l’Adige – Giovedì 20 Marzo 2025
La Uil boccia i Ddl sullo “zero sei”
INFANZIA Il sindacato dice no a Masè e Parolari e ribadisce la contrarietà a luglio
Contrarietà ai disegni di legge di Vanessa Masè e di Francesca Parolari. Lo dice la Uil scuola, che entra nel dibattito sul cosiddetto “zero sei”, la riforma per la realizzazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni. In queste settimane la maggioranza ha “ripescato” il Ddl di Vanessa Masè, che era stato messo in “stand by” nella scorsa legislatura, mentre la minoranza ha risposto con l’idea a prima firma di Francesca Parolari, senza dimenticare le proposte di Filippo Degasperi e il ddl di iniziativa popolare, spinto da un nutrito gruppo di insegnanti delle scuole dell’infanzia.
La Uil sottolinea che in Trentino «esiste una capillare distribuzione della scuola dell’infanzia e dei nidi, ma anche due buone leggi. La legge sui Nidi che, sottolineando come non servano a “parcheggiare” i propri figliuoli, riconosce il diritto delle bambine e dei bambini ad un equilibrato sviluppo psico-fisico e affettivo. E poi una altrettanto buona legge sulla Scuola dell’infanzia. Una scuola che vanta percentuali di frequenza altissima e altrettanto alta qualità formativa. E questo grazie alla professionalità delle docenti e dei docenti, alla loro piena responsabilità educativa, garantita dalla tutela della libertà di insegnamento».
Fotografata la situazione, il sindacato guarda al futuro e alle proposte di legge sul piatto: «Ci possiamo per questo fermare? Giammai. Da tempo chiediamo, ad esempio, la gratuità della frequenza ai servizi socio educativi per la prima infanzia, ma anche l’obbligatorietà della frequenza dell’ultimo anno di infanzia, come si fa in Alto Adige. In ogni caso l’implementazione tra sistemi e il potenziamento della continuità educativa tra i servizi educativi per la prima infanzia e l’istruzione 3-6 è una prospettiva verso cui tendere. Tuttavia siamo nettamente contrari ai Disegni di Legge che, se approvati, andrebbero a snaturare il sistema trentino, che gode di un buon impianto di base».
Nel dettaglio: «Il Ddl Parolari interviene pesantemente sulle due leggi oggi esistenti. Si profila, infatti, la possibile discrezionalità nell’individuazione dei requisiti d’accesso e i titoli di studio del personale. Inoltre si vuol creare un collegio unico del personale: in altre zone del nostro Paese, dove sperimentato, questo ha portato ad una frammentazione e destrutturazione dei contratti collettivi di lavoro delle persone. Ancora, il Ddl prevede un coordinamento pedagogico territoriale che coinvolge tutti, tranne educatrici/ori e insegnanti e si concentra sullo “ZeroSei”, isolandolo dal rimanente percorso educativo e formativo di ciascuna persona».
Per questi motivi la Uil vuole bloccare iniziative intempestive sullo ZeroSei. «È nostra opinione che vada tutelato un impianto consolidato (che spazia dai 3 ai 19 anni) implementando semmai il sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino ricomprendendone anche i servizi educativi 0-3, salvaguardando le rispettive norme di riferimento. Infine c’è il Ddl di iniziativa popolare, che ha come obiettivo quello di riportare ad un massimo di dieci mesi l’attività didattica. Una richiesta pienamente condivisa da noi: abbiamo sempre duramente contestato la modifica unilaterale imposta dalla Giunta Fugatti. La contrarietà è nettissima».
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