Il T – Venerdì 21 Marzo 2025
Infanzia, la Uil si spacca sui disegni di legge «0-6»
Sindacato diviso
Educatrici, il segretario della categoria Enti locali Bassetti: «Noi a favore, la posizione dei colleghi della Scuola ci trova in disaccordo»
La Uil del Trentino si spacca sui disegni di legge che mirano a introdurre un sistema integrato fra nido e scuola dell’infanzia, il cosiddetto sistema «0-6». Nei giorni scorsi la Uil Scuola ha dichiarato la propria contrarietà ai disegni di legge delle consigliere provinciali Vanessa Masè (La Civica) e Francesca Parolari (Partito Democratico), che propongono di introdurre questa novità. Ma ieri è arrivata una nota della Funzione pubblica della Uil che invece sostiene le due iniziative legislative.
«Per quanto riguarda l’interesse delle educatrici dei nidi, inserite nei Comuni e rappresentate come settore dalla Uil Fpl Enti locali, ci trova in disaccordo», si dice chiaramente in merito alla posizione espressa dalla categoria della scuola. A parlare è il segretario generale della Uil Fpl Enti Locali, Andrea Bassetti. «La scommessa del percorso 0-6 è ambizioso ed ha bisogno di attenzione e tempo per trovare concretezza, partendo innanzitutto da uno sviluppo culturale e formativo del personale che andrà ad interagire nella stessa struttura ma mantenendo compiti distinti, con l’obiettivo di creare un vero sistema integrato 0-6, per il quale siamo fortemente favorevoli, in espressione politica di apertura al dialogo già dichiarata».
Il sindacato degli enti locali entra anche nel merito delle due proposte. «Necessario il superamento di una separazione tra il concetto di cura e il concetto di educazione, rilevabile solo nel Ddl Parolari, che nel quadro normativo riconosce l’identità specifica di nidi e scuole infanzia, come istituzioni con finalità educative pubbliche universali e allo stesso tempo promotore dell’integrazione tra questi due segmenti, inseriti in un territorio con competenza primaria sui servizi per l’infanzia, dentro un reale e voluto sistema educativo integrato 0-6 — sostiene Bassetti — Nel Ddl Masè non ravvediamo la possibilità di sperimentazione, ma linee precostituite che rischiano di far naufragare il progetto 0-6 ancora prima di partire, in assenza della previsione d’approccio per il dialogo e costruzione progettuale fra le diverse realtà dello 0-3 e 3-6. Necessario — conclude il sindacalista — mettere le basi propedeutiche per il dialogo costruttivo, fra soggetti esperti dell’età dello sviluppo, aprirsi al cambiamento ed essere disposti ad evolvere nell’occasione di quanto sappiamo sarà il futuro di ogni bambina o bambino, che diventerà donna e uomo, inserendosi nella società grazie anche e soprattutto a quelle professioni che dovranno percorrere assieme la strada dello sviluppo dello 0-6».
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