Il T – Mercoledì 21 Maggio 2025
Famiglie cooperative Picchetti (Uil): aumenti incerti, stipendi troppo bassi
«La Federazione afferma che l’integrativo garantisce un aumento del 10% rispetto alla retribuzione prevista dal contratto nazionale. Ma nella realtà non si aggiunge nulla: si trasforma una parte fissa del salario, che fino ad oggi era garantita, in una quota variabile, subordinata ai bilanci delle singole cooperative». Questa la replica del segretario della Uiltucs Stefano Picchetti alla risposta della Cooperazione alle critiche Cgil e Uil sulla situazione dei 1.700 addetti delle Famiglie cooperative. «Si tratta, in sostanza – prosegue Picchetti – di una sostituzione che rende meno stabile il reddito dei lavoratori, e non certo di un miglioramento.
Ancora più grave è la pretesa di compensare questa parte variabile con gli aumenti previsti dal contratto collettivo nazionale. Qui si tocca un nodo cruciale: se gli aumenti nazionali, ottenuti con anni di trattativa per tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, vengono usati per coprire il taglio dell’integrativo, allora quei soldi non li vedrà nessuno».
Quanto agli stipendi, «ci viene detto che i commessi al quarto livello guadagnerebbero oltre 2.000 euro lordi al mese. Chi lavora sa bene come stanno le cose. Il dato medio di 1.350 euro netti al mese non è una stima astratta: riflette le condizioni reali di migliaia di persone, spesso impiegate con contratti part-time, orari spezzati, turni serali o domenicali. La normalità, oggi, è fatta di bollette che aumentano, affitti sempre più cari e stipendi che spesso non bastano».
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