore all’orizzonte già c’è, i sindacati sono tornati alla carica per chiedere un confronto trasparente con la proprietà e soprattutto delle garanzie sull’occupazione che per il Trentino vale almeno 800 posti di lavoro, senza contare l’indotto che ne vale almeno altri 400.
I sindacati chiedono un confronto trasparente nella sede ministeriale e con la presenza dei rappresentati regionali e provinciali coinvolti. Nel frattempo Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato quattro ore di sciopero estensibili a 8 da tenersi a discrezione dei territori nelle giornate del 17, 18 o 19 marzo prossimi. La protesta serve per sollecitare delle risposte puntuali, in una situazione che non lascia certo sereni i lavoratori che ancora non conoscono che cosa succederà nel momento della vendita.
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