Feneal UIL: esclusione ingiustificata dalla Commissione paritetica del porfido

La Feneal UIL, a livello nazionale, è firmataria di tutti i contratti di riferimento per i settori lapidei, escavazione, sabbia e industria. In Trentino, la Feneal UIL Trentino Alto Adige Südtirol firma da sempre il “Contratto collettivo provinciale di lavoro – sezione porfido”, rinnovato il 1° maggio 2023.
Da allora, ed in particolare nel corso dell’ultimo anno, la nostra Organizzazione sindacale ha incrementato la propria presenza sindacale tra gli operai del settore aumentando considerevolmente il numero dei propri iscritti. Ad oggi circa il 15% dei lavoratori impiegati nel settore risulta iscritto alla Feneal UIL Trentino Alto Adige Südtirol.
Per tali ragioni, considerato il cambiamento degli equilibri della rappresentatività sindacale all’interno del settore, la Feneal Uil T.a.as ha richiesto più volte alle parti firmatarie del sopra citato contratto provinciale, anche in qualità di sigla firmataria dello stesso, di rivedere l’attuale composizione della “Commissione paritetica settore porfido” che, al momento, vede la partecipazione di due sole sigle sindacali con ben due posti garantiti a testa: Fillea CGIL e Filca CISL. L’allegato 1 del contratto provinciale, peraltro, prevede che i membri della Commissione debbano essere nominati da tutte le Organizzazioni sindacali firmatarie del CCPL. Eppure la nostra sigla sindacale è stata volutamente esclusa da tale nomina “congiunta” rendendo di fatto illegittima la nomina degli attuali componenti della Commissione, a partire dal Vicepresidente di nomina sindacale.
Riteniamo inspiegabile l’atteggiamento delle parti sindacali (Fillea CGIL e Filca CISL) e datoriali (Confindustria Trento, Associazione Artigiani e Piccole imprese Confartigianato Trentino, Federazione Trentina delle cooperative) che ad oggi hanno negato perfino la possibilità di un confronto in merito, al fine di raggiungere – di comune accordo – una modifica del contratto provinciale che consenta il rispetto della rappresentanza nella Commissioni di tutti i lavoratori effettivamente iscritti.
La gestione delle relazioni sindacali, in un settore complesso, scosso da indagini giudiziarie importanti che hanno purtroppo avuto rilevanza nazionale (indagine “Perfido”) nel quale le condizioni di lavoro sono spesso dure e difficili, alla vigilia del rinnovo delle concessioni di utilizzo delle cave, meriterebbe senz’altro una maggiore unità, almeno per quanto riguarda il fronte sindacale. La nostra sensazione è invece quella di trovarci davanti ad un sistema di relazioni industriali “autoreferenziale”, dove la presenza di una sigla “nuova” ancorché firmataria dei contratti collettivi di settore a livello nazionale e territoriale, viene osteggiata inspiegabilmente come un elemento di disturbo. Un atteggiamento di chiusura preconcetto del quale fatichiamo francamente a comprendere le ragioni.
Il nostro sindacato continuerà certamente a svolgere la propria attività nell’interesse dei lavoratori del settore con la consueta dedizione. Crediamo tuttavia sia giunto il momento di chiedere ufficialmente un chiarimento alle parti sociali che costituiscono la Commissione paritetica porfido, ribadendo la nostra disponibilità ad effettuare un incontro non più differibile. Troppo spesso, chi oggi vuole escluderci, ha parlato della necessità di rendere più democratici i meccanismi di misurazione della rappresentatività sindacale. È giunto il momento di passare dalle parole ai fatti.