Il T – Mercoledì 8 Ottobre 2025

«Flessibilità oraria fondamentale, valuta anche Dao»

 

Sindacati | Largher (Uil) analizza settimana corta e altri strumenti contrattuali innovativi. Bassios (Uiltucs): «Così si attrarrebbero giovani»

«Sulla questione della settimana corta abbiamo raggiunto un accordo con Luxottica e c’era un discorso avviato con Dao. Altre aziende hanno chiesto informazioni e tutte si stanno attivando per capire se un aspetto innovativo possa essere preferibile». Così il segretario della Uil Walter Largher riprende il tema dei contratti innovativi e della flessibilità oraria affrontato ieri agli attivi generali unitari. La nuova fase di contrattazione riparte dunque dalla flessibilità oraria, senza limitarsi però alla sola settimana corta. «Sono interessanti e apprezzate da molti lavoratori anche esperienze come quella di Cavit in cui l’azienda adotta una settimana lunga, da 6 giorni lavorativi, ma con orari da sei ore a giornata, lasciando dunque molti pomeriggi liberi ai lavoratori». Si tratta di un sistema che l’azienda vinicola adotta già da moltissimi anni e che consente di coniugare le esigenze di conciliazione vita-lavoro dei dipendenti con quelle di produttività dell’azienda. Una pratica che potrebbe essere d’esempio anche per altre aziende o modelli di contrattazione. «Bisogna capire se riusciamo a trovare modalità diverse per avere un Trentino più attrattivo – continua Largher – Esplorare non vuol dire già che si faranno quelle cose lì, però in questo momento serve trovare modalità alternative alla contrattazione vecchio stile. C’è anche l’opzione della banca delle ore: è un sistema che prevede di recuperare come giorni di riposo, le ore fatte come straordinario, invece di percepirle come aumento del salario. C’è chi preferirà la formula classica ma sono tutte cose da contrattualizzare a livello territoriale».

Con lui anche il sindacalista della Uiltucs Vassilios Bassios: «Con Dao abbiamo sottoscritto un accordo che non prevede, allo stato attuale, la settimana corta di 4 giorni – spiega – Si è intavolata però una discussione che porteremo avanti per il futuro sul rimodulare giornate e numero di dipendenti impiegati con modalità diverse, per ora il discorso è limitato sul personale dei magazzini». Un tema che i sindacati stanno portando anche altrove: «Stiamo ponendo la questione su tutti i tavoli disponibili – sottolinea Bassios – Dobbiamo trovare meccanismi che non siano solo salariali ma che possano consentire una migliore qualità di vita a fronte di retribuzioni almeno uguali». Orario ridotto a parità salariale, dunque. Il ragionamento sulla conciliazione vita-lavoro, inoltre, potrebbe essere utile anche a trovare personale: «Per noi la riduzione dell’orario settimanale sarebbe fondamentale per garantire anche condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori – prosegue il sindacalista – sul lato aziendale invece potrebbe essere vantaggioso perché permetterebbe l’entrata di personale giovane. Le strutture richiedono un numero elevato di lavoratori, che spesso non riescono a trovare perché gli orari offerti non incontrano le esigenze del personale più giovane. Serve dare “un’oliata” al meccanismo e la conciliazione permetterebbe sia di assumere nuovi addetti che di mantenere quelli che già ci sono». Per questi motivi «Luxottica ha già stretto l’accordo». L’azienda originaria del bellunese però ha la possibilità di regolarsi su orari diversi da quelli degli utenti dei supermercati, diverso il discorso per il commercio ma, chiarisce Bassios «sono aperte discussioni anche con Orvea, Sait, Unifarm e altre aziende». Ciò detto non mancano perplessità anche da parte del personale: «Rimane un fattore di resistenza culturale – conclude il sindacalista – Spesso e volentieri proporre modelli di orario diversi si scontra con l’abitudine verso forme di lavoro tradizionali e schemi di vita consolidati. I giovani chiedono più giorni liberi e vedono di buon grado la settimana corta, anche con un piccolo ampliamento dell’orario giornaliero. La popolazione più anziana a volte è meno propensa, anche se valuta la cosa. Quello dell’orario rimane comunque un tema cruciale da affrontare all’interno della contrattazione».

 

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