“Il lavoro non ammette discriminazioni. Il Trentino non è terra di esclusione”
Dichiarazione congiunta della UILTuCS del Trentino-Alto Adige/Südtirol e della UIL del Trentino
Le parole dello chef Paolo Cappuccio, prima nel suo post per selezionare personale e poi nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, rappresentano qualcosa di molto più grave di uno sfogo personale. Si tratta di un attacco diretto alla dignità delle persone e ai principi che regolano il lavoro nel nostro Paese.
Escludere comunistə, omosessualə o soggettə con stili di vita considerati “non normali” non è solo sbagliato, è illegale, pericoloso e profondamente offensivo. Nel mondo del lavoro non c’è spazio per chi discrimina, giudica o seleziona in base all’identità, alle idee o alla vita privata. Il Trentino non può essere associato a chi pensa di poter scegliere lavoratorə in base a criteri arbitrari e offensivi. Non possiamo restare in silenzio.
Nel turismo servono rispetto, cura e cultura del lavoro. Non pregiudizi. Non arroganza. Non selezioni in base alla “normalità”. Lo dice con fermezza Stefano Picchetti, Segretario Generale della UILTuCS del Trentino-Alto Adige/Südtirol:
«Nel turismo serve rispetto, non pregiudizio. Nessun annuncio può permettersi di decidere chi è “normale” e chi no. Non servono datori di lavoro che escludono, ma chi valorizza le differenze. Noi stiamo dalla parte di tuttə lə lavoratorə, senza eccezioni. Perché la dignità non si seleziona, si riconosce.»
Anche le dichiarazioni successive dello chef, che parlano di “ostentazione”, “fallimenti” e “perbenismo”, confermano e aggravano una visione autoritaria, discriminatoria e profondamente sbagliata del lavoro. È ora di rispondere con azioni concrete.
Per Walter Largher, Segretario Generale della UIL del Trentino, il tempo delle parole è finito:
«Non basta più indignarsi: bisogna agire. Chi pubblica annunci che violano i diritti non solo va sanzionatə, ma dev’essere esclusə da ogni forma di contributo pubblico, intervento o aiuto istituzionale. Le risorse della collettività non possono finire nelle mani di chi discrimina. L’Agenzia del Lavoro e le istituzioni devono garantire selezioni corrette, trasparenti e rispettose, perché il diritto al lavoro è universale e indivisibile.»
Stefano Picchetti
Segretario Generale UILTuCS del Trentino-Alto Adige/Südtirol
Walter Largher
Segretario Generale UIL del Trentino
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