Emergenza affitti: in Trentino-Alto Adige cresce il peso sul bilancio familiare

Bolzano tra le città più care d’Italia: 1.433 euro al mese, il 45,8% del reddito familiare

Nel 2024, secondo l’ultimo studio del Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della UIL, il costo degli affitti in Italia ha registrato un aumento medio del 5,1% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un canone mensile medio di 757 euro per un appartamento di 100 mq. Ma i dati rilevati per il Trentino-Alto Adige destano particolare preoccupazione.

A Bolzano, il canone mensile medio è salito a 1.433 euro, il terzo più alto d’Italia dopo Milano e Roma. Questa spesa incide per il 45,8% sul reddito familiare, ben al di sopra della media nazionale del 24,2%.

A Trento, il canone si attesta a 875 euro mensili, pari al 28% del bilancio familiare, evidenziando anche qui un carico significativo, soprattutto per le famiglie con redditi medio-bassi, i giovani e gli studenti.

Secondo la UIL, “siamo di fronte a una vera e propria emergenza abitativa, che compromette il diritto all’abitare per lavoratori, pensionati e studenti. Serve un cambio di rotta deciso nelle politiche pubbliche”.

Le richieste della UIL al Governo:

  • Rifinanziare con urgenza il fondo per il sostegno agli affitti, oggi quasi del tutto azzerato.

  • Avviare un piano pluriennale di edilizia residenziale pubblica, superando misure spot come il “piano casa Salvini”.

  • Regolamentare gli affitti brevi, che contribuiscono ad alterare il mercato e aumentare i prezzi.

  • Introdurre misure strutturali per allineare salari e pensioni al costo reale della vita.

La casa è un diritto, non un privilegio. UIL continuerà a monitorare il fenomeno e a sollecitare risposte concrete, a partire dai territori più colpiti, come il nostro.

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