Il T – Martedì 5 Agosto 2025
Genitori e Uil Scuola contro Docet
La risposta | Consulta: «Qualunquismo». Il sindacato: «Facciamo il nostro dovere»
ISTRUZIONE
La Consulta provinciale dei genitori e la Uil non ci stanno e controbattono all’associazione Docet, che nei giorni scorsi è scesa in campo scende in campo per difendere il liceo linguistico Scholl e l’Istituto di formazione professionale alberghiero di Levico che sarebbero messi nel mirino a causa di alcune criticità comuni anche ad altre realtà (il T di domenica).
«Chi ha masticato un po’ di scuola e la conosce per averla praticata, non solo da studente e non per sentito dire — ha sottolineato l’associazione — non si stupisce di nessuna delle aberrazioni che queste realtà (e molte altre) stanno vivendo, per il venir meno del senso di democraticità all’interno delle istituzioni scolastiche, dai vertici provinciali alla Consulta, che non è più sopportabile». Netta la presa di posizione della Consulta dei genitori, che ieri ha diramato una nota a firma del presidente Maurizio Freschi e del suo vice Andrea Oss a nome dell’intero direttivo: «Si respinge con fermezza il tono qualunquista di insinuazioni e accuse malcelate, che nulla aggiungono al dibattito sulla scuola e ne compromettono anzi la serietà — esordiscono — Si richiede conferma formale che il riferimento alla “Consulta” contenuto nella nota sia rivolto alla Consulta provinciale dei genitori. L’utilizzo del singolare escluderebbe, di fatto, ogni altra interpretazione. Qualora l’intenzione fosse effettivamente quella di accusare la Consulta di un “venir meno del senso di democraticità”, si chiede che tali affermazioni vengano circostanziate e supportate da argomentazioni verificabili.
In assenza di riscontri oggettivi e documentati — aggiungono — si ritiene doveroso ricevere pubbliche scuse a mezzo stampa, utilizzando le medesime modalità con cui le accuse sono state formulate. Si coglie infine l’occasione per ricordare che l’associazione Docet rappresenta esclusivamente se stessa, e che la sua autoreferenzialità non possa in alcun modo legittimarla a parlare a nome della comunità scolastica».
Dal canto suo la Uil Scuola rivendica il proprio ruolo, «essere sindacato» appunto. «Negli ultimi giorni abbiamo letto interventi di associazioni che sembrano invitare i docenti alla delazione, magari al solo fine di scatenare guerre — recita una nota del sindacato — Per cosa? Le strumentalizzazioni fanno bene alla Scuola? Le nostre scuole funzionano bene, con risultati più che buoni. A nostro giudizio grazie a chi ci lavora. Alcuni, numericamente pochi, istituti hanno evidenziato delle criticità, alcune pesanti. Cosa ha fatto Uil Scuola, sindacato distinto e distante sia dalla politica dei partiti sia dalle luci della ribalta? Ha agito attraverso azioni sindacali in grado di ottenere risultati efficaci, concreti e comprovati. Si è mossa all’interno di un sistema complesso ma garante di tutti gli attori coinvolti, ricorrendo alla denuncia a mezzo stampa solo come ultima via».
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