l’Adige – Giovedì 26 Giugno 2025

Sanità, pochi i fondi stanziati

 

Se l’anticipo al 1° gennaio 2025 dell’aumento complessivo previsto per il triennio 2025-2027, un +6% che sarebbe stato altrimenti raggiunto solo al termine del periodo per tutti i dipendenti pubblici è un qualcosa che è stato accolto con assoluto favore, dall’altra i sindacati sono preoccupati per i fondi che sono, o meglio non sono, stati destinati alla sanità.

Ieri pomeriggio l’assessore Mario Tonina, insieme ai dirigenti provinciali, ha incontrato i sindacati, prima quelli delle Autonomie locali e poi quelli del comparto sanità.

«Il problema è che di stanziati ci sono solo 2 milioni, che sono decisamente troppo pochi», tuona Paolo Panebianco della Fenalt. «Sono poi state date delle rassicurazioni, ma al momento nulla di concreto e questo non può che preoccupare vista la situazione della sanità trentina». Anche Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) ha fatto presente chiaramente all’assessore che i fondi previsti al momento non sono sufficienti per indennità e armonizzazioni.

«Abbiamo ricevuto rassicurazioni, vedremo». Deluse delle risposte date ai sanitario anche Giuseppe Varagone (Uil). «Siamo soddisfatti dell’anticipo del 6% ma delusi di quanto messo sul piatto per la sanità. In pratica non c’è stata risposta alle richieste». Preoccupato anche il personale. Sperava che alle tante promesse fatte dall’assessore in queste settimane sarebbero seguiti i fatti e gli stanziamenti necessari per frenare la fuga di professionisti, soprattutto infermieri, verso la Provincia di Bolzano.

Per quanto riguarda le Autonomie locali e il rinnovo del contratto, il segretario Fenalt Maurizio Valentinotti ha avanzato alcune richieste prioritarie. Con riferimento alle progressioni orizzontali il sindacato ha chiesto che, a partire dal 2025, tutti i lavoratori in possesso dei requisiti vengano inclusi nei percorsi di progressione. La controparte ha manifestato apertura sul tema. Altro tema caro a Fenalt è quello dell’age management: particolare attenzione è stata sollecitata per i lavoratori più anziani, in particolare nelle case di riposo e negli uffici delle autonomie locali. Fenalt ha chiesto l’introduzione di misure di flessibilità su permessi, ferie e part-time, nonché il ripristino della staffetta generazionale con copertura contributiva piena anche in caso di riduzione dell’orario.

«Il percorso di confronto avviato con la sottoscrizione dei Protocolli politici del 2023 e 2024 ha gettato le basi per la continuità delle relazioni sindacali», hanno sottolineato Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). «La Provincia ha dato il via libera all’aumento delle risorse per il comparto delle autonomie Locali, già nella prossima legge di assestamento di bilancio. Un’anticipazione importante: si passa dal 2% previsto sul 2025 al 6% che parte da subito, dal primo gennaio 2025, invece che dal 2027. In ballo ci sono maggiori risorse per 57,5 milioni quest’anno e 17,6 milioni nel 2026».

Tra le priorità sottoposte «iniziare a pianificare la staffetta generazionale per non disperdere competenze e conoscenze, affrontare concretamente il tema delle limitazioni alla mansione secondo il testo unico in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, favorire condizioni migliori per la conciliazione vita privata e lavoro. Puntare, certamente, all’incremento delle retribuzioni fisse e continuative e delle indennità, alcune ferme da 20 anni, ed anche alla qualità del lavoro in tutti i settori delle Autonomie Locali, Provincia, Comuni e Comunità e Azienda sanitaria.

 

Scarica il pdf:

ADIGE sanita e enti locali 260625