Il T – Mercoledì 18 Giugno 2025

Multiservizi, c’è il rinnovo ma Confindustria non firma

 

Il nuovo contratto riguarderà tremila lavoratori trentini e porterà un aumento di 215 euro, pari al 16% per il part time fissato un limite di 15 ore alla settimana

Economia

È stata siglata, a soli cinque mesi dalla scadenza, l’Ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale Imprese di Pulizia e Multiservizi tra i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali Legacoop, Confcooperative, Agci Servizi e Unionservizi Confapi, le quattro associazioni datoriali che rappresentano il 70% delle imprese del settore. Chi non ha firmato l’intesa è invece la sezione settoriale degli industriali, Anip Confindustria, che stando ai sindacati avrebbe abbandonato il tavolo prima della conclusione della trattativa. Con il rinnovo i lavoratori potranno beneficiare di diverse migliorie, tra cui un aumento in busta paga di oltre 200 euro.

L’accordo
Un riconoscimento che arriva a 5 mesi dalla scadenza dopo un lungo negoziato e che rappresenta un traguardo importante per le 600mila lavoratrici e lavoratori del comparto, tremila in Trentino. Tra i punti salienti del rinnovo, in vigore dal primo giugno 2025 al 31 dicembre 2028, l’aumento salariale di 215 euro a regime, pari ad un aumento sui minimi tabellari del 16,6%. L’incremento economico così definito sviluppa, per una lavoratrice o lavoratore al secondo livello, una massa salariale pari a 5.705 euro, entro la data di vigenza del contratto. Confermata, inoltre, la clausola di adeguamento salariale per il periodo 2025-2028 e l’erogazione dell’importo complessivo, con il pieno recupero dell’inflazione per il periodo 2021-2024. Previsti poi l’aumento dell’orario minimo per i part-time a 15 ore settimanali, il consolidamento automatico delle ore supplementari e l’inserimento della clausola di deterrenza per le aziende inottemperanti, con l’incremento del 30% dell’orario individuale settimanale. È stata definita l’integrazione al 100%, per ulteriori 90 giorni di congedo, dell’indennità per le donne vittime di violenza, la costituzione di un gruppo di lavoro per l’aggiornamento e la razionalizzazione della sfera di applicazione e l’obbligo di comunicazione preventiva da parte delle aziende per il periodo di comporto malattia.

Confindustria non firma
Confindustria, «unica associazione datoriale ad abbandonare il tavolo della contrattazione di fatto già nelle ultime riunioni del confronto», si legge in una nota stampa. Una scelta che le sigle definiscono «sbagliata e inaccettabile» e che «manifesta la scarsa attenzione ed il mancato rispetto nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori delle loro imprese, privandoli della copertura contrattuale rinnovata e rischiando di alimentare disuguaglianze tra gli addetti del settore e fenomeni di dumping contrattuale». «Nonostante il confronto abbia avuto momenti di difficoltà siamo riusciti, con senso di dovere e responsabilità, ad arrivare ad un rinnovo che, oltre a confermare il valore del contratto nazionale, riconosce alle lavoratrici e i lavoratori importanti miglioramenti normativi e salariali», dichiarano le tre sigle con i segretari Luigi Bozzato, Fabio Bertolissi e Stefano Pichetti. «Sarà l’inizio di una nuova fase di ulteriore rivendicazione per le addette e gli addetti del settore, allo stato esclusi dal rinnovo contrattuale, che svolgono un ruolo strategico e indispensabile per il Paese, come dimostrato durante il periodo pandemico». In Trentino, concludono i segretari, «c’è un’alta concentrazione di aziende associate ad Anip-Confindustria (Dussmann, Markas, Sodexo, Euro & Promos, Vivaldi & Cardino, Rekeep, e le trentine Miorelli e Pulinet), quindi sarà necessario monitorare le buste paga dal mese di luglio per assicurarci della corretta applicazione delle nuove tabelle retributive».

 

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IL T multiservizi 180625