Il T, Corriere del Trentino – Giovedì 3 Aprile 2025
Ospedale, si risanano le cucine disastrate
7 mesi di pasti da Trento
L’allarme della Uil
In consiglio comunale la risposta dell’Apss dopo le immagini di infiltrazioni e solaio puntellato che avevano preoccupato personale e sindacati
Miorandi: «I lavori sono previsti nei prossimi mesi»
SANITÀ
I lavori di sistemazione delle cucine dell’ospedale di Rovereto partiranno a breve, lo ha comunicato in consiglio l’assessora alla sanità e politiche sociali Arianna Miorandi in risposta alla domanda di attualità presentata da Fratelli d’Italia dopo la preoccupazione della Uil Sanità sulle condizioni del solaio, puntellato e con evidenti segni di infiltrazioni d’acqua (T Quotidiano del 26 marzo). I consiglieri Luca Dapor, Paolo Piccinni e Marco Zenatti hanno chiesto all’amministrazione in carica di verificare la situazione dell’ospedale cittadino – per il quale Uil Sanità denunciava anche dei problemi con le apparecchiature di diagnostica – e verificare nei prossimi mesi lo stato di avanzamento delle migliorie, annunciate dall’azienda sanitaria stessa, che vedono nei prossimi tre anni investiti 60 milioni di euro sul Santa Maria del Carmine. «Come assessorato – ha spiegato Miorandi – abbiamo sentito la direzione dell’ospedale e i vertici dell’azienda sanitaria trovando ampia disponibilità ad un confronto, attenzione e rassicurazioni sugli investimenti previsti per il nostro ospedale. In particolare, non abbiamo ancora una data definita per i lavori di risanamento delle cucine ma ci è stato comunicato che partiranno nei prossimi mesi e durante quel periodo l’attività di mensa verrà sospesa, per almeno sette mesi, con i pasti che saranno forniti da Trento per garantire la continuità del servizio e la riduzione dei disagi».
Nelle cucine lavorano 17 cuochi, di cui 16 sono dipendenti dell’azienda sanitaria e uno è invece in contratto interinale, oltre a tutto il personale di aiuto che è di un’azienda privata. Dalle 30 alle 40 persone operano giornalmente nelle cucine dell’ospedale considerando anche il personale delle pulizie. L’altro aspetto emerso che ha destato la preoccupazione del sindacato riguarda il parco macchine diagnostiche: «La diagnostica di pronto soccorso è ferma dai primi di agosto dello scorso anno – ricorda Giuseppe Varagone della Uil – e nelle ultime settimane si è rotto un altro macchinario. L’assurdo è che il macchinario per il pronto soccorso è stato comprato effettivamente, da ben due anni, ma è fermo e smontato perché i locali non sono adatti strutturalmente in quanto il soffitto è troppo basso».
Anche su queste problematiche puntuali sono arrivate delle specifiche dall’assessora Miorandi: «È stata acquistata in effetti un’apparecchiatura – ha detto al consiglio – e si stanno predisponendo per installare l’attrezzatura in tempi brevi, avverrà nei prossimi mesi. L’azienda ha comunque sottolineato che l’attività diagnostica è comunque continuata, con la possibilità dei pazienti di usufruire delle visite con un apparecchio sostitutivo di quello guasto. L’importanza delle apparecchiature radiologiche è chiaramente altissima per i pazienti e per il fatto che, come è stato ricordato, l’ospedale di Rovereto accoglie la scuola di radiologia».
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