Il T, Corriere del Trentino – Mercoledì 8 Ottobre 2025
Detenuto evade dal bagno del Tribunale
Il trentenne, in carcere per violenza sessuale, è ricercato. Ieri c’era il processo
Simula di avere un malore, poi si libera dalle manette ed evade dalla finestra del bagno del Tribunale. Il protagonista della vicenda è un trentenne detenuto nel carcere di Spini di Gardolo con l’accusa di violenza sessuale per dei fatti risalenti al 2024. Ora l’uomo è ricercato dalla polizia penitenziaria e dalle altre forze dell’ordine che stanno passando al setaccio l’intero territorio provinciale.
Il piano
L’evasione è avvenuta ieri pomeriggio. Il trentenne si trovava nel Palazzo di giustizia di Trento per partecipare a un’udienza di primo grado quando ha finto di sentirsi poco bene. Chi era con lui lo ha accompagnato nei bagni del Tribunale. Lui era con le manette al polso sinistro. L’uomo temporeggiava, non usciva. A quel punto gli agenti che lo scortavano sono andati a controllare cosa stesse facendo, probabilmente per vedere se si fosse ripreso. Ma a quel punto è stato chiaro che il trentenne aveva in mente un piano semplice da attuare: fingere il malore e approfittare della distrazione della sorveglianza per scappare dalla finestra del bagno. Sono scattate nell’immediato le ricerche. Sono state allertate anche le altre forze dell’ordine, che si sono messe sulle loro tracce. Gli agenti che erano in Tribunale sono corsi sulla strada, hanno controllato tutto il perimetro della struttura, l’area vicina, ma di lui non c’era ombra. Non troppo lontano dal palazzo della giustizia sono state trovate le manette abbandonate sull’asfalto.
I sindacati
A comunicare l’evasione è stato il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio. «L’ennesima fuga di un detenuto — le parole del segretario — certifica ancora una volta, laddove ce ne fosse bisogno, il fallimento complessivo delle politiche carcerarie attuate dal ministero della Giustizia e dal governo». Una fuga che riapre i riflettori sulle carceri, spesso sotto organico e con personale insufficiente a garantire la sicurezza. «Con 63.245 detenuti, 16.625 oltre i posti disponibili, e più di 20mila agenti mancanti al fabbisogno delle carceri, anche per impieghi soprannumerari in uffici ministeriali e sedi extra-penitenziarie, gli operatori sono sottoposti a una sorta di stress test continuo, stremati nelle forze, con turnazioni di servizio che si protraggono anche per 26 ore continuative, e mortificati nel morale — continua De Fazio — Servono provvedimenti concretamente deflattivi del sovraffollamento detentivo e per potenziare compiutamente gli organici della Polizia penitenziaria». Da qui le richieste: «Vanno anche implementati e ammodernati gli equipaggiamenti e le apparecchiature e, parallelamente, è altresì indispensabile avviare riforme strutturali», conclude De Fazio.
Ricercato
Nel frattempo la polizia di Stato ha già diramato la foto segnaletica dell’uomo alto un metro e ottanta che lo ritrae in camicia bianca con una bandiera tricolore sul lato sinistro, jeans chiari e scarpe da ginnastica. La questura invita i cittadini a segnalare eventuali informazioni e avvistamenti chiamando il numero unico per le emergenze 112. Oltre a questo, di non intervenire in alcun modo per fermare il fuggitivo in quanto potrebbe essere pericoloso per la propria incolumità fisica.
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