l’Adige – Mercoledì 4 Giugno 2025

Poste, tagli agli organici e chiusure uffici

 

LA PROTESTA Ieri lavoratori in sciopero. Con le ferie estive via agli accorpamenti di sportelli e zone servite

LAVORO

TRENTO – Anche in Trentino, come su tutto il resto del territorio nazionale, ieri i lavoratori di Poste Italiane hanno scioperato. La mobilitazione, indetta da Slc Cgil e Uil Poste con tanto di manifestazione unitaria a Mestre cui ha partecipato anche una delegazione locale, aveva come oggetto la protesta contro precarietà, lavoro povero e taglio degli organici. In 8 anni i precari sono più che raddoppiati (da 4.556 a più di 10mila) in contemporanea ad una forte riduzione dei fissi, scesi da 132.525 a 109.510.

Una situazione – dicono i sindacati – che si riflette anche in regione dove si sono persi oltre 400 posti di lavoro. Una riduzione di personale che si traduce in un taglio dei servizi, anche perché gli organici sono all’osso. In estate chiuderanno numerosi uffici. Rovereto e Trento ridurranno drasticamente le aperture pomeridiane.

L’anno scorso sono stati chiusi 4 uffici postali in modo definitivo a Trento. E la situazione non potrà che peggiorare con il nuovo modello organizzativo. È previsto l’accorpamento di due uffici, Vezzano con Trento e Caldonazzo con Pergine. Verranno anche tagliate 42 zone di consegna tra business e portalettere su tutto il territorio provinciale con relativo ampliamento delle zone.

A fronte di ciò – scrivono i sindacati – Poste continua la sua politica di rafforzamento della rete commerciale con la creazione della nuova rete corriere: 69 nuovi assunti che lavoreranno per 39 ore settimanali, invece che 36, e i cui turni saranno definiti da un algoritmo. «Un progressivo peggioramento della qualità del lavoro che non farà altro che deteriorare il clima», fa notare Jacopo Spezia della Slc del Trentino. Un’analisi che condivide anche Concetta Inga, segretaria regionale della Uilposte: «Ci troviamo davanti ad un’ azienda che ormai parla solo agli azionisti a discapito delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori. La sbandierata creazione di nuovi posti di lavoro ed una crescita occupazionale senza precedenti si scontra però con la dura realtà. Ciò che è aumentato è solo il precariato ed il lavoro povero».

In questo quadro si inserisce anche l’atteggiamento oppositivo che i sindacati registrano in alcune filiali sui referendum. Spezia denuncia il fatto che siano stati fatti sparire i volantini. «Il referendum è un’occasione per migliorare la qualità del lavoro, modificando leggi ingiuste. Non chiediamo a Poste di schierarsi dalla nostra parte, boicottare l’informazione alle lavoratrici e ai lavoratori però non è accettabile», conclude Spezia.

 

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ADIGE Poste 040625