Il T – Sabato 14 Giugno 2025
Gerosa boccia la scuola aperta in estate
L’assessora replica a Segnana: «Non faccia propaganda». Si apre il caso in giunta
ISTRUZIONE
«Il tema della conciliazione va affrontato, ma nelle sedi opportune, in cui ci si occupa di conciliazione». L’assessora provinciale all’istruzione Francesca Gerosa (Fratelli d’Italia) boccia la proposta della consigliera Stefania Segnana (Lega) di tenere aperta la scuola primaria fino a luglio.
La discussione in giunta
Ieri mattina il tema è finito anche al centro della seduta della giunta a Cavareno. «Ho detto a Fugatti che dobbiamo lavorare per far sì che più famiglie possano usufruire dei servizi conciliativi estivi, ma senza tirare in ballo la scuola — dice Gerosa — Su questo tema, tra l’altro, qualche mese fa ho già avviato un confronto con il presidente, quindi è un argomento sul quale c’è la nostra attenzione, senza che ci sia la necessità di destabilizzare il sistema scolastico. E anche oggi (ieri, ndr) i nostri ragionamenti non hanno ricompreso il prolungamento del calendario scolastico». E su cosa si sta ragionando allora? «Si può lavorare su incentivi e strutture: scuole utilizzate come colonie all’interno delle quali incardinare un servizio».
«La scuola fa altro»
Il tema è stato sollevato per prima da Francesca Gennai, presidente di Consolida: «Un referendum sulle scuole aperte in estate raggiungerebbe il quorum» (il T del 12 giugno). Una provocazione che aveva l’obiettivo di sottolineare la necessità di un servizio «educativo» accessibile a tutti, anche a quelle famiglie che non hanno la possibilità economica di mandare i propri figli ai camp estivi. Un ragionamento ripreso da Segnana, che, oltre a rivendicare la scelta di aver già prolungato il calendario dell’infanzia, ha dichiarato che «si dovrebbe iniziare a valutare con attenzione ulteriori opzioni anche post scuola infanzia con modalità e tempi adeguati» (il T di ieri). Ma Gerosa chiude a possibili modifiche del calendario scolastico: «Non dobbiamo confondere il ruolo della scuola con quello che, invece, è il ruolo dei servizi conciliativi, già proposti dal Terzo settore anche con il sostegno economico della Provincia. Il prolungamento del calendario non è una strada percorribile — afferma l’assessora — Facciamo attenzione a non fare uscite propagandistiche che portano di nuovo la nostra comunità ad avere fazioni opposte». L’assessora rimarca anche come «i bambini arrivino già a metà giugno stanchissimi. E noi che siamo genitori, e lo dico da madre di due figli, dobbiamo pensare al loro benessere. Tra l’altro i docenti — conclude — devono fare i docenti: non possiamo immaginarli come educatori dei centri estivi».
Malfer: «Niente slogan»
Reazioni sono arrivate anche dalle minoranze. Il consigliere di Campobase Michele Malfer si dice anche favorevole all’apertura estiva delle scuole, ma purché «ci sia un progetto educativo consapevole e condiviso alla base. Altrimenti — dice — rischiamo di attribuire alla scuola compiti che non le competono, e che non è attrezzata per svolgere. L’educazione di bambini e ragazzi non è solo quella formale, affidata alla scuola, ma è anche, e in certi momenti soprattutto, informale. Per questo che serve investire nella formazione di educatori professionali e accreditare le realtà che operano da anni nel territorio. Serve un confronto vero, non uno slogan da usare d’estate».
Sindacati e genitori uniti: «Potenziare il welfare»
Sia i sindacati che i genitori si schierano contro la proposta dell’apertura delle scuole (non solo l’infanzia) a luglio. «Si potenzi il welfare», dicono in coro.
Di Fiore: altre esperienze
Il segretario della Uil Scuola non usa mezzi termini: «Proteggiamo i nostri bambini dalle corbellerie degli incompetenti», dice Pietro Di Fiore, che focalizza l’attenzione sul «benessere delle nostre allieve e allievi, al di là delle (pur importanti) questioni contrattuali e sindacali». In particolare «terminato l’impegno educativo-didattico — considera — i nostri ragazzi necessitano di instaurare nuove e significative relazioni con adulti di riferimento e con coetanei, in ambienti diversificati e stimolanti anche in virtù di esperienze di discontinuità con il resto dell’esperienza educativo didattica vissuta all’interno della scuola. Se l’assunto è questo, non possiamo cercare soluzioni semplicistiche: allungare la scuola di un mese, utilizzare le scuole anche nei mesi estivi, rivedere il calendario scolastico». Dunque «lo strumento corretto è quello di agire sul welfare».
Bolognani: vera parità
Gli fa eco la segretaria della Cisl Scuola Monica Bolognani: «Come donna e come sindacalista mi piacerebbe assistere al vero cambiamento epocale, donne e mamme attive nel lavoro e nella propria carriera al pari dei propri compagni e uomini in generale. Pari retribuzione a parità di incarico e soprattutto coerenza. L’unica strada da seguire è un potenziamento significativo del sistema di welfare per i genitori. L’obiettivo da centrare è un potenziamento significativo e ragionato dell’istituto del congedo parentale».
Freschi: proposta diversa
Contraria anche la Consulta dei genitori: «Le esigenze dei genitori meritano risposte concrete e strutturate, ma tali risposte devono nascere da una programmazione adeguata. Attività educative e ricreative estive possono e devono essere parte di una proposta articolata, accessibile e diffusa sul territorio, senza che la scuola venga caricata di funzioni che esulano dalla sua missione educativa», scrivono il presidente Maurizio Freschi e il suo vice Andrea Oss.
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