Il T – Mercoledì 25 Giugno 2025

Fedrigoni, cassa integrazione per 6 mesi. La Uilcom: «Niente allarme ma la politica agisca»

 

Imprese | La misura riguarderà tutti gli stabilimenti in Italia

Fedrigoni ha comunicato l’apertura della Cassa integrazione guadagni Ordinaria (Cigo) per tutti gli stabilimenti sul territorio nazionale per altri sei mesi, come già avvenuto nel primo semestre del 2025. Una scelta che avrebbe una funzione puramente preventiva rispetto a possibili mutazioni improvvise del mercato, secondo quanto spiegato negli incontri sindacali sia a livello territoriale che nazionale. E una conferma in tal senso sembra arrivare anche dai numeri: nei sei mesi precedenti la Cigo è stata utilizzata solo per 4 giorni nello stabilimento di Varone, mentre ad Arco, Scurelle e nella sede Self Adhesive (ex Arconvert) non è stato registrato alcun giorno di sospensione.

Anche per il semestre in corso la situazione appare stabile: «Le rsu della Uilcom ci riportano che gli impianti continuano a lavorare a pieno regime – spiega Alan Tancredi, segretario della sigla in Trentino Alto Adige – Dal comunicato unitario nazionale di Uil, Cgil, Cisl e Ugl, emerge chiaramente che non siamo in una fase di crisi. Tuttavia, è indispensabile mantenere alta l’attenzione sull’utilizzo della Cigo, soprattutto considerando che il rinnovo del Contratto collettivo nazionale della carta è in stallo e che la politica – sia nazionale che provinciale – non ha all’orizzonte alcun piano di sostegno reale per aziende e lavoratori».

Nonostante le criticità, nel confronto nazionale, Fedrigoni ha confermato la solidità patrimoniale del gruppo e chiarito che, in questa fase, il Gruppo intende limitare operazioni di acquisizione, privilegiando un modello di crescita organica volto alla valorizzazione delle competenze interne, alla qualificazione professionale del personale e all’inserimento mirato di nuove risorse. Le organizzazioni sindacali hanno espresso forte preoccupazione per il progressivo indebolimento del modello partecipativo nei territori, che rappresentava un elemento distintivo della governance aziendale.

Per quanto riguarda il Trentino, Tancredi si dice, inoltre, preoccupato per «il silenzio dell’Assessorato all’Industria della Provincia, troppo impegnato in consulenze sul terzo mandato per occuparsi concretamente dei problemi di chi lavora. Ci chiediamo quale lungimirante strategia industriale stiano costruendo, mentre le imprese e i lavoratori affrontano da soli l’instabilità del mercato». La richiesta del sindacato è quindi quella di adottare «provvedimenti concreti, non parole. I delegati e le delegate sindacali, insieme a tutte le lavoratrici e ai lavoratori, ci inviano un messaggio chiaro: basta chiacchiere, servono fatti».

 

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IL T Fedrigoni 250625